Lanie insistette per portarla in ospedale e farsi controllare. Kate rifiutò, più volte con decisione. Voleva solo tornare a casa, ma non potè farlo, dovette andare prima al distretto a rilasciare la sua deposizione sui fatti. Avrebbe potuto tornare anche il giorno seguente ma voleva togliersi l'incombenza il prima possibile. Doveva tornare a casa, doveva parlare con Castle, dovevano chiarirsi, su tante, su troppe cose. Doveva dirgli quello che pensava, fregandosene dei suoi dubbi.
Ci mise più di quanto avesse immaginato ed aveva anche dovuto fronteggiare il fratello di Swift che la accusava di essere l'origine di tutti i problemi dell'ex agente e non seppe cosa dire, perché nonostante tutto provava realmente pietà per quella famiglia e per quell'uomo.Quando arrivò a casa trovò solo una Martha estremamente preoccupata ad aspettarla. Le due donne si guardarono senza dirsi nulla, poi l'attrice andò ad abbracciare la nuora.
- Oh Katherine! Stai bene? Due spaventi così in pochi giorni, il mio cuore non so se li reggerà ancora!
- Scusami Martha... sì, sto bene. Voglio solo parlare con Rick. - Disse Kate guardando gli occhi azzurri dell'attrice, molto più chiari di quelli del figlio ma con la stessa sfumatura di preoccupazione che tante volte aveva colto in Castle. Non era ancora abituata ad avere così tante persone che si preoccupano per le sue azioni. Per quel che si ricordava aveva sempre solo dovuto dar conto a Jim che nemmeno ascoltava più i notiziari, e gli bastava una sua telefonata per sapere che stava bene, ma anche per capire che aveva appena fatto qualcosa di rischioso.
- Mi dispiace cara, ma Rick non c'è...
- Dov'è andato? - Le chiese preoccupata
- Non lo so. È uscito senza dire una parola, credo si sia spaventato, molto. Anzi era proprio terrorizzato. - Dal tono, Kate capì che non era una delle sue solite esagerazioni, ma il vero stato emotivo di Castle.
- Lo posso capire, Martha. - Disse accusando se stessa
- E tu mia cara?
- Io non... non ho pensato a nulla. Altrimenti non ce l'avrei fatta. - Ammise alla donna e a se stessa.
- Katherine, adesso vai di là in camera, rilassati, sfogati, fai tutto quello che vuoi, io non mi scompongo, tanto io avrò sicuramente fatto di peggio nella mia vita, non sai quante volte. Ma non tenerti tutto dentro, non ti fa bene. Intanto ordino qualche pizza, che ne dici?
Kate seguì il consiglio di Martha. Andò in camera e si mise direttamente sotto la doccia. Avrebbe voluto piangere, avrebbe voluto prendersi a schiaffi, avrebbe voluto insultarsi da sola. Rimase solo ferma con la fronte appoggiata sulle piastrelle, incapace di fare qualsiasi cosa. Più passavano i minuti più la consapevolezza di quanto era stata avventata quel giorno la schiacciava, sentiva di non aver mai rischiato così tanto in vita sua, anche se non era vero, ricordava almeno una decina di casi in cui era stata coinvolta sicuramente più pericolosi, più tutti quelli che non ricordava che erano decisamente peggio. Ma quel giorno era diverso, quel giorno non era sola, non era solo la sua vita ad essere in gioco e lei non ci aveva pensato, volontariamente o no, non riusciva ancora a dirselo con certezza. Così tutto quello che riuscì a fare era chiedere scusa a sua figlia, per tutto. Per non essere stata in grado di proteggerla come avrebbe dovuto, per essersi messa nei guai senza pensarci, per la situazione in cui erano loro, per come aveva fatto star male suo padre, soprattutto perché in fondo lei si sarebbe meritata sicuramente una madre migliore di quanto lei potesse mai essere.
Si lasciò convincere, più tardi, da Martha a mangiare un po' di pizza con lei, e provò in tutti i modi a tirarla su d'umore, senza riuscirci. Nel tardo pomeriggio Rick non era ancora rientrato e Martha sarebbe dovuta partire per qualche giorno con delle sue amiche per una vacanza in un centro benessere. L'attrice provò a dirle che avrebbe rimandato il suo viaggio per farle compagnia, ma Kate fu irremovibile, non avrebbe dovuto cambiare i suoi programmi, Rick sarebbe tornato appena si fosse calmato, non ne era certa, anche se a Martha voleva sembrare così, ma ci sperava.
Così appena la donna andò via, assicurandosi più volte che Kate stesse bene, provò a chiamare Rick. Temeva che non gli avrebbe risposto ed invece con sua enorme sorpresa lo fece al secondo squillo. "Sto bene. Torno tardi, non mi aspettare sveglia"
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Always, Again
FanficDal primo capitolo: "Un mese. 31 giorni. 744 ore. 44640 minuti. Controllava l'orologio e proprio a quest'ora un mese prima stavano tornando a casa, Kate lo salutava con il suo sorriso più raggiante andando in camera, mentre lui avrebbe cucinato...