(R) CAPITOLO 34: La biblioteca

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"Sei pazzo!" sibilai, a bassa voce. "Siamo all'ultimo piano!"

Mi ero fatta trascinare da quel combina guai per i corridoi del castello, troppo presa ad ammirare lo strano aspetto che aveva il palazzo di notte, misterioso e affascinante, per opporre davvero resistenza. Okay, lo devo ammettere: non ero solo colpita dalla bellezza architettonica, ma ero anche spaesata per la comparsa improvvisa di Chris alla mia porta, soprattutto considerato che solo pochi secondi prima stavo scrivendo riguardo ai sentimenti che provavo per lui.

"Lo so, ma fidati ne vale la pena," sussurrò lui, senza neppure voltarsi a guardarmi.

Mi fidavo. Mannaggia a lui, stava riuscendo a riconquistare la mia fiducia un po' alla volta e questa cosa stranamente mi riempiva di gioia, come se morissi dalla voglia di poter ricominciare ad aprirmi completamente come facevo un tempo.

Nonostante mi fidassi, non riuscii ugualmente a trattenermi dal ribattere "Lo sai che se ci beccano qui siamo fregati? Questo è il piano dei reali!"

"Grazie per l'informazione, non me ne ero accorto," replicò sarcastico, irritandomi ancora di più.

A volte credo fortemente di essere una persona bipolare, dato che da un lato lo stavo odiando a morte, perché era notte e, nonostante non avessi sonno, non avevo l'intenzione di passarla in bianco, magari a seminare delle guardie tanto inferocite quanto vestite orridamente. Dall'altro però morivo dalla voglia di stare con lui, passare il tempo insieme e vedere cosa mi voleva mostrare di tanto importante.

Gli ultimi giorni erano stati strani, respiravo un'aria di tranquillità, rispetto a quello che era successo solo una settimana prima, ma era come se non riuscissi mai a essere veramente a mio agio in quell'ambiente. Mi sentivo sempre in ansia per l'arrivo di qualche minaccia e non capivo più se fosse colpa dell'abitudine acquisita su Mondeor di stare sempre all'erta o se fosse causa del mondo di inganni in cui ero finita. Di inganni e apparenze. Me ne ero resa conto sempre più negli ultimi giorni, di come tutti fossero sempre pronti a giudicare e a distruggere gli altri, pur di mettersi in mostra. E se c'era un sentimento che accumunava tutti i Lord e le Lady era proprio l'invidia. Ma quei giorni dopotutto non erano stati solo negativi, anzi. Stavo godendo felicemente di tutti i comfort di quel luogo, compresa la possibilità di passare finalmente più tempo da sola con Chris in tranquillità. Non avevamo più minimamente accennato al quasi bacio che c'era stato presso la dimora della Congrega delle Streghe, come se farlo avrebbe potuto rovinare ogni cosa. Ridevamo, scherzavamo, giocavamo agli stupidi giochi di corte insieme. Passavamo del tempo spensierati come non ci accadeva da tempo e tutto quello mi stava aiutando tantissimo a superare il peso di quello che avevo fatto. Non mi sarei perdonata, ma non avrei permesso che la mia vita si riducesse solo a un'azione, per quanto terribile e sbagliata fosse. Così, tra attività mondane e passeggiate tranquille, avevamo iniziato a recuperare il tempo perduto, raccontandoci qualcosa degli ultimi anni. Avevo scoperto che aveva dovuto lavorare molto per diventare il Monhar forte che era e anche il guerriero, a sua detta invincibile, che aveva dimostrato più volte di essere.

MAJESTEN- Il ViaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora