"Okay. Ora qualcuno mi può dire di cosa state parlando? Un piano di cosa?" domandai una volta sedutami a fianco di Zac, con la presenza dominante di Christopher alle mie spalle.
"Diamine, Forrest, che piano vuoi che sia?" mi rigirò la domanda scocciato proprio quest'ultimo.
Mi voltai irritata.
"Scusami, ma non riesco proprio ad arrivarci, quindi se tu mi illuminassi magari..." ribattei ironica alzando gli occhi al cielo.
Anziché rispondermi, lui abbozzò un sorrisetto ironico, incurvando gli angoli delle labbra all'insù, innervosendomi ancora di più. Allora con un impeto di pazzia gli diedi uno spintone, facendolo sbilanciare all'indietro e quindi ribaltare dall'altra parte del divano. Lui emise un gemito strozzato.
In un primo momento mi spaventai per lui e, dopo aver portato le mani alla bocca, pentita del mio gesto impulsivo, mi affacciai allo schienale per vedere come fosse messo.
Christopher, nel frattempo, si stava già rialzando, puntando i suoi occhi furiosi su di me. Se fosse stato in grado di incenerire con lo sguardo io sarei morta sul colpo. Arretrai mettendomi in piedi e allontanandomi di qualche passo. Piano piano la mia vittima riemerse dal "baratro" in cui l'avevo fatto cadere e vedendo la sua espressione e ripensando a quello che era appena successo iniziò a nascermi nel petto una certa allegria. Mi spuntò un sorriso e mi coprii la bocca nuovamente, ma questa volta per evitare di scoppiare a ridere, abbassando gli occhi. Ma, non appena li rialzai e lo vidi con i pugni stretti e il viso contratto dalla rabbia, non ce la feci più e scoppiai in una fragorosa risata.
Anche tutti gli altri iniziarono a ridere di gusto, rasserenando l'atmosfera. Per la prima volta mi sembrò di trovarmi in un normalissimo gruppo di ragazzi che si prendevano in giro e scherzavano tranquillamente, senza avere problemi come affrontare Viaggi spericolati da un Mondo all'altro. E forse potevamo anche essere un bel gruppo: mi piaceva il modo in cui Alysha cercava di darsi un contegno, mentre Oliver buttava indietro la testa, liberandosi in una buffa risata. Anche Jasmine sembrava più alla mano del solito, mentre Zac si stava strozzando dal ridere. E poi c'era Christopher che con il suo essere insopportabile aveva comunque creato una situazione esilarante. Christopher che poteva rappresentare una specie di collante tra tutti noi.
E proprio quest'ultimo, a metà strada tra l'essere offeso dal comportamento di tutti, tra il volermi uccidere e tra lo scoppiare a ridere anche lui, fece il giro del divano per poi sedervisi sopra, questa volta non sullo schienale, a braccia incrociate e scuro in volto.
"Avete finito di fare gli stupidi?" sbottò irritato. "Bambini di tre anni sarebbero più maturi di voi."
Le sue proteste furono ignorate totalmente e infatti noi continuammo a ridere e prenderlo in giro finché le nostre budella rischiarono di esplodere.
STAI LEGGENDO
MAJESTEN- Il Viaggio
FantasiaKate è troppo abituata a sopravvivere al giudizio delle persone, per vivere davvero. Percepisce da sempre la sua vita come una continua lotta per difendersi da tutti gli altri, ma in verità sa che il suo più grande nemico è sé stessa. Eppure, in un...