VENTI

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Castle aveva appuntamento con il direttore della sua casa editrice, lo aveva chiamato varie volte ma Rick aveva sempre preso tempo. Aveva parlato più volte con i suoi avvocati per decidere cosa fosse meglio fare in quella situazione e tutti gli avevano detto, più volte, che per lui sarebbe stato meglio rimanere lì e non dover intraprendere azioni legali contro la casa editrice senza prove concrete, soprattutto quando la sua agente sembrava fare molto di più gli interessi della sua editor che i suoi. Con Paula però risolvere la questione era stato semplice: una ricca buonuscita ed il contratto era stato rescisso. Non era più un burattino nelle mani di quelle due donne. Avrebbe cercato un altro agente, non sarebbe stato difficile per lui trovare qualcuno che lo avrebbe rappresentato, la cosa più difficile era trovare la persona giusta, ma ci avrebbe pensato in seguito, tanto al momento non voleva avere nulla a che fare con pubblicità e serate. Kate aveva avuto modo di ascoltare qualche discussione di Richard al telefono con i suoi avvocati, non per voler spiare le sue conversazioni, solo perchè lui urlava talmente tanto che era impossibile non seguirlo. Aveva, però, sempre fatto finta di non saperne nulla, in effetti non si sentiva nella posizione di potergli dire niente per quello che riguardava la sua vita o le sue decisioni professionali. Le dispiaceva, però, che molte delle scelte che stava facendo, anche drastiche, riguardavano lei e la sua situazione. Aveva capito che durante il suo ricovero in ospedale dovevano essere accadute delle cose spiacevoli con la stampa ed aveva avuto una prova di quanto i giornalisti potevano essere fastidiosi quando erano usciti dall'ospedale ed in un altro paio di occasioni quando li avevano seguiti mentre erano usciti solo per fare una passeggiata. Avrebbe voluto solo dirgli di non prendere nessuna decisione per lei. Castle, invece, la sorprese, chiedendole di accompagnarlo. Le sembrò una richiesta strana, per quanto potesse non ricordarsi nulla del loro passato insieme, le sembrava difficile credere che potesse essere una persona che accompagnava il marito alle riunioni di lavoro, soprattutto se il suo lavoro era sempre così impegnativo come ricordava.
Rick le confermò che in effetti non era mai andata con lui alla Black Pawn, ma che non per questo non doveva farlo adesso. Faceva parte dei nuovi ricordi, le disse e che se una cosa non l'aveva mai fatta, non era un buon motivo per continuare a non farla. Andò con lui e fu a pieno in quella mattina, la Signora Castle e si sentì profondamente a disagio. Incontrò Gina e si scontrò con tutto il suo sarcasmo e la sua arroganza nel volerla mettere in imbarazzo con battute fuori luogo, alle quali rispose in modo ancora più acido Rick per lei. Non le piaceva che qualcuno parlasse al posto suo, me essere difesa da Castle la faceva sentire al sicuro e lei sapeva di non essere ancora pronta per sostenere una discussione davanti alla quale si presentava disarmata. Quando incontrò Charles Price, il direttore della casa editrice, Kate si sentì più a suo agio: il fatto di non averlo mai conosciuto prima ed i suoi modi decisamente più gentili resero tutto più semplice, l'uomo non più giovane e con una galanteria di altri tempi nel suo completo grigio che profumava di colonia le fece un baciamano dicendosi onorato di conoscere finalmente la musa di Castle, la vera Nikki Heat, mostrandosi veramente dispiaciuto per quanto le era accaduto.
Rick, che era deciso a imporre le sue decisioni, durante la conversazione con l'uomo si ammorbidì molto, era evidente l'intenzione del direttore di non perdere il suo scrittore di punta, soprattutto in quel momento di grande fama, anche se per motivi non voluti e i benefici dagli introiti delle future opere erano sicuramente maggiori di quelli di un risarcimento per interrompere il contratto. Mr Price gli venne incontro su tutto, sorprendendo lo stesso Castle, anche alla sua richiesta di cambiare editor e di non lavorare più con Gina, se voleva poteva già dal giorno dopo fare dei colloqui con il personale della casa editrice per scegliere personalmente con chi preferisse lavorare, ma Rick gli disse che avrebbe rimandato tutto a dopo l'estate, per ora voleva solo riposarsi e scrivere. Così erano entrati con l'idea di dover affrontare una battaglia, ne uscirono da vincitori senza aver nemmeno combattuto, anzi con la promessa di ritrovarsi a fine estate per firmare un nuovo contratto per altri tre volumi della saga di Nikki Heat.
Castle disse che dovevano festeggiare andando a mangiare in un posto speciale. Kate non aveva voglia di finire in uno di quei ristoranti formali da vip e rimase piacevolmente sorpresa quando Castle la portò in un posto che invece amava particolarmente, tra la 26° e Park Avenue, dove facevano dei cheeseburger da sballo e fu felice di constatare che la sua memoria almeno in questo non si sbagliava, erano sempre buonissimi e Rick come al solito era stato capace di sorprenderla con una scelta totalmente fuori dagli schemi.
Raggiunsero poi come da programma il distretto. Dovevano parlare con la Gates e comunicarle della gravidanza di Kate ora che il periodo critico era finito.

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