23. Ormai non c'era più nulla da fare

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Narratore: 2D

Le parole di Muds mi sconvolsero. Non l'avevo mai visto così convinto di una cosa. Si stava sacrificando per tutti noi. Quel giorno chiamai la scuola di musica e chiesi un giorno libero, e per fortuna me lo diedero.
Rimasi in cucina con lo sguardo perso nel nulla fumando una sigaretta dopo l'altra, avevo il pacchetto pieno e dopo pochi minuti era già vuoto. Noodle era scappata al piano di sopra piangendo, io volevo andare a consolarla ma non avevo le forze ne per alzarmi ne per parlare. Russ si alzò dalla sedia e tirando un sospiro seguì Noodle. Io rimasi lì, preso da mille pensieri. Cercavo in ogni modo di trovare una soluzione alternativa a quella presa da Murdoc ma non ci riuscivo. Ad un certo punto setii la porta dello studio di Muds aprirsi. Non riuscii nemmeno a girarmi per vedere chi fosse anche se lo sapevo già. Ero impietrito.
-Allora io vado...- disse una voce fiacca alle mie spalle. Mi girai lentamente verso l'uomo verde e lo guardai. Aveva sguardo basso e fermo mentre le mani erano strette in due pugni tremolanti. -Murdoc io penso che- non riuscii a finire la frase che subito mi aggredì dicendomi -Ascolta, te l'ho già spiegato, non c'è altro modo e altra soluzione per questo problema. Non voglio che ci andiate di mezzo anche voi, sono stato solo un bastardo e un egoista nei vostri confronti in passato e rischio solo di essere abbandonato un'altra volta. Non voglio più sentire l'amaro della solitudine in bocca e penso che un robot non possa colmare il vuoto che si sente quando si è soli e...- ad un certo punto si fermò di colpo. Io rimasi a guardarlo con aria confusa, non avevo mai visto Muds in quello stato così emotivo e profondo, di solito si comporta da uomo menefreghista e rude, ma quella volta era diverso.
-...e quindi ti ho già detto che non mi fermerà nessuno, ora vado.- concluse prendendo la giacca dall'attaccapanni e dirigendosi verso la porta. Appena impugnò la maniglia di quest'ultima si fermò di scatto. -Murdoc non possiamo trovare un'altra soluzione? Davvero... Penso che questa sia troppo pericolosa e io...- gli dissi ma mi bloccai come se non riuscissi più a parlare. Murdoc si girò guardandomi scocciato ma quando vide che una lacrima mi stava scendendo e rigando il viso si bloccò anche lui incredulo. Da dietro sentii dei passi avvicinarsi a noi. Era Noodle che con la sua leggerezza si avvicinò a me e vedendo che non ero riuscito a trattenere le lacrime mi abbracció. Murdoc quando vide quella scena, prese un bel respiro e aprì la porta. Ormai non c'era più nulla da fare.

The life after Plastic BeachDove le storie prendono vita. Scoprilo ora