Tommy aveva sempre in mente quel ricordo; sua madre abbandonata sul divano, a fumare l'ennesima sigaretta con aria assente e svogliata, voltare lo sguardo verso di lui e fargli cenno di avvicinarsi. Anche se quel bambino non aveva nemmeno dieci anni, gli chiedeva, -Hai la fidanzatina?-
-No mamma, non parlo mai con nessuno a scuola...- gli ripeteva non so quante volte, tanto sua madre non lo ascoltava mai. Quella donna diceva sempre le stesse cose, come un disco rotto, forse era per questo che Tommy ricordava bene quelle frasi anche dopo anni.
-Quando ne avrai una, trattala come una principessa. Anzi, devi sempre trattare bene le ragazze, sono fiori delicati che hanno bisogno di cure... Non fare come quello zotico di tuo padre. Ho sposato un cavernicolo! Eppure siete venuti fuori voi due, due splendidi angioletti tesori della mamma, che da grandi tratterranno bene le loro donne, non é vero?
-Si, mamma...
Ora, sotto di lui, Tommy aveva una donna.
Le sue labbra erano color rosa confetto, quasi ne poteva sentire la dolcezza dello zucchero ed erano così morbide e delicate contro le sue. Non riusciva a smettere, era così bello che non poteva far altro che continuare, doveva sentire quel sapore ancora di più. Quel sentimento stava traboccando dentro di lui e non riusciva più a tenerlo a freno, era una nuova sensazione che nasceva dal suo corpo e che tentava di portarla fuori con quel bacio. Le mani che racchiudevano le sue tremanti, i due corpi uniti in modo perfetto, la voce di Diletta che invocava il suo nome. Era una sensazione magnifica, si sentiva beato come un Dio.
Tommy aveva già baciato altre ragazze, ma non aveva mai provato le stesse sensazioni, le stesse emozioni... Forse... Era questo che le persone chiamavano... Amore?
Si, doveva essere senz'altro così.Kam gli aveva sempre raccontato che fare certe cose con una donna era d'obbligo, che bisognava toccare i punti giusti per, a detta sua, "Farle miagolare come gattine." Tommy non aveva mai capito quella frase, ma mano a mano che Diletta si muoveva sotto di lui, lentamente stava prendendo consapevolezza di quella frase.
Come lui stava provando delle bellissime sensazioni, lei cosa sentiva? Tommy doveva fare qualcosa per renderla felice?
-No... Tommy.
La baciò ancora, sentire il suo nome lo riempiva di felicità ed era attirato dalla sua bocca così umida. Il dolore era improvvisamente scomparso, ora esistevano solo loro due nel mondo.
-Oh Diletta...
Iniziò a baciarle il collo, ad assaggiare la sua pelle pallida e fredda. Sarebbe stato lui a proteggerla, a riportare calore dentro quel corpo, a renderla felice. Si, Diletta sarebbe stata sua, per sempre.
-Tommy, ti prego... Basta.
Le lacrime stavano scendendo dai suoi bellissimi occhi, Tommy le guardò e si avvicinò per assaggiarne una; dovevano per forza essere lacrime di felicità e le avrebbe prese tutte, erano tutte per lui.
-Diletta, ti amo così tanto.
-No...
Kam glie l'aveva sempre detto, le donne si opponevano in certe occasioni per l'imbarazzo. Il "No" non era altro che un incentivo ad andare avanti, di continuare.
"Sono strane. Dicono sempre l'opposto di quello che vogliono."
Ora basta, non doveva più pensare a suo fratello e ai suoi consigli. Doveva dedicarsi completamente a Diletta e l'avrebbe fatto a modo suo, sarebbe stato il suo corpo a guidarlo, il suo istinto gli avrebbe detto cosa fare.
Le sue mani andarono sempre più giù, sempre più avide, sondando ogni centimetro che incontravano; le spalle lisce e candide, il vestito di velluto che lo infastidiva e le calze nere sulle sue cosce. Voleva tutto, voleva sentire tutto di lei.
Quella mano che un momento fa stringeva una fredda monetina, ora era a contatto con la schiena nuda di Diletta. Sotto il vestito nero nascondeva un mondo nuovo, inesplorato e lei tentava di proteggersi per l'imbarazzo. La sua pelle, così liscia e morbida, lo spingeva ad andare sempre più oltre, di sentire sempre di più.
Quella mano andò sempre più giù.-Ti prego Tommy, basta! Non...
Tommy strappò le fastidiose calze.
-Non posso fermarmi, mi dispiace.- le disse all'orecchio con il fiatone.
Le sue emozioni continuavano a crescere, ad alzarsi ad ogni momento in cui la toccava. Doveva fare solamente una cosa per amplificare quel piacere. Mentre la baciava e l'eccitazione continuava a salire, Tommy si slacciò i pantaloni. Quel rumore risuonò dentro la stanza azzurra, facendo sbarrare gli occhi della ragazza a quella nuova ed inaspettata sensazione. Gli occhi azzurri di Diletta, della sua Diletta...
Mai aveva provato un emozione simile, così... Liberatoria. Quel primo contatto fu come oltrepassare i cancelli del paradiso, voleva continuare, ma era la stessa cosa che sentiva Diletta?
La osservò, teneva gli occhi chiusi in una smorfia di dolore. Era forse ancora vergine? Ovviamente, la sua Diletta era pura perché si doveva concedere solo a lui. Allora era vero che la prima volta faceva così male per le ragazze? Come doveva comportarsi? Voleva continuare, il suo corpo gli ordinava di farlo, ma vederla soffrire in quel modo lo bloccava. Allora avrebbe fatto piano, così lei si sarebbe abituato al suo corpo e non gli avrebbe fatto più male.
-Basta... Lasciami.
-Adesso passerà Diletta, sarà bello anche per te.
Avanti e indietro, il suo corpo non si fermava, non voleva farlo. Il paradiso era davanti a lui, lo aveva fra le sue braccia e non l'avrebbe abbandonato per nulla al mondo...
Alla fine lo raggiunse.
Il suo piacere fu così grande da non trattenersi. Abbracciò Diletta e si lasciò andare completamente a lei. Quella presa forte, così calda, era per comunicargli che ora c'era lui, che Tommy l'amava.
Sotto di lui, Diletta continuava a tremare. Le accarezzò delicatamente il viso, le asciugò le lacrime e poi l'abbracciò ancora di più. La sentiva così fragile fra le sue grandi braccia, il suo piccolo angelo era tanto debole da non riuscire a volare via. Allora l'avrebbe custodita lui, avrebbe fatto di tutto per proteggerla dalle altre persone. Ripensava alle parole del suo diario, di come aveva sofferto, di tutto il dolore che aveva provato.
"Non ti preoccupare Diletta... Ora ci sono io." Le voleva tanto dire.
Nessuno l'avrebbe più offesa, nessuno l'avrebbe più giudicata, nessuno l'avrebbe più maltrattata, nessuno l'avrebbe più toccata.
Perché ormai Diletta era sua.
Diletta apparteneva solo a lui.
-Ti amo così tanto Diletta... Sarò sempre vicino a te. Non importa cosa accadrà, non ti lascerò più andare via.
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Mystery / ThrillerDitemi, cosa ci hanno sempre insegnato i nostri cari genitori? Mai aprire la porta agli sconosciuti. Diletta, una ragazza nata in una fortunata quanto soffocante famiglia, non ha seguito questo consiglio, aprendo le porte della sua immensa casa. Gio...