Capitolo XXVII.

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'Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore.'
-Italo Calvino-

Guardati.

Cosa sei diventata?.

Adoravo parlare con me stessa.

Sempre la stessa storia.

La mia mente parlava, io la combattevo.

Vincevo.

Ero diventata avida.

Denaro.

Era questo a cui pensavo.

Amore.

Era ciò che volevo.

La sera stessa sarei andata a cena con Robert.

Che sciocco.

Pensava davvero che io lo amassi?.

Illuso.

Questo era.

Adoravo fargli credere che anch'io provassi qualcosa nei suoi confronti.

Era esilarante.

Stavo giocano col fuoco?.

Probabile.

Mi sarei fermata?.

Non presto.

Tutto era perfetto.

Avrei dovuto fingere ancora, però.

Stasera sarei dovuta essere perfetta.

La sera stessa...

Il momento era giunto.

Ero, come di consueto, impeccabile.

Un lungo abito grigio fasciava la mia esile corporatura.

Un ciondolo Tiffany valorizzava il mio profondo scollo a cuore ed una miriade di piccoli cristalli Swarovski donava una luce ammaliante al mio vistoso spacco.

I miei capelli, leggermente ondulati, ricadevano finemente sullo spallino destro del mio prezioso vestito.

Mi trovavo davanti all'ingresso di un lussuoso ristorante.

Il più elegante.

Il più raffinato.

Il più importante.

Era il luogo adatto a me.

Una grossa BMW nera giunse vicino a me.

Era l'auto di Robert.

Scese.

Era, come me, stupendo.

Passare tempo insieme a lui non mi pesava affatto.

Era molto simile a Mark, in tutto.

Questo mi era di grande aiuto.

Si avvicinò a me.

Mi abbracciò.

Le mie labbra toccarono le sue orecchie.

'Sei molto elegante' sussurrai piano.

'Solo per te' mi rispose lui.

Orribile.

Tutto ciò era veramente squallido, ma la consideravo una mia rivincita contro tutto il dolore che la vita, meschina, mi aveva inflitto.

'Entriamo?' domandai.

Entrammo.

Dopo esserci accomodati ordinammo.

'Naturalmente pago io' disse lui.

Ovviamente.

'Grazie mille, spero non sia un disturbo eccessivo per te...'.

'Per te questo ed altro'.

Per te questo ed altro.

Quelle parole risuonavano potenti nella mia mente.

Mentre aspettavamo l'arrivo delle portate, parlammo a lungo.

'Ti amo'.

'Tu, tu cosa?!' chiesi basita.

'Io ti amo, Violet.

Ti amo come nessuna.

Ti amo senza confini'.

Non ero assolutamente sorpresa.

Aveva abboccato alle mie esche.

Era mio.

Il mio gioco sarebbe finalmente iniziato.

Mi sarei divertita.

La mia vendetta si sarebbe abbattuta su tutti.

Avrebbe distrutto con ferocia ogni cosa.

Sarebbe stata la fine.

Sarei stata io a scriverla.

Buon pomeriggio!.
Ecco il ventisettesimo capitolo.
Spero vi piaccia.
L'ho scritto per farmi perdonare!.
Votate e commentate in tanti e, se ancora non lo avete fatto, leggete lo spazio autore prima di questo capitolo.
Ci vediamo domenica.
Spero passerete una buona giornata!☀️

Maledetta Vita. #Wattys2016                              |IN PAUSA & REVISIONE|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora