- Torniamo a New York?
Quelle parole che gli disse Kate, una notte mentre era con la testa appoggiata sul suo petto a farsi accarezzare la schiena, lo colsero di sorpresa. Sarebbero potuti rimanere ancora qualche giorno negli Hamptons, era stata lei a chiedergli di tornare lì e lui aveva pensato anche ad un altro week end in barca solo per loro, ma a quanto sembrava Kate aveva idee diverse.
- Perché vuoi tornare, Kate? - Lei sentiva un po' di delusione nella sua voce.
- Più rimaniamo qui, più sarà difficile abituarci di nuovo ai ritmi della città.
- Potremmo anche trasferirci qui, te l'ho detto.
- Ed io ti ho risposto che non sarebbe giusto, Castle.
- Lo so... Pensi che siamo pronti?
- Per cosa Rick?
- Per rituffarci nella quotidianità di casa. - Era preoccupato, più di quanto potesse immaginare.
- Non possiamo vivere qui, nella nostra bolla isolati dal mondo, senza alcun problema o obbligo, e fare finta di nulla. Dobbiamo tornare in quella che è la nostra casa, alla nostra vita. Non so se sono pronta, ma rimanendo qui non lo sarò mai. E' stato un periodo bellissimo, meglio di quanto avessi pensato prima di venire e per me questa sarà sempre la nostra casa, qui ci siamo conosciuti meglio, tu mi hai aiutato a superare tante paure, qui abbiamo fatto l'amore la prima volta...
Rick si sollevò girandosi su un fianco, costringendola a sdraiarsi sul cuscino abbandonando il suo petto Kate smise di parlare guardandolo attenta, intuendo i suoi lineamenti nella penombra della stanza, sentendo il suo caldo respiro più profondo vicino al volto. Le accarezzava con le dita dolcemente uno zigomo, per poi spostarsi sulle labbra delle quali disegnava il contorno man mano che si aprivano di più in un sorriso e non aveva nemmeno bisogno di vederla, riconosceva il suo sorriso anche solo sentendolo, per come si tendevano i muscoli del suo volto.
Non resistette oltre, mandò all'aria tutti i propositi che si era imposto quella notte dopo che erano tornati dal party di Howard Stern: fare un passo indietro e po andare avanti insieme senza bruciare le tappe.
Si erano trattenuti, per giorni, dall'amarsi, in nome di quel tacito accordo per il loro bene, per non fraintendersi, per non ferirsi, per non confondere sesso e amore fino a quando non c'era chiarezza dentro di loro, anzi dentro di Kate, perché Rick era convinto di sapere benissimo cosa provava, la amava, la amava tanto, qualcuno gli avrebbe detto anche troppo, ma non era un sentimento che poteva reprime, controllare, non c'era un interruttore che poteva decidere quanto doveva fluire. La amava nell'unico modo che sapeva amarla, totalmente.
Si fiondò sulle sue labbra, famelico, baciandola intensamente. Kate fu sorpresa di quel bacio così prepotente ma non appena dischiuse la sua bocca sentì la lingua di Rick entrare avidamente, come volesse prendersi direttamente dalla fonte quelle parole che lei non era ancora in grado di dire, ma che sentiva, sapeva che erano in lei. La mano di Castle scese dal viso per intrufolarsi sotto la sua maglia, toccando con bramosia la pelle liscia risalendo fino ai seni più gonfi e più sensibili che, prima uno e poi l'altro, strinse con troppa veemenza, provocando un lamento di Kate che gli sussurrò di fare piano. Si scusò, baciandola più dolcemente, rallentando la frenesia dei tocchi. Aveva fame di lei, fame del suo amore e se lei non era in grado di darglielo se lo sarebbe preso lui, nel modo più piacevole che conosceva.
Rick continuò ad accarezzarle il corpo fino ad arrivare all'elastico dei suoi slip dove si fermò, interruppe anche i baci, guardandola solamente. La mano di Kate raggiunse quella di Rick guidandolo dove lui voleva andare e dove lei volesse che andasse. Gli sorrise, abbassando lo sguardo, in un attimo di imbarazzo nel sentirlo così vicino al suo piacere.
- Sei ancora più bella quando ti imbarazzi - le sussurro con una voce bassa e profonda che stimolò i sensi già vigili di Kate.
Tutto quello che voleva era entrare dentro di lei così in profondità da raggiungere e toccare anche i suoi pensieri, per avere la possibilità di leggerli e capire il mistero di Katherine Beckett, di quell'amore nascosto dentro di lei che non sembrava più capace di lasciarlo uscire e volare libero verso di lui.I loro vestiti sparsi per terra e sul letto, i loro corpi accaldati e i respiri veloci erano quello che era rimasto della loro ritrovata intimità.
Rick cercò i suoi boxer tra le lenzuola e alla fine li trovò vicino al comodino di Kate. Si sporse su di lei per arrivare a recuperare l'indumento e rimase bloccato in quella posizione quando sentì le labbra di lei percorrere il suo torace pericolosamente verso il basso. Con l'indumento tra le mani, si abbasso su Kate imprigionandole le labbra con le sue, sorridendole mentre le mordicchiava dispettoso.
Li indossò e si alzò non prima di averla baciata ancora ed osservato il suo volto rilassato e soddisfatto. Le baciò anche la punta del naso mentre la copriva con il lenzuolo stropicciato.
- Dormi un po', Kate. - mormorò lievemente tra i suoi capelli prima di allontanarsi.
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Always, Again
FanfictionDal primo capitolo: "Un mese. 31 giorni. 744 ore. 44640 minuti. Controllava l'orologio e proprio a quest'ora un mese prima stavano tornando a casa, Kate lo salutava con il suo sorriso più raggiante andando in camera, mentre lui avrebbe cucinato...