"Sali Hailey, è aperto!"
Riportai lo sguardo verso il portone di mogano scuro, ancora insicura di ciò che stavo per fare.
Era andato bene, dopotutto.
Io e James eravamo andati ad un bar.
Avevamo parlato.
Riso, scherzato.
Tutto quello che fin dall'inizio della scuola non eravamo riusciti a fare.
E be, l'avevo baciato.
Forse altre due, o tre volte.
Avevo perso il conto.Il proprietario del bar ci aveva rivolto un'occhiataccia quando James si era sporto più del dovuto dal tavolo, riportando poi l'attenzione sul caffè che stava preparando per un signore seduto tre tavoli più avanti di noi.
Così, ci eravamo rifugiati in bagno, che peraltro era sia per ragazzi che ragazze, e l'avevo baciato.Non avevo mai fatto caso a quanto James fosse sexy, quando non aveva la sua solita aria imbronciata e menefreghista.
Tutte le idee che mi ero fatta di lui erano svanite non appena avevamo varcato quella stupida soglia di quello stupido bagno.E gli occhi. Dio, non ci avevo mai fatto caso. Di solito tendevano sempre all'azzurro scuro, essendo solitamente arrabbiato. A volte all'argento, facendosi molto chiari.
Quando rievocava ricordi del passato, quando mi aveva parlato di sua madre, ad esempio.Ma in quello spazio angusto, in un piccolo bar di una silenziosa stradina di Orlando, a mezzogiorno di una normalissima giornata.
Vidi gli occhi di James di una tonalità diversa.
Era un celeste chiaro, quasi turchese. Che non avevo mai avuto l'occasione di vedere.Non ero sicura di provare qualcosa per lui.
Era James. Non potevo.
Era sempre così lunatico. Ed io non sapevo cosa sarebbe successo il giorno dopo.
Se mi avrebbe accolto a braccia aperte, come un'amico.
O sarebbe ritornato il vecchio imbronciato e taciturno James.Ed io, in quel momento, non sapevo cosa aspettarmi.
Subito dopo esserci salutati, avevo ripercorso la strada a ritroso fino ad arrivare a casa.
Trovai mio padre nel suo ufficio, al piano di sopra.
Troppo impegnato per scendere e salutarmi, ma nonostante questo salii da lui, scusandomi ancora per non aver potuto pranzare con lui.Tutto era filato per il verso giusto anche il pomeriggio.
Mi ero fatta un panino.
Avevo svolto i compiti di letteratura inglese, ripassato per il compito di matematica del giorno seguente.
Avevo sentito Seth. E non avevo più pensato a Rei, anche se mi venne l'istinto di mandargli un messaggio, snocciolando alcune cattive parole che non gli sarebbero piaciute.
Ed il bello, era arrivato quando mio padre si era finalmente rifatto vivo, invitandomi poi a guardare con lui una partita di football.
A me non piaceva particolarmente quello sport, ma non rifiutai.
Stare accoccolata di fianco a lui sul divano fu ripagante.
Mi sentii a casa.Verso le sette e un quarto, decisi di andarmi ad infilare il pigiama.
A dirla tutta ci pensavo da un po.
L'idea di andarmi a mettere sotto le coperte era allettante.
E poi, sentivo freddo ed ero stanca. Quindi con tanta pazienza, decisi di prepararmi una tazza di tè, e senza scottarmi, o far cadere qualche goccia lungo le scale andai a rifugiarmi in camera mia.Stavo giusto per sfilarmi la maglietta quando ad un certo punto sentii squillare il cellulare da sopra la scrivania.
Notai subito il nome di Kim in gorssetto.
Così risposi."Pronto? Kim?"
"Ehilaaa! Da quanto non ci si vede, Hailey!"
Per la verità ci eravamo viste giusto appunto ieri mattina, e l'ultima volta che ci eravamo sentite era stato via messaggi ieri notte. Già, era tipico di lei voler attaccare conversazione alle undici di sera.
Intuii subito che voleva qualcosa.
"Che vuoi Kim? È successo qualcosa?"
STAI LEGGENDO
Non Ti Conosco, Ma Ti Amo.
RomanceSono solo una ragazza qualunque , con una vita come chiunque altro , però forse una differenza la trovo , la mia non mi soddisfa affatto. E non potete nemmeno immaginare come uno stupido messaggio abbia stravolto totalmente le mie aspettative. Uno...