Capitolo 31

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Shawn Pov.
Non posso spiegare che fastidio che mi dà il vedere Jocelyn con Louis! Mi fa uscire di testa completamente! Poi sono consapevole della scommessa che abbiamo fatto e questo mi rende ancora più nervoso di quanto non lo possa già essere di mio.
Però penso alle sue labbra sulle mie, ai suoi sussurri imbarazzati e ai suoi sorrisi trattenuti e mi calmo. Lo sto facendo per lei e per lei farei veramente qualsiasi cosa.
Il telefono comincia a squillare mentre la neve cade sempre più fitta dal cielo.
Piccola Jo
Le rispondo o no? Le faccio capire che sto male o faccio finta di nulla?
Le rispondo! Non voglio rischiare di perderla per una telefonata.
-Pronto Jocelyn.-rispondo dopo otto squilli.
-Shu dove sei?-domanda preoccupata.
-A fare un giro. Altre domande?-chiedo acido.
-Cos'hai? Perché sei così freddo con me?-
-Cosa dovrei fare quando vedo la mia donna tra le braccia di un altro?!-faccio incazzoto sottolineando che lei è mia.
-Shawn io..-mormora.
-Non voglio sentire niente! Non mi importa.-mento.
-Non t'importa di me?-
-Mi importa di te ma...lascia stare. Non voglio che il frocio ti senta.-mi pento di ciò che le ho detto.
-Dove sei?-domanda preoccupata.
-Non importa. Ciao.-stacco la chiamata mentre le onde si infrangono contro il molo di Sidney.
Mi passo una mano tra i capelli per togliere la neve e butto fuori nuvolette di vapore acqueo.
Se quel frocio le offre di più? Se in queste settimane l'ha resa più felice di quanto non l'abbia fatto io? Se lei finisse a letto con lui e se ne innamorasse?
-No, non può succedere.-fisso il mare scuro.
-Shawn!-qualcuno mi chiama e io mi volto di scatto.-Amore!-Jocelyn mi abbraccia.
-Piccola...-sussurro sorpreso.-Come hai fatto a trovarmi?-chiedo freddo, staccandola da me.
-Ho passato tre anni in questa città. Ho imparato a conoscerla.-dice piano guardandosi i piedi.-Perché mi tratti così? Ti sei stufato di lottare?-domanda guardandomi.
-Non potrei mai stancarmi di lottare per te, ma vivo con una costante paura. Paura che tu scelga Jones.-ammetto.
-Ti ricordi cosa ti ho detto un po di tempo fa? Che le persone gridano in silenzio?-annuisco non capendo.-Ti ho già detto tutto Shawn anche se molte volte l'ho fatto in silenzio.-
-Non riesco ancora a capire.-
-Beh allora sei coglione!-ride.
-Ritira subito quello che hai detto Evans!-dico minaccioso.
-Sennò che mi fai Mendes?-
-Ti faccio il solletico fino a quando non mi implorerai di smettere.-
-No ti prego.-si copre il viso con le mani.
-Allora ritira quello che hai detto su di me.-
-Ma è vero quello che ho detto!-si difende.-Però è anche vero che sono la tua donna e che ti amo.-mi abbraccia.
-Torni a casa per Natale?-le accarezzo i capelli.
-Sì. Tu?-mi guarda.
-Certo.-
-Sei arrabbiato con me?-
-Come potrei mai?-non c'è nessuno a parte noi.
-Ti faccio soffrire.-
-Ora mi stai rendendo felice.-le sorrido.
-E ora?-mormora per poi baciarmi. Le lingue si intrecciano e noi ci abbracciamo.
-Ora mi stai portando in paradiso.-alle mie parole sorride.
-Farò finire questa scommessa molto prima.-mi bacia.-Voglio stare con te Shu, non con lui.-
-Fai quello che credi sia meglio per te amore. Io sono qui e ti aspetto.-
-Ti amo Shawn.-
-Ti amo Jocelyn.-le tolgo la neve dalle spalle.
-Andiamo a casa.-
-Cosa hai detto al biondo?-
-Che mi avevano chiamato in ufficio per una cosa che non capivano. E quando torniamo gli dico che ti ho incontrato per strada.-
Saliamo sulla sua Audi e torniamo a casa dove Louis ci guarda sorpresi. Gli raccontiamo la storia che Jo si è inventata e lui se la beve.
Fai finire al più presto questa tortura piccola.
[Tre giorni dopo]
Vedo Louis che fa avanti e indietro per il salotto con il telefono in mano così decido di avvicinarmi.
-C'è qualcosa che non va?-gli metto una mano sulla spalla.
-Sì Shawn.-sospira.-Mi vogliono a lavoro dal ventidue dicembre al sette di gennaio perciò la vacanza con Jocelyn in Canada per me salta.-
-Ma ti fanno pilotare tutti quei giorni?-
-No, ma non posso comunque andare a lavoro, poi a Toronto per tre giorni scarsi e poi di nuovo a lavoro.-spiega.
Questo è un fottuto segno del destino!
-La bionda lo sa?-
-No e non so come dirglielo.-si passa una mano tra i capelli.
-Vai da lei e le spieghi la situazione. Sembra una tipa ragionevole, capirà.-
-Chi capirà cosa?-domanda Jo.
-Amore- chiamala un'altra volta così e non so che ti faccio!- devo parlarti.-
-Ti ascolto.-dice Jo.
-Puoi lasciarci soli Shawn?-chiede il biondo e io salgo fino in cima alle scale senza andare nella mia stanza.
-Cosa devi dirmi?-chiede la ragazza.
-Anche se non voglio devo andare a lavoro dal ventidue al sette. Farò delle pause di un giorno, massimo due e non potrò venire con te a Toronto.-
Ci sono molti minuti di silenzio che non so come interpretare.
-Ok.-dice Jo.
-Perdonami, ma non posso rifiutare.-
-Louis, stai tranquillo. Andrò da sola a Toronto. Forse è meglio così.-
-Perdonami amore.-
Chiamala ancora così e ti spacco la faccia!
-È tutto apposto. Vado ad avvisare mio padre così non si sorprenderà quando non ti vedrà.-sale le scale e mi trova.
-Mi stavi spiando Shu?-sussurra pianissimo.
-Sì piccola.-mi alzo e la accompagno nella sua stanza.
-C'entri qualcosa con tutto questo?-
-No, questa volta non c'entro nulla.-alzo le mani in segno di difesa.
-Sei felice che non venga a Toronto con me?-prende il telefono.
-Sì, lo sono.-la bacio mentre il numero di suo padre entra in composizione.
-Shawn.-mi rimprovera e io le sorrido.-Ciao papà.-comincia a raccontare tutto al signor Evans.-A presto papà. Ti voglio bene.-
-Ora posso darti un bacio?-domando dolcemente.
-Sì amore. Uno piccolo piccolo.-
-D'accordo.-le do un bacio casto stringendola per la vita.
-Ti amo Shu.-
-Anche io piccola.-le sorrido ed esco da quella stanza.

Sunshine 3-Un Ultimo Tramonto{S.M.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora