Kate era rimasta a lavoro tutto il giorno, fino all'ora di cena, molto più di quanto aveva detto sarebbe rimasta e Rick guardava con impazienza l'orologio attendendo il suo ritorno. Aveva cucinato per loro e dopo che Alexis era partita avrebbe voluto, per quella sera almeno, mangiare insieme. Ne aveva bisogno. L'aveva chiamata e glielo aveva detto. Avrebbe preparato per le 19:00 e lei lo aveva rassicurato che sarebbe stata a casa molto prima. La pasta gratinata che aveva preparato era uno dei piatti preferiti di Kate, con tanto parmigiano e tanta mozzarella che la rendeva filante e morbida dentro e croccante in superficie. Erano le 20:00 e Kate non era arrivata nè aveva avvisato del suo ritardo.
- Mangiamo madre - disse a Martha mettendo due porzioni di pasta nei piatti e riponendo quella che avanzava nel forno.
- Ma Richard, Katherine...
- Sapeva che stavo preparando per cena, poteva avvisare. Evidentemente non è abbastanza importante da farci sapere se fa tardi.
Si sedette e cominciò a mangiare in silenzio visibilmente contrariato. Martha lo imitò e quando provò a parlargli lui fece un gesto eloquente dicendo che non voleva sentire.
- Ti comporti come un bambino Richard. Hai pensato che forse non può avvisarci? Magari è impegnata e non può farlo. Sai quante volte io e Alexis abbiamo aspettato che tu lo facessi senza ottenere nulla?
- Sono preoccupato per lei, madre! Ne posso avere il diritto?
- Certo, ma tu non sei preoccupato solo per questo, faresti bene ad ammetterlo con te stesso, saresti più onesto. Il problema non è una cena, per quanto ottima, complimenti ragazzo.
Castle sorrise per il complimento della madre. Non era solita fargliene, ma lei sapeva che in quel momento ne aveva bisogno. Martha non sarà stata una madre convenzionale ma sapeva di cosa aveva bisogno il suo "bambino". Sparecchiò lasciando sulla tavola il piatto e le posate per Kate, quando sarebbe arrivata.
Rick si mise sul divano ed accese la tv facendo uno zapping annoiato, senza sapere nemmeno cosa cercava, non lo interessava niente.
- Pensi di ricominciare di nuovo il giro arrivato in fondo? - Gli chiese Martha annoiata seduto vicino a lui con un bicchiere di vino
- Non so... - disse lui continuando a cambiare canale compulsivamente.
- Che ne dici di un bel classico in bianco e nero? - Propose l'attrice
- Magari anche muto! - Ironizzò Castle per nulla entusiasta della proposta.
Poi si fermò su un canale attirato da un luogo familiare. Era l'esterno del 12 e la Breaking News sotto le immagini lo destarono immediatamente dal suo stato di apatia: "Fermato l'uomo che aveva preso in ostaggio gli agenti" e le due ambulanze davanti all'entrata del distretto lo fecero raggelare. Si alzò di scatto cercando il suo cellulare per chiamare Kate, ma era spento. Proprio in quel momento sentì la porta del loft aprirsi e vide una affaticata Kate entrare e chiudersi dietro stancamente la porta, sotto lo sguardo preoccupato di Rick e Martha che lo aveva raggiunto al suo fianco.
- Scusatemi per la cena - si giustificò e sentendo la tv aveva capito che loro sapevano.
- Stai bene? - Le chiese Rick che in pochi minuti aveva elaborato i peggiori scenari.
- Sì. Un sospettato che dovevamo interrogare, ha preso in ostaggio due agenti di guardia dopo averli disarmati e si è barricato nella sala interrogatori. È stato un pomeriggio movimentato.
- Il capitano che ha condotto le trattative... - Ripeteva quello che aveva sentito di sfuggita alla tv
- La Gates, Castle. Non io. Non mi sono esposta se è quello che vuoi sapere.
- Bene. Hai fame?
- Si un po'... - In realtà non aveva fame, aveva ancora lo stomaco chiuso per la tensione del pomeriggio, ma sapeva che doveva mangiare, riprendere a fare almeno un paio di pasti regolari al giorno.
Castle le scaldò la pasta che aveva preparato e si sedette davanti a lei mentre mangiava senza alzare gli occhi dal piatto.
- Scusami se non ti ho avvisato. È stato un pomeriggio concitato. Mi dispiace se sei stato in apprensione.
- L'ho saputo solo pochi minuti fa, per fortuna. Sarei venuto lì, altrimenti.
- Lo avresti fatto?
- Certo che lo avrei fatto, stavo già pensando di uscire! - Disse Castle estremamente sicuro.
Kate sorrise imbarazza davanti alla determinazione con cui lo aveva detto e non dubitava che lo avrebbe realmente fatto.
Appena finito di mangiare Kate andò a prepararsi per mettersi a letto. Prese il libro che aveva cominciato qualche giorno prima e lesse qualche pagina per rilassarsi. Castle la raggiunse qualche tempo dopo, quando lei ormai era abbastanza stanca e stava per dormire. Lo aveva sentito scrivere nel suo studio e si chiese se avesse avuto qualche idea fulminante o se lo faceva solo per sfogarsi.
- Come ti senti? - Le chiese ancora appena si distese dalla sua parte di letto.
- Sto bene Castle, veramente. Sono situazioni che capitano.
- Beh, non capitano spesso per fortuna e... non sempre si risolvono bene. - Sentenziò lui nervoso.
- Castle, per favore.
- Ok. - Rick fece silenzio per qualche minuto, poi tornò a guardarla - I minuti passati da quando ho sentito la notizia a quando sei entrata a casa sono stati terribili, potrei anche aver smesso di respirare.
Castle portò di nuovo lo sguardo al soffitto, per non farle vedere che i suoi occhi erano lucidi. Era la prima volta che viveva di nuovo una situazione di paura per la sua incolumità. Gli era già capitato altre volte, ma adesso era diverso. Dopo la sparatoria al loft dopo aver sentito la sua mano lasciare la sua presa, era tutto dannatamente più difficile nella sua mente. E poi c'era la bambina... Sentì la mano di Kate prendere la sua. Era fredda, come sempre, lei era più fredda di lui. Kate diceva sempre che era lui che era eccessivamente caldo, e quante volte avevano scherzato e fatto battute su questo. Il loro battibeccare su queste cose senza senso, Dio se gli mancava.
- Castle... vieni qui? - Disse Kate tirandogli la mano.
- Dove?
- Qui... - Rick si lasciò condurre tra le sue braccia ed appoggiò la testa sul suo seno, proprio sopra il cuore di Kate che batteva veloce. Di solito era sempre il contrario, era lei che dormiva sul petto di Castle, ma aveva capito che era lui che ne aveva bisogno quella sera e lei piaceva che lui stesse così, tra le sue braccia. Le sarebbe piaciuto dirgli che quel cuore che sentiva battere così forte, lo faceva per lui. Gli avrebbe voluto dire quella e tante altre cose. Si limitò invece ad accarezzargli i capelli, mentre lui la cingeva con il suo braccio.
- Anche tu sei comoda come cuscino - mormorò appena Rick.
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Always, Again
FanfictionDal primo capitolo: "Un mese. 31 giorni. 744 ore. 44640 minuti. Controllava l'orologio e proprio a quest'ora un mese prima stavano tornando a casa, Kate lo salutava con il suo sorriso più raggiante andando in camera, mentre lui avrebbe cucinato...