Qualcosa gli toccò la guancia; era impercettibile, anche se gli dava fastidio, delicato, eppure lo aveva aiutato a svegliarsi. Il rumore assordante trasformò quel rilassante sonno in uno stressante risveglio; quel ronzio dentro il suo orecchio lo fece irritare ed innervosire. Aprì con molta fatica gli occhi e vide una mosca volare proprio sopra la sua testa, come se glielo facesse apposta e fosse venuta per farlo alzare dal letto. Che fastidio, che nervoso.
Lanciò via le coperte, si alzò dal letto grattandosi la pancia e sbadigliando clamorosamente, intanto la mosca lo perseguitava ancora svolazzandogli intorno, nemmeno fosse un satellite e lui un pianeta.Prese il primo libro che trovò da una piccola scrivania accanto alle chiavi della macchina, uno tutto nero, sicuramente un thriller che stava leggendo la madre di Diletta. Aspettò qualche istante, il momento perfetto sarebbe prima o poi arrivato; era sempre stato bravo a cogliere l'attimo, avere l'intuizione giusta al momento giusto. Non appena la mosca si posò sulla scrivania, la scure cadde tagliando di netto la sua vita. La schiacciò con quel libro, non curandosi di rovinarlo né tanto meno di fare rumore.
"Presa." Pensò soddisfatto.
Kam era sempre stato mattiniero, tranne quelle volte che si sentiva male dalla sera prima ed era costretto a letto a riposarsi, ma mai si sarebbe aspettato di alzarsi così presto proprio quel giorno.
Dalla finestra il cielo era caratterizzato da quel colore che gli ricordava molto il lapislazzulo, dove in lontananza si intravedeva un celestino che preannunciava l'arrivo dell'alba. Allora guardò la sveglia e scoprì, a malincuore, che erano le cinque di mattina.
"Va bene svegliarsi presto... Ma ora che diavolo mi metto a fare? Ormai non ho nemmeno sonno."Che avrebbe fatto Kam? Pensò mentre andava a vedere dentro l'armadio. Forse avrebbe fatto una corsetta nei dintorni? Così si sarebbe sentito meglio e carico per la giornata e avrebbe anche controllato se fossero ritornati dei fastidiosi vicini. Prese un paio di pesanti pantaloni da ginnastica, una maglietta ed una felpa da jogging. Si guardò allo specchio dentro l'armadio. I capelli tutti spettinati da quel brusco risveglio, la felpa addosso, se non fosse per i suoi occhi verdi era uguale identico a Tommy.
Già, Tommy, anche se gli sembrava averlo di fronte, in quel momento non voleva pensare a lui e al discorso del giorno prima; suo fratello stava cambiando troppo velocemente e questo lo spaventava... Aveva paura che non gli volesse più bene, che preferisse lei alla sua stessa famiglia...No, non doveva pensarci. Muovere i muscoli gli avrebbe fatto bene, disteso i nervi, schiarito le idee e dopo avrebbe trovato una soluzione per risolvere tutti i suoi problemi.
Senza la mosca dentro la stanza, era di nuovo ritornato il silenzio o almeno così sperava...
Un rumore di passi attirò la sua attenzione allarmandolo. Suo fratello si era per caso svegliato? A quest'ora? Ma si alzava sempre tardi; anche quando aveva trovato dei biglietti molto economici di un treno non era comunque riuscito ad alzarsi alle sei per prenderlo e così l'avevano miseramente perso, ogni volta che ne aveva occasione glielo rinfacciava sempre. Mai si sarebbe svegliato a quell'ora, nemmeno se ci fosse stato un terremoto, anche perché non l'avrebbe mai sentito per quanto avesse il sonno pesante...
Forse era Diletta? Era riuscita a scappare dal bagno? Era impossibile.
Sbriciò da fuori la stanza, un occhio di smeraldo curioso osservava il corridoio buio non riuscendo a vedere nulla, ma l'orecchio continuava a percepire i passi che si allontanavano sempre di più.
Li seguì, lento e silenzioso, non volendo rivelare la sua presenza. Doveva essere un fantasma in quel momento. Raggiunse le scale e da lì sentì altro. Una voce che credeva essere sua amica, almeno fino al giorno prima.-Prenderai la macchina e dovrai raggiungere la stazione dei treni... Non hai la patente?... Allora ti accompagnerò io, intanto tu prendi i soldi. Hai preso lo stretto indispensabile? Il resto lo potrai comprare, ma in contanti, non utilizzare mai la carta di credito che é rintracciabile. Prendi sempre i treni regionali o i pullman, almeno per i primi tempi. Poi non so che altro dirti... Ma dove sono le chiavi della macchina? Non riesco a trovarle.
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Mystery / ThrillerDitemi, cosa ci hanno sempre insegnato i nostri cari genitori? Mai aprire la porta agli sconosciuti. Diletta, una ragazza nata in una fortunata quanto soffocante famiglia, non ha seguito questo consiglio, aprendo le porte della sua immensa casa. Gio...