Capitolo 1

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Quando un amore finisce, uno dei due soffre. Se non soffre nessuno, non è mai iniziato. Se soffrono entrambi non è mai finito.
Cit. Marilyn Monroe

Marilyn Monroe aveva ragione. Quando un amore finisce si soffre e anche tanto.
Certo, non posso sapere se l'altra persona ha sofferto e se mi ha mai amato.
Ormai sono passati tre anni da quando me ne sono andata da Toronto e non sono mai tornata, tranne per una volta per mio padre. Mi aveva supplicata e non potevo rifiutare.
Ora sono felice, tranquilla, sto bene.
-Buongiorno amore.-due mani si posano sui miei fianchi e delle labbra schioccano un bacio sulla mia guancia.
-Giorno amore. Dormito bene?-metto il caffè nelle tazze.
-Splendidamente. Tu hai dormito?-mi guarda negli occhi.
-Sì, stanotte ho dormito.-metto della marmellata su una fetta di pane.
-Ti carichi troppo di lavoro. Dovresti staccare la spina.-
Lo faccio per tenere la mente impegnata, per evitare che troppi pensieri si accumulino.
-Sto bene.-sorrido.
-Vorrei crederci.-
Finiamo di fare colazione e poi ci vestiamo.
-Aspetta che ti sistemo la cravatta.-dico prima che esca di casa.
-Grazie.-sorride.
-Non c'è di che Louis.-gli accarezzo le guance leggermente barbute.
-Ci vediamo tra tre giorni.-
-D'accordo. Stai attento, mi raccomando.-
Sorride, prende la valigia in mano ed esce di casa.
Prendo anche io la mia borsa, alcuni dossier e le chiavi della mia Audi Rs7 nera ed esco di casa per dirigermi al lavoro.
Da quando ho lasciato Toronto sono passati tre anni, ho finito il Sidney Northen College a pieni voti ed ora sono a capo di un'azienda. Sono fidanzata con Louis da un anno e mezzo, vivo con lui in una villa e ho una vita tranquilla.
Parlo spesso con Tina, Cam e i Jacks ma le cose non sono sempre state così.
Dopo la mia partenza non volevano più saperne di me, il gruppo si era sciolto e tutti quanti avevano avuto una litigata con l'origine dei miei problemi. Per fortuna Tina è stata la prima a ragionare e a far aprire gli occhi a tutti gli altri che ora sono di nuovo uniti e molto spesso vengono a Sidney a trovarmi.
Mi rendo conto di aver sbagliato ad andarmene così, da un momento all'altro, ma sapevo che non avrei potuto resistere in quella città e che la persona che mi fa spezzata mi avrebbe seguita sempre. Non volevo che tutto questo succedesse così ho abbandonato il Canada.
Cameron non appena ha letto la lettera che gli lasciai buttò fuori casa il suo coinquilino, ma prima di farlo lo picchiò a sangue.
Tutto questo me l'ha raccontato la mia migliore amica che mi ha spedito lettere del ragazzo a cui ho dato tutto, lettere che lui voleva che leggessi.
Sono tutte in una scatola chiusa con un lucchetto perché non voglio che Louis le legga. Sono 30 lettere e io ho risposto con un solo biglietto che diceva di smetterla con tutte quelle cavolate.
La verità? Piangevo.
Piangevo nel leggere quelle parole scritte con un calligrafia disordinata, parole che esprimevano molto e che mi colpivano. Stringevo quei pezzi di carta al petto e mi maledicevo di aver lasciato tutto ma poi mi ricordavo che l'emissiario delle lettere era l'assassino di mio fratello e mi riprendevo. 
-Buongiorno capo!-dice la mia segretaria mentre entro nel complesso di uffici.
-Buongiorno Serena. Buongiorno a tutti!-saluto.
-Buongiorno Jo!-dice tutto l'ufficio mentre entro nel mio ufficio personale.
Cominci un'altra giornata di lavoro!
Accendo il PC e comincio a lavorare intensamente.
Tra poco più di un mese arriverà qui a Sidney un importante imprenditore con cui cercherò di concludere un contratto, e nel caso in cui ci riuscissi la Precious sarà conosciuta nel mondo intero.
Qualcuno bussa alla porta e io do il premesso di entrare.
-Scusa se ti disturbo Jo, sono arrivate queste mail.-dice mettendo tre o quattro fogli sulla mia scrivania.
-Che dicono?-continuo a digitare sulla tastiera.
-Il nostro nuovo socio arriverà tra una settimana. Ha anticipato tutto.-
-Cosa?!-mi alzo di scatto dalla sedia prendendo i fogli in mano. I miei occhi scorrono sulle parole scritte in nero.-Tra cinque minuti in sala riunioni!-mi siedo di nuovo.
-Sì capo.-mormora uscendo.
Tutte a me capitano!
Eravamo messi bene con la tabella di marcia e ora tutto mandato a quel paese!
Almeno Louis non è a casa perciò potrò passare tutta la notte a lavorare senza che lui venga a chiedermi di venite con lui e dormire un po.
-Buongiorno a tutti.-dico entrando nella sala riunioni e sedendomi a capo della lunga tavola di vetro.
-Buongiorno.-un coro basso.
-Allora, sono qui per informarvi di alcuni cambiamenti di programma.-comincio.-Ho appena ricevuto una mail dal capo dell'azienda con cui vogliamo concludere il contratto e mi ha informato che verrà prima di quanto aveva programmato qui a Sidney.-
-E quando arriverà?-chiede qualcuno.
-Tra una settimana.-rispondo.
-Cosa?-si alza un brusio generale.
-Silenzio!-batto le mani.-Questo significa accelerare di molto la tabella di marcia, di conseguenza fare degli straordinari.-
-Abbiamo una vita all'infuori del lavoro.-protestano.
-Lo so, ma non sono io a decidere quando far venire questo tizio. Se fosse per me lo farei venire tra più di un mese e lo sapete.-
-Quando si comincia con gli straordinari?-chiede qualcuno dopo dei secondi di silenzio.
-Da domani. Voglio che avvisate le vostre famiglie della cosa, così da non creare discussioni.-mi alzo.-Con questo io avrei detto tutto. Vi auguro una buona giornata e buon lavoro.-dico uscendo.
Guardo il telefono e vedo un messaggio di Tina.

Da Tina
Ciao Jo! Ti sei riposata questo fine settimana?
A Tina
Sì, sì. Un po ho dormito, tranquilla. Piuttosto dimmi tu come stia.
Da Tina
La solita vita. Lavoro, casa, lavoro, casa.
A Tina
E Jack? Lui non è incluso nella routine?
Da Tina
Il moro è sottinteso!
A Tina
Scusa amica, ma devo proprio andare!
Da Tina
Non ti preoccupare! Ti saluta Jack!

Poso il telefono sulla scrivania e continuo a lavorare.
[...]
Sono le otto e mezza di sera e io sono ancora in ufficio.
-Forse è il caso che vada a casa.-mormoro spegnendo il PC. Dopo aver verificato che tutto sia apposto chiudo l'ufficio e vado nel parcheggio sotterraneo, dalla mia Rs7.
Faccio partire della musica classica che riempie il silenzio di questa macchina.
Come sono arrivata ad ascoltare musica classica? La risposta è duplice: Louis e voler lasciare Toronto e tutto ciò che è collegato a lei alle spalle.
Con la seconda risposta faccio riferimento a quel concerto di musica elettronica a cui sono stata invitata da un ragazzo che aveva "ricevuto i biglietti da un amico".
Perché non faccio il nome di questo ragazzo? Perché ormai per me è passato e non conta più nulla. Oppure ho imparato a rompermi in mille pezzi e far finta di niente.
Non ne ho idea. Non riesco a capirlo più neppure io.

****************
Ecco qui il primo capitolo di Sunshine 3 - Un Ultimo Tramonto.
Spero tanto che vi piaccia! Baci💋

Sunshine 3-Un Ultimo Tramonto{S.M.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora