Capitolo XXXI.

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'Gli occhi non davan lacrime, ma portavan segno di averne sparse tante.'
-Alessandro Manzoni-

'Mark, dove sei stato?' chiese mia madre.

'Fuori con Emily' risposi.

'È ora di andare' disse.

Emily era sparita.

Si era volatilizzata.

Dopo aver salutato i suoi genitori andammo.

Finalmente arrivammo a casa.

Avevo voglia di dormire.

La testa stava per scoppiare.

Una pioggia di lacrime inumidì le mie pallide guance.

Piansi a lungo.

Perché ero così debole?.

Perché la tristezza riusciva costantemente a dominarmi e ad impregnare la mia mente di oscuri pensieri?.

Il sonno mi colse e mi trascinò con se.

Il giorno seguente...

Mi svegliai.

Era tardissimo.

Non avevo assolutamente voglia di alzarmi dal letto, sarei rimasto volentieri tutto il giorno sotto le calde coperte che in quel momento ricoprivano il mio corpo.

Accesi il telefono e, rapidamente, controllai i vari social.

Scesi dal letto e mi recai al piano inferiore per fare colazione.

Mentre mangiavo il mio telefono squillò.

Violet.

Una sua chiamata.

Quanto tempo era passato?.

Cosa avrei dovuto fare?.

Decisi.

Risposi.

'Mark devi tornare, devi tornare al più presto' disse supplicandomi.

'Cosa succede?!' chiesi.

Mi stava facendo preoccupare.

'Non riesco a starti lontana.

Ho bisogno di vederti e di parlarti' disse lei tutto d'un fiato.

'È successo qualcosa di grave?'.

'No, va tutto bene, ma ho bisogno di vederti' disse.

'D'accordo, appena potrò partirò.

Non so dirti precisamente quando arriverò, ma al più presto sarò lì.

Sei ancora all'Imperial?'.

'Sì, anche se Robert vorrebbe fossi altrove...' disse.

Ci stava ancora provando con lei.

Continuava a sedurla.

Avrebbe retto fino al mio arrivo?.

Lo speravo.

'Ci vediamo presto...' dissi io.

'Ti aspetto...' mi disse lei.

Chiusi la chiamata.

Mi sarei dovuto organizzare in fretta.

Sarei riuscito a riconquistarla?.

Senza pensarci due volte chiamai Emily.

Avevo bisogno di qualcuno con cui parlare e l'avrei dovuta avvisare della mia improvvisa partenza.

Composi il numero.

Chiamai.

Rispose.

'Emily, devo partire al più presto'.

'Spiegami quello che sta succedendo' disse.

'Violet mi ha appena chiamato, le manco e mia ha chiesto di tornare da lei perché mi deve parlare.

Devo farlo al più presto' spiegai.

'Quando si parte?, come ti ho promesso verrò con te'.

'Appena troverò un volo disponibile ti chiamerò, tieniti pronta.

Grazie davvero per l'aiuto che mi stai dando' dissi io.

Appena finii di pronunciare quelle parole chiuse la chiamata.

Perché spezzava sempre ogni conversazione sulla sua fine?.

Perché temeva così tanto la fine di qualsiasi cosa?.

Aveva paura degli addii?.

Buongiorno a tutti!.
Ecco il trentunesimo capitolo.
Spero vi piaccia.
Commentate e votate in tanti!.
Tenetevi pronti per i prossimi capitoli, d'ora in poi le cose cambieranno, non aggiungo altro...
A domenica.
Spero passerete una buona giornata!☀️

Maledetta Vita. #Wattys2016                              |IN PAUSA & REVISIONE|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora