(R) CAPITOLO 7: Danza mortale

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Quando i miei denti affondarono nella frolla, un delizioso gusto di crema alla vaniglia pervase il mio palato, facendo impazzire di gioia le mie papille gustative. Chiusi gli occhi presa nell'estasi del momento: era straordinariamente buona. Morbida e friabile. Seduta al tavolo per la mia prima colazione al palazzo mi sentivo in paradiso: il buffet era fornito di ogni delizia immaginabile, tra muffin, tortini, crostate e biscotti di vari tipi. Per non parlare del croissant che avevo appena divorato. C'erano disponibili talmente tante farciture, che avevo deciso di provarne una diversa ogni mattina.

Quel tavolo era l'incubo di ogni dietologo e la mia bilancia sarebbe scappata a quella vista, ma... la mia golosità come al solito vinceva su qualsiasi insicurezza fisica. Inoltre, se gli allenamenti che ci avevano annunciato erano davvero così tosti come si pensava, supponevo che un dolcetto – o una decina – non avrebbero rappresentato un grosso problema per la mia linea in quel momento. Almeno questa era la scusa che mi raccontavo.

Al mio fianco stava seduta Alysha, che mi guardava divertita senza commentare. La sera prima, nonostante fossi seduta di fronte a Christopher e la cosa mi mettesse tremendamente a disagio, ero riuscita a rilassarmi nel dialogare con la ragazza, che minuto dopo minuto si era rivelata essere sempre più brillante e piacevole. Era la prima volta che la vedevo vestita con tanta eleganza, ma per quanto l'abito sfarzoso la rendesse ancora più bella, si vedeva che non era molto a suo agio nei panni della ragazza elegante e raffinata.

Dialogando mi ero resa conto che eravamo davvero molto diverse, sotto mille punti di vista, ma che allo stesso tempo questo non ci rendeva persone distanti. Con la sua verve e allegria era riuscita per la prima volta a tirarmi fuori un pochino dal mio guscio, facendomi sentire a mio agio, ed era davvero bello parlare così con qualcuno.

Ero stupita dal suo carattere: era raro trovare una ragazza così dotata, tanto umile e alla mano. Mi chiesi anche se fosse consapevole della sua bellezza, e, in caso affermativo, se le importasse qualcosa di possederla.

Forse potevamo diventare davvero amiche.

Amiche. Che buffo. Tra i mille stravolgimenti della mia vita nelle ultime ventiquattr'ore, quello di trovare un'amica doveva sembrare il più sciocco, ma invece era uno di quelli che mi sbalordiva di più. Era sempre stato così facile? In fondo anche con Chris era stata una cosa semplice e naturale.

Già, Chris...

La sera prima mi era bastato un solo sguardo per capire che era tornato freddo e distante. Quasi mi veniva da chiedermi se non avessi sognato. Aveva passato la serata a chiacchierare con Zac, che ogni tanto mi rivolgeva qualche sorriso smagliante, e con Jasmine. Non mi aveva rivolto la parola, ma non mi erano sfuggite alcune sue battutine su di me con gli amici. Zac lo aveva frenato, mentre ovviante la biondina si era limitata a ridacchiare scioccamente.
L'unico ad essere rimasto silenzioso era Oliver. Non doveva essere un tipo molto socievole.

MAJESTEN- Il ViaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora