29 Il Tempo

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"Okay, ora possiamo andare" dice Cameron.
Sono davvero curiosa di sapere dove mi porterà!
Mi posso aspettare tutto da lui, anche perchè, diciamocelo francamente, lui è Cameron Dallas e può tutto.
Salgo in macchina con un sorriso stampato in faccia.
"Sei così...così bella quando sorridi" di dice Cameron prima di accendere il motore.
"Grazie" dico arrossendo e allacciandomi la cintura di sicurezza.
"Allora...dove andiamo di bello?" Domando.
"Ci saranno due tappe, e l'ultima è...come dire...so che ti potrebbe sconvolgere ma anche far piacere." dice per un momento guardando me e non la strada.
Annuisco e lui ritorna con gli occhi sulla strada e io mi soffermo a guardare tutti i suoi particolari, è sempre stato un mio difetto, guardo troppo, noto quello che gli altri non guardano mai ma si lasciano abbandonare alle apparenze di una persona.
Cameron è teso, schiena diritta su sedile, braccio teso sul volante e l'altro appoggiato al finestrino reggendosi la testa con la mano.
La radio è spenta e un certo silenzio imbarazzante cala tra di noi, il che non era mai successo, e qui si notano i cambiamenti.
"Mi da fatidio la gente che mi fissa per tanto tempo" dice di punto in bianco e ora la sua voce è pungente e arrabbiata.
"Scusa.." dico voltando lo sguardo verso il finestrino, vedo tutti gli alberi spogli che lasciando dietro di se una scia marrone.
Passiamo davanti ad un parco e i bambini giocano e urlano con le mamme che cinguettano tra di loro tra i vari pettegolezzi della città, gente che corre, che sbuffa, che ride, che piange, tutto questo ogni singolo giorno.
Non ci rendiamo conto di quanti attimi sprechiamo con tante cose inutili per poi ridurci all'ultimo per fare le cose importanti.
Il detto "prima il dovere poi il piacere" è difficilissimo da rispettare, quasi nessuno lo rispetta per il semplice motivo che il piacere viene prima del dovere.
"Siamo arrivati" dice Cameron spegnendo il motore della macchina.
Annuisco e scendo dalla macchina, una ventata di aria fredda mi punge il viso, che bella sensazione.
"Ora andiamo da Kellin's Coffe, lo hanno costruito da poco e dicono che fa delle cioccolate fantastiche con delle brioches favolose" dice mettendomi un braccio intorno alle spalle.
Sorrido a questa scena, sembriamo il prototipo della coppia perfetta, ma che non siamo.
Ma potete sempre rimediare ehh...
Non ora!
"Umm ci vuole proprio una cioccolata con questo freddo" dico ridendo.
"Offro io" dice
"Okay...ma io pago le brioches" dico sorridendo.
Annuisce, almeno siamo pari.
Entriamo nel bar e subito l'aria confortante del bar ci avvolge.
"Allora, dove andiamo?" Chiedo aspettando che la cameriera venga da noi per ordinare.
"Sorpresa" dice guardandomi negli occhi sorridendomi.
Sorrido e vedo con la coda dell'occhio la cameriera che fissa Cameron, a momenti gli scende la bava dalla bocca.
Gelosa?
Mai...okay, poco.
La stessa cameriera viene al nostro tavolo e mette in mostra il seno tirandosi giù la maglietta, e Cameron se ne accorge.
"Buongiorno cosa volete ordinare?" Domanda piegandosi, ma che troia.
Scusa ma tu non eri solo un pochino gelosa?
Sisi, appunto non me ne frega...
"Eh io vorrei una ciambella e una cioccolata calda" dico attirando attenzione della cameriera che annota tutto.
"Io lo stesso, grazie" dice Cameron posando lo sguardo su di me.
"Allora, come ti ho già detto, andremo in due posti, te l'ho detto?" Mi domanda, e io non so cosa rispondere perchè sto pensando.
E se adesso 'X' sbucasse dal nulla? Stiamo rischiando tanto forse era meglio restare a casa...ma ora mai siamo qua.
La cameriera non tarda con le ordinazioni e devo essere sincera, meglio così, prima arriviamo a destinazione prima siamo a casa, al sicuro.
Bhe non è vero, X ti aveva attaccato anche a casa tua in Italia...
Perchè ti devi sempre immischiare?
Stavo per mandare giù l'ultimo sorso di cioccolata quando Cameron, si alza per andare a pagare, mi vibra il telefono.
'Buona la cioccolata? Anche a me piace un sacco, sei molto bella oggi -X'
Okay, X mi sta guardando adesso, potrebbe essere dentro al bar oppure può essere la cameriera... con cui Cameron in questo momento ride e scherza, ma davvero?
Mi alzo prendo la mia giacca e esco facendo suonare la campanellina attaccata alla porta, come si fa a comportarsi così? Che pezzo di merda davvero.
Mi siedo dopo che mi sono allontanata dal bar su un marciapiede, ho cinque chiamate perse di Cameron, strano vero? Adesso non parla più con la cameriera eh...
Mentre penso a tutto quanto, una macchina nera accosta e tira giù il finestrino, appena vedo il volto del ragazzo sorrido è Travis.
Anche se io non ho capito chi sia o cosa voglia da me questo ragazzo è molto misterioso ma, ispira sicurezza quello di cui ho adesso ho bisogno.
Sento urlare il mio nome e all'inizio della via sbuca Cameron correndo con il fiatone, Travis scende e mi dice di salire in macchina, bhe Cameron si è stancato della cameriera e ora viene da me? Fanculo.
Mi alzo e vado verso la macchina di Travis, Cameron con uno sbalzo mi raggiunge e mi abbraccia, mi sussurra all'orecchio un scusa, ma io non sono un giocattolo, non sarò sempre dietro di lui, deve capirlo.
Ma io mi comporterei da stronza se andassi con Travis, e poi domanda, da dove sbuca?
"Travis, scusa ma devo andare" dico incamminandomi verso il bar, con Cameron dietro che continua a urlarmi di aspettarlo e di rallentare.
Mi fermo di colpo e mi giro con gli occhi infuocati : "Cameron, è già tanto che io adesso sia qui con te e non con Travis. Quindi smettila di fare il saputello o l'eroe perchè non lo sei." Dico girandomi e camminando come facevo prima.
Lo sento sbuffare, arriviamo davanti alla macchina di Cam, sbatto la portiera lui sale e sbuffa.
So quanto ci tiene alla sua macchina e so che lo fa incazzare quando sbatto la portiera.
"Scusa" se ne esca da nulla.
Faccio finta di niente e guardo fuori dal finestrino, sta per piovere.
"Non fare finta di non sentirmi, non ignorarmi" dice mettendo la sua mano sulla mia coscia.
Mi giro lentamente verso di lui, non dico nulla solo uno scambio di sguardi.
Lui distoglie lo sguardo e mette in moto la macchina, ancora non ho capito dove dobbiamo andare.
Passano dei momenti di assoluto silenzio, allora decido di addormentarmi senza dire nulla.
Non so quanto tempo sia passato da quando ho chiuso gli occhi, mi sento scuotere il braccio e mi sveglio spaventata...
Quando scendo dalla macchina non capisco dove siamo, non riconosco questo posto...
Poi un flash mi passa per il cervello, ma certo ho capito dove siamo!
"Cameron davvero? Perchè? Perchè siamo davanti all'ospedale, dove è rinchiuso Tommaso?" Domando presa dalla rabbia.
"Dobbiamo sapere delle cose al più presto, altrimenti non ne usciremo mai fuori da questa situazione quindi, partiamo dal fondo, dalla radice della questione, chi ha creato tutto, Tommaso." mi rassicura il fatto che abbia detto così, ma non abbastanza ma ha ragione lui, quindi mi faccio coraggio e ci incamminiamo verso l'entrata.
Entriamo dentro, è tutto bianco fa venire male alla testa.
"Salve come possiamo aiutarvi? Dovete incontrare qualcuno?" Domanda una signora molto graziosa, mi chiedo come faccia a lavorare qua dentro.
"Si, Tommaso..." dico non ricordandomi il suo cognome, sono passati tanti mesi e con tutto quello che è successo meglio dimenticarsele certe cose.
"Oh ma certo! Povero nessuno lo viene mai a trovare, è sempre solo ma è molto simpatico e socievole" dice prendendo le chiavi della sua cella o stanza che sia.
Si certo, molto socievole eh, vorrei vedere lei quando era un pazzo maniaco, che ci perseguitava ma nulla toglie che sia socievole...
Si sentono solo i tacchi della signora che ci sta portando da Tommaso, c'è un silenzio che spacca i timpani, strano ma vero.
Si ferma di scatto, inizio a sudare, sono agitata.
Apre la porta ed eccolo li, che alza lentamente lo sguardo e fa un sorrisetto, un sorriso tenero.
"Maribelle ciao, sempre più bella appena ho finito di parlare con loro ti suono il bottoncino rosso, va bene?" Domanda guardando lei annuisce e chiude la porta.
Non sembra neanche lui, se lo paragono a com'era, mi chiedo cosa ci faccia qua.
"Che bella sorpresa" dice..
"Cosa ci fate qua? Vi mancavo? Non ci credo perchè io non manco a nessuno" dice ridendo.
Io sinceramente non ci trovo nulla da ridere, ma non dico nulla.
Cameron in tutto ciò sembra strano, quasi paralizzato...
"Perchè non rispondete? Dai su su, non vi mangio" dice avvicinandosi con la sedia.
"Siamo qui per sapere tante cose sia passate e che stanno succedendo" dice Cameron.
"Oh ma certo, accomodatevi" dice indicandoci le due sedie davanti a noi.
Ci sediamo e le mani mie e di Cameron si scontrano il che, mi fa tranquillizare.
"Cosa sai di 'X'? Come l'hai creata? Cosa vuoi da noi?" Domanda sempre Cameron, io faccio fatica anche a respirare.
"Io? Io non ho mai fatto nulla, ricordo ben poco, sai ci riempiono di farmaci per farci stare calmi, altrimenti sarebbe un manicomio per pazzi!" Dice ridendo "anche se lo è in parte" dice continuando a ridere.
"Come non ti ricordi?" Chiedo guardandolo negli occhi.
"Oh Valentina, come sei diventata bella, come sei cresciuta" dice avvicinandosi e annusandomi i capelli.
"Hai anche cambiato shampoo" dice ridendo.
Sorrido, ma in realtà è per non scappare a gambe levate.
"Oh aspettate, posso disegnare? Sapete le voci, mi aiutano a disegnare, mettetevi comodi, volete una zolletta? Così per passare il tempo." Dice ridendo
Ricevo un messaggio, guardo di nascosto il telefono, mio padre, anche lui no, una cosa per volta.
"Allora? Cosa volete sapere?" domanda Tommaso.
"Tutto" dice con tono duro Cameron.
"We, femminuccia calmati un pichino" dice Tommaso il che mi fa ridere.
Tommaso inizia a disegnare, è davvero bravo, ma dobbiamo capire cosa sta disegnando...
N/A
Scusate per il ritardo ma era stra impegnata con la scuola e altro, ci vediamo al prossimo capitolo bacioni -V

E Poi Arriva Lui...Cameron Dallas 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora