'Il cielo era stellato, tanto che, dopo averlo contemplato, ci si chiedeva se sotto un cielo così potessero vivere uomini senza pace.'
-Fëdor Dostoevskij-La sera era giunta e con se anche i dubbi e le paure riguardo la serata di musica che ci avrebbe atteso.
Eravamo pronti.
Indossavo una camicia bianca e al collo portavo una cravatta grigia.
I miei pantaloni erano neri, così come le mie scarpe.
Un cappotto di velluto grigio copriva quasi interamente la mia figura, mentre una sciarpa anch'essa grigia copriva il mio collo.
Violet indossava un tubino nero che risaltava le sue forme.
La sua collana era di perle e si abbinava perfettamente ai i suoi orecchini.
Ai piedi, portava un paio di scarpe con un tacco abbastanza alto.
Per concludere, un giacchino di pelle nero le copriva il corpo fino alla vita.
'Violet, prendiamo un taxi?' chiesi.
'Oh Mark, non ce ne sarà bisogno'.
'Vorresti dirmi che vuoi arrivare a piedi fino al teatro?!'.
'Ma no!.
Verrà Robert a prenderci!'.
'Cosa?!' risposi incredulo.
'Perché, non va bene?' disse lei.
'Non va nulla bene!.
Io non ti riconosco!.
Ho pensato questa vacanza solo per noi due e tu cosa fai?!.
Ho l'impressione che questo Robert mi stia sostituendo!.
Ho preso per te il miglior hotel di Vienna, con me fai una bella vita e mi ripaghi con questo!.
Io non ce la faccio più!'.
'I-io no-non...' parlò lei sul punto di piangere.
Iniziò a singhiozzare ed un fiume di lacrime scese dai suoi occhi.
'Scusa, io non volevo...perdonami'.
Cosa avevo fatto?.
Qualcuno piangeva per me.
'Non fa niente, amore.
Hai ragione.
Non ho pensato a come tu potessi prendere questa cosa.
Io ho agito d'impulso ed ho sbagliato.
Scusami.
D'ora in poi dobbiamo parlare sia delle cose che ci piacciono come di quelle che non ci piacciono, per evitare di commettere questi sbagli.
Me lo prometti?'.
'Te lo prometto'.
Quando finì di mettersi a posto il trucco, arrivò Robert.
Aveva un suv BMW.
'Bella macchina Robert!' esclamò Violet.
'Mh grazie!' rispose lui.
Poco dopo arrivammo a teatro.
Era bellissimo.
Entrammo.
Io e Violet ci accomodammo nei palchi, Robert si sedette in platea.
Dopo circa mezz'ora l'opera incominciò.
Stavamo assistendo alla celebre Carmen di Georges Bizet.
Narra la storia d'amore tra Don Josè e la sigaraia Carmen, la quale è attratta anche da Escamillo.
Don Josè era il promesso fidanzato di Micaela.
Dopo un aspro duello tra i due contendenti, Carmen rifiuta la proposta di fidanzamento di Josè ma verrà pugnalata dallo stesso.
L'opera durò circa tre ore, ma fu intervallata da un quarto d'ora in cui restammo nel foyer della Staatsoper.
Era un ambiente meraviglioso.
Due grandi scalinate portavano ad una serie di logge, sormontate da splendide volte riccamente decorate.
Statue marmoree svettavano imponenti dirimpetto alle alte logge.
I soffitti erano decorati da splendide pitture e le pareti erano di un color tendente al rosso.
Marmo e oro erano i due materiali prevalenti in quel sontuoso ambiente.
Tutti erano vestiti elegantemente.
'Ti sta piacendo?' mi domandò Robert.
Cosa?, il modo in cui mi stai rubando la ragazza?.
'Cosa?' risposi il più gentilmente possibile.
'L'opera, mi sembra ovvio'.
'Oh, certamente'.
Ti uccido.
Verso mezzanotte l'opera giunse al termine.
'Vi riporto in hotel?' chiese Robert.
'Se per te non è un problema ci farebbe comodo un passaggio!' rispose Violet entusiasta.
Arrivammo in hotel.
Scesi dall'auto senza salutare ed entrai in camera.
Mi cambiai e corsi a dormire.
Ero furioso.
Buonasera a tutti!.
Ecco il diciannovesimo capitolo. È da questa mattina che scrivo, siccome ero convinto che oggi fosse sabato e non avevo preparato prima il capitolo!. Comunque, spero vi piaccia. Spero passerete una buona serata!🌙
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Maledetta Vita. #Wattys2016 |IN PAUSA & REVISIONE|
Storie d'amoreMark, 20 anni, è un ragazzo di buona famiglia che vive nella frenetica e magnifica città di New York insieme ai suoi genitori. Un ragazzo come lui non dovrebbe avere nessun tipo di problema. In realtà non sarà affatto così. Si ritroverà intrappol...