32 Capitolo

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Come poteva anche solo immaginare che sarebbe andato tutto bene quel giorno? La sua parte logica, la parte più razionale, sapeva che stava per fare la scelta sbagliata

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Come poteva anche solo immaginare che sarebbe andato tutto bene quel giorno? La sua parte logica, la parte più razionale, sapeva che stava per fare la scelta sbagliata. Eppure, non appena i suoi occhi si posarono sul nuovo arrivato, fermo sulla soglia con un espressione interrogativa alla pari di un ebete, Kam non era riuscito a trattenersi.

Prima di quell'evento inaspettato, di quel tuono che aveva risvegliato l'intera casa, Kam si trovava nell'inquietante studiolo a cercare altri segreti nascosti in quella stanza; al suono del campanello, per lo spavento,  fece cadere il libro che aveva fra le mani. Chi diavolo poteva disturbarli?

Tommy era corso subito da suo fratello, immerso nel panico, dicendogli istericamente che aveva visto dalla finestra un tipo venuto con la macchina e che ora aspettava impaziente alla porta. Kam sospirò. Come sempre doveva occuparsi lui dei visitatori.

Ormai era diventata un'abitudine e una strana dote gli permetteva di risultare simpatico agli sconosciuti, potere che l'aveva salvato molte volte nella sua vita. Agli altri idioti bastava mostrare un sorriso e per loro andava tutto bene.

Capitava a volte che, nelle case occupate, qualcuno venisse a disturbarli: il corriere, un vicino impiccione, addirittura dei famigliari, ma era sempre andato tutto bene. Quelle persone, fondamentalmente, non volevano problemi; sulla soglia della porta aveva sempre incontrato gente che venivano a controllare la casa solo per togliersi il senso di colpa, ma appena gli rispondeva che andava tutto bene, voltavano subito le spalle lavandosi le mani. "Non é un problema mio."

Se quell'ennesimo visitatore fosse stato un conoscente di Diletta, già aveva in mente un copione semplice per farlo stare tranquillo. Il più delle volte non bisognava strafare per arrivare alla perfezione.

"Amici di Diletta, cosa vuole? Si, va tutto bene... Lei sta riposando, non si é sentita molto bene e per questo non é potuta partire con la famiglia, ma stia tranquillo, fra poco arriveranno gli zii... I genitori? Non c'è bisogno di contattarli, già li ho sentiti io questa mattina, dicono che il tempo sia magnifico in Arizona, quanto vorrei andarci anche io almeno una volta nella vita... Sicuro di non voler entrare? Allora passi una buona giornata, arrivederci." E alla fine un sorriso per concludere la recita... Ma mai si sarebbe aspettato che il destino gli portasse quel magnifico visitatore.

Aperta la porta, a causa della sorpresa, Kam si coprì la bocca che gli era rimasta improvvisamente spalancata. Gli occhi si illuminarono, un sorriso diabolico che andava da orecchio a orecchio aveva preso posto di quello simpatico e cordiale.

Lo aveva riconosciuto subito quel ragazzo infreddolito dal naso rosso. Kam sapeva già chi fosse grazie a Diletta e alle foto che aveva in camera; era più che sicuro che davanti a lui ci fosse il famoso Dario, l'ex ragazzo della loro prigioniera.

In un primo momento, il pensiero di mandarlo via il più velocemente possibile lo aveva solo sfiorato per un istante, la parte razionale gli diceva di non abbandonarsi a quella pericolosa curiosità.

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