Per fortuna non rimasi svenuta a lungo. Più che fortuna per Zac che, dopo essersi assicurato di aver neutralizzato Fiorane, si era subito preso cura di me, recitando un incantesimo di guarigione dietro l'altro. Dovevo essere proprio messa male, perché, nonostante le mille attenzioni del ragazzo, al mio risveglio mi sentivo ancora totalmente scombussolata. Ma almeno riuscivo a camminare.
Nella calma dopo la tempesta, o in questo caso la pace dopo un drago sputafuoco furibondo, mi guardai intorno e trovai la pura devastazione: terra bruciata, chiazze intere di erba polverizzate, crateri nel terreno causati dalle zampate di Fiorane.
E avrebbe potuto essere molto peggio.
Raccolsi nuovamente da terra il foglietto che ci aveva salvato la vita. Sorrisi.
"Davvero l'Albero ti ha mandato questo messaggio?" mi chiese curioso Zac. Dovevo raccontargli tante di quelle cose... ma dopotutto anche io dovevo ancora sapere la loro parte della storia.
Eppure, in quel momento, c'era un'unica cosa che mi premeva, un peso sul petto che mi soffocava, e avrei ripreso a respirare normalmente solo dopo essermelo levato.
"Sì, ma non l'albero che credi tu. Non l'albero che credeva Fiorane," mi partì una risatina a pensare a come si erano risolte le cose, ma mi si spense in fretta. "Ora ti prego, andiamo dove ci sono le truppe, poi ci racconteremo tutto quando saremo tutti insieme."
Nonostante la mia insistenza, Zac volle portare da solo il corpo abbandonato di Fiorane. Devo ammettere che in realtà la cosa mi riempì di sollievo: non volevo trovarmi troppo vicino a quella folle Mutaforma, che nelle ultime ore mi aveva fatto capire cosa fosse il vero odio, perché non ero sicura che sarei riuscita a trattenermi dal sfogarlo su di lei. Quando raggiungemmo i primi soldati, Zac affidò la donna-drago a loro, ma li seguì in modo da imporre un incantesimo anti-magia alle catene che l'avrebbero imprigionata. Rimasi sola nella bolgia di combattenti, tutti con uno sguardo stravolto che sapevo essere dovuto alla comparsa improvvisa di un gigantesco rettile alato in quella che doveva essere un'operazione facile e già praticamente conclusa.
Dell'accampamento dei ribelli rimaneva solo un mucchio di macerie e tanta cenere. Notai con orrore che i feriti erano molti, ma mi consolai nel verificare che invece i cadaveri erano meno di quanto mi aspettassi. L'incendio era stato ormai praticamente sedato e da lontano vidi Oliver che ancora lavorava per estinguere le ultime fiamme. Anche lui mi vide e dopo un secondo accennò lievemente a un sorriso, o almeno mi parse, era difficile esserne certa da quella distanza. Esitante, gli risposi nello stesso modo.
"Signorina! Lei è la Lady rapita!" gridò una delle figure in uniforme. Nel giro di pochi secondi mi ritrovai circondata da persone che mi esortavano a indossare un mantello, a sedermi, ad accettare l'acqua che mi porgevano. Mi sentii solo soffocare, ma non ebbi abbastanza forza per respingerli tutti. Bevvi, finalmente, rendendomi conto solo in quel momento di quanto la mia gola bruciasse per il fumo e l'arsura. Mentre cercavo di rifiutare le attenzioni eccessive non richieste, continuavo a guardarmi intorno, con il cuore in gola, cercando un ciuffo biondo ribelle.
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MAJESTEN- Il Viaggio
FantasiaKate è troppo abituata a sopravvivere al giudizio delle persone, per vivere davvero. Percepisce da sempre la sua vita come una continua lotta per difendersi da tutti gli altri, ma in verità sa che il suo più grande nemico è sé stessa. Eppure, in un...