13 Capitolo

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Si sarebbe aspettato di tutto Kam, davvero di tutto.

Di ritorno al supermercato, mentre guidava si immaginava come avrebbe trovato i due piccioncini incatenati l'uno all'altro. La casa ridotta in un macello; i quadri su cui erano rappresentate terre bucoliche e scene stranamente inquietanti di caccia con cani rabbiosi erano a terra e spostati dai loro muri con le cornici rovinate, i vasi pregiati provenienti da ogni dove che adornavano il salotto ridotti miseramente in mille pezzi. E poi loro due, si, se lo immaginava fin troppo bene. Diletta che con ogni mezzo tentava di scappare dall'orco chiamato Tommy. Lei in lacrime che tentava di afferrare una speranza, di prendere quel pezzo di coccio marrone affilato preso in chissà quale asta per colpirlo e scappare, ma era troppo lontano. L'orco invece la dominava con il suo peso troncando ogni tentativo di fuga.

-Non puoi liberarti da queste manette Diletta, ahah! L'unico modo sarebbe che ti tagliassi una mano... Vorrei proprio vedere se hai il coraggio di farlo.- Gli disse l'orco mentre con lentezza prendeva un coltello e si avvicinava alla mano e...

Un sorriso gli era comparso sulla bocca senza che se ne accorgesse... Si, Kam si immaginava proprio una bella scena, ma sapeva che con suo fratello Tommy non sarebbe mai potuto accadere.
Sicuramente li avrebbe trovati tranquilli seduti sul divano e rinchiusi dentro una bolla d'imbarazzo, suo fratello a guardare la TV e lei in silenzio a progettare di scappare da lì. Anzi! Conoscendolo l'avrebbe fatta proprio fuggire lui giustificandosi con,
-Mi dispiace Kam... Me l'aveva chiesto per favore e non ho potuto fare altro che accontentarla.-

Il sorriso era sfumato in un ringhio nervoso e le mani si erano strette sul volante... Perché doveva essere così remissivo, esattamente come un cane! No... Non doveva parlare male di suo fratello e mai lo avrebbe fatto. Era la sua unica famiglia e non si sarebbe mai permesso di maltrattarlo, ma qualche ramanzina gli ci voleva proprio!
Arrivato al consorzio fece nuovamente un giro intorno la casa per precauzione ed era soddisfatto dato che sembrava non esserci nessuno.
Parcheggiò la macchina nel garage, prese tutte in una volta le pesanti spese e si avviò alla porta. Controllò in giro per un'ultima volta e poi suonò... Ma nessuno venne ad aprirgli...

Più il tempo passava ad aspettare e più l'inquietudine lo stava divorando, come un serpente che lo stritolò iniziando dai piedi per poi salire fino allo stomaco. Se fosse successo qualcosa a suo fratello? Se quella megera gli avesse fatto del male? Perché diavolo lo aveva lasciato da solo!? Perché aveva lasciato da solo Tommy? Perché era così stupido da aver fatto la spesa mentre...

Buttò a terra la spesa. Per precauzione aveva portato le chiavi con sé ed aprì il più in fretta possibile i tre catenacci. Nervoso e con l'inquietudine che era salita fino ad attorcigliargli il cuore, si era diretto nel salotto.
Kam si era immaginato di tutto da quel ritorno dal supermercato, ma mai si sarebbe aspettato delle risate.

Affacciandosi nel salotto, vedeva la testa di Tommy sbucare dal divano, era di spalle e non aveva percepito la presenza di suo fratello nella stanza. Kam vedeva la nuca che si muoveva, che stava parlando tranquillamente e delle volte volgeva lo sguardo sulla sua sinistra. Diletta dove era? Non riusciva a vederla, ma sentiva comunque la sua voce che aleggiava nella stanza.

-Mio fratello Leonardo sapeva un sacco di barzellette, me ne raccontava sempre una al giorno quando ero piccola e a me piacevano tanto...- la voce di Diletta sembrava tranquilla mentre raccontava.
-Questa é vecchia, ma morivo dalle risate ogni volta... Cosa fa un gatto in una pista da formula uno?... Miaooooooooowww miaoooow.- ed imitò un gatto stitico che si era mangiato una Ferrari intera a colazione. Tommy si piegò dalle risate e Kam incredulo si domandava, davvero stava ridendo per quella freddura tanto scadente?

-Leonardo faceva anche il gesto di guidare la macchina, che scemo. Ricordo che avevo 8 anni e lui ne aveva appena compiuti 17... Ahah mi aveva preso in braccio e abbiamo corso per tutta la casa urlando Miaow, con nostra madre che ci seguiva urlando di non correre. Eravamo addirittura entrati nella camera di Letizia che a quel tempo era molto scorbutica... Se non ricordo male aveva... Si, sui 14 anni se non sbaglio. Ci cacciò dalla stanza strillando come una gallina ahah.-
Tommy ascoltava con molta attenzione rimanendo in silenzio, mentre Kam, alle loro spalle, aveva capito dove diavolo fosse Diletta. Era sdraiata sul divano a pancia in su, con la testa appoggiata sulle cosce di Tommy. Quella scena aveva fatto scattare qualcosa dentro Kam, che ancora non sapeva cosa fosse e che lo costringeva a stare in silenzio ad ascoltare.
-Vuoi tanto bene ai tuoi fratelli.- Era l'unica frase che era uscita dalla bocca di Tommy.

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