Capitolo 29

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James non venne.

Nè quel lunedì, ne il martedì. E nemmeno i giorni a seguire.
Il banco vuoto accanto al mio mi dava nostalgia.
Ben presto quella settimana si trasformò in due, e con l'arrivo del weekend, decisi che forse era anche il momento di lasciar perdere.
Lasciar perdere tutto.

Il freddo Gennaio, si trasformò nel piovoso Febbraio. Dove ogni giornata era sempre contornata dal nuvolone grigio di turno.
Stavo iniziando ad odiarli, quei nuvoloni.
Credevo che il tempo si misurasse in base al mio umore.
E quel giorno, come quelli precedenti, era nero.
Ero un vero e proprio vulcano di negatività.

Subito dopo scuola ricevetti una chiamata da Seth.
Mi chiese come stavo e tutto il resto, non gli dissi di Christopher.
In realtà non dissi proprio nulla.
Lui continuava a parlare, ed io annuivo, per poi rendermi solo conto che un realtà lui non poteva vedermi, così, il minimo che feci fu rispondere a monosillabi.
Mi odiai per questo. Seth non lo meritava.

"Tutto bene, Hay?"

Quasi risi. Solo lui usava chiamarmi così. Neanche Kim usava abbreviare il mio nome.
"Al massimo" pensai "aggiunge secondi nomi che non ho"

"Non proprio"

"Ne vuoi parlare?"

Indugiai "No"

"Okay" sussurrò.
"Ma sappi solo una cosa, sorellina. Qualunque cosa succeda. Qualunque cosa non vada, o ti turbi, io sono qui. Sono sempre qui. Pensi che questa distanza che ci separa mi impedisca di starti vicino? Io sono tuo fratello. Tuo fratello maggiore. Ti sei presa cura di me quando mamma è morta, ed io ho fatto lo stesso con te."
Vi fu silenzio per un po.
"Ho saputo di papà. C'è l'hai fatta, Hailey. Ci sei riuscita.
Hai riallacciato i rapporti con papà, dopo tutto questo tempo. Dopo tutti questi anni.
Sono fiero di te, sorellina. Sono fiero di te. Anzi, lo sono sempre stato. Sempre.
E se pensi che l'eroe qui, sia io. Ti sbagli. Non sono nemmeno riuscito a tenermi il lavoro come barista. Non dirlo a papà, ma mi hanno licenziato"

Risi. E per la prima volta dopo giorni, mi sentii di nuovo la vecchia Hailey Walker.

"Sarà un nostro segreto" sussurrai in preda alle lacrime.

"Sono stato assunto come assistenze in biblioteca. La stessa biblioteca dove mi ero ripromesso di non entrare." Rise "ma mi piace, sai? Non pensavo che le ragazze carine fossero amanti dei libri. Ho pure letto qualcosa, ci credi?"

"Apocalisse" dissi

"Ho parlato con Christopher, Hailey. E mi ha detto tutto."

Trattenni il respiro.

"Se vuoi un mio consiglio" continuò "penso che dovresti continuare a lottare. I segreti non sono mai stati il tuo forte, lo sai. Sia mantenerli, che scoprirli. Ma la curiosità c'è l'hai nel sangue. Buttati. Ascolta me: fa vedere chi sei. Fa vedere chi è la vera Hailey Walker."

Credetti ad un certo punto che le persone avessero questa strana abilità nel convincermi a provare.
A spronarmi ad andare avanti, e a far vedere al mondo chi ero.
Di che pasta ero fatta.

Mentre chiudevo la telefonata con Seth, con la gola stranamente secca, mi addossai lentamente alla testata del letto, prendendomi le ginocchia tra le mani.

Che avrei dovuto fare?
Avrei dovuto chiamare Rachel?
Farmi i fatti miei?
Parlarne a Kim?
O continuare a crogiolarmi sul letto a mangiare gelato?

Mi chiesi se ci fosse davvero del gelato a casa. Avrei dovuto controllare. 

Ma la verità era che non volevo.
Seth aveva ragione: la curiosità era una brutta bestia per me.
Non sapevo quanto a lungo sarei stata ferma immobile lì. A pensare a cosa fare. Non era nei miei piani.
Dovevo agire, ecco quale era la soluzione.

Non Ti Conosco, Ma Ti Amo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora