Capitolo 5

5.4K 249 28
                                    

Shawn Pov.
Tre fottuti anni. Tre, cazzo! Tre anni senza Jocelyn, senza la mia donna.
L'ho cercata ovunque, ma sembra essere scomparsa dalla faccia della terra. Ho chiesto anche a Cameron, ai Jacks e a Tina ma mi danno sempre la stessa risposta "Jo non vuole essere trovata".
All'inizio non mi davano neppure questa risposta, ma mi picchiavano a sangue (Dallas, i Jacks e suo padre) o mi urlavano contro (Tina).
Thomas, la prima volta che mi ha visto dopo quella sera me le ha suonate sia per la figlia con il cuore spezzato che per il figlio morto. Quella volta sono finito in ospedale. Poi in ospedale mi ci hanno mandato anche Cameron e i Jacks sempre per lo stesso motivo.
-Signor Mendes, la attendono in sala riunioni.-dice la mia segretaria.
-Dica loro che arrivo tra tre minuti.-la dileguo.
-Certo signor Mendes.-dice rispettosa ed esce dal mio enorme ufficio.
Prendo la foto che tengo costantemente sulla mia scrivania e la osservo.
-Dove sei piccola?-sussurro. Osservo per qualche altro secondo quel bellissimo sorriso, poso la cornice al suo posto e poi tocco il nostro tatuaggio.
Esco dal mio ufficio e vado in sala riunioni dove molti dei più importanti imprenditori del pianeta mi stanno aspettando.
-Buongiorno.-si alzano tutti in piedi.
-Buongiorno.-saluto a mia volta andandomi a sedere sull'enorme sedia girevole di pelle presente a capo del lungo tavolo di legno.
Uno ad uno gli imprenditori cominciano ad esporre i loro prodotti che sono tutti così simili e scontati che non li sto neppure ad ascoltare.
-Può bastare.-fermo uno dei tanti uomini che sono tutti più vecchi di me, ma si fanno piccoli piccoli quando parlo.-Potete andare.-chiudo il quaderno rivestito in pelle che ho davanti e mi alzo dalla comoda sedia.
-Signore potremmo...-cercano di convincermi a restare ma io me ne frego.
-I vostri progetti sono privi di originalità e molti sono spudoratamente scopiazzati da altre parti. Io ho bisogno di novità.-concludo.-Arrivederci.-dico mentre due guardie aprono le enormi porte in finto legno per farmi passare.
Sono l'uomo d'affari più giovane e potente di tutto il mondo: a soli 24 anni sono a capo di una delle più potenti aziende non solo del continente americano, sono ricco sfondato, sono temuto e rispettato ovunque. Tutti mi conoscono e tutti mi temono.
Sono terribilmente esigente con i miei soci e non mi lascio sorprendere facilmente. Ho sviluppato una barriera impenetrabile e sono diventato ghiaccio.
-Mi scusi signor Mendes. Volevo ricordarle che tra un'ora partirà il suo jet privato.-dice la mia segretaria.
-Grazie per avermelo ricordato.-dico facendole un piccolo sorriso di cortesia.
Salgo al volante della mia Ford Mustang Gt e mi dirigo verso casa.

Ora vivo in un lussuoso appartamento di Manhattan grande quanto una casa

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ora vivo in un lussuoso appartamento di Manhattan grande quanto una casa.
Dopo aver caricato le mie valigie in macchina mi dirigo verso l'aeroporto dove il mio jet personale mi attende per portarmi dal mio nuovo socio.
Ho letto quel progetto più e più volte e mi è piaciuto molto così ho fatto mandare una mail per accelerare i tempi. Ovviamente hanno dovuto accettare perché io ottengo sempre ciò che voglio.
-Signor Mendes.-mi saluta il pilota del mio jet privato e io rispondo con un semplice gesto del capo. Mi sistemo sul sedile e mi allaccio la cintura di sicurezza, pronto a prendere il volo.
[...]
Scendo dal jet, prendo le valigie e vado verso l'uscita dell'aeroporto dove un taxi mi attende.
-Mendes!-una voce mi chiama e io mi giro.
-Jones(?)-osservo l'uomo che mi viene in contro.
-Hey Shawn da quanto tempo?-mi affianca.
-Dalla seconda liceo Louis.-dico piatto.
-Come mai qui a Sidney?-
-Affari. Tu ci vivi ancora qui?-
-Ovvio.-sfoggia il suo sorriso smagliante.
-Beh, ci si becca in giro.-lo saluto.
-Dai, ti do uno strappo. Dove devi andare?-
-In hotel.-mi fermo sul marciapiede davanti all'aeroporto.
-Sai cosa? Vieni a casa mia, c'è tanto posto dove stare. Così parliamo anche un po e recuperiamo gli anni persi.-
Sinceramente non ne ho proprio voglia coglione. Perché coglione? Niente di più semplice: mi ha preso in giro un anno intero.
Sono stato a Sidney un anno perché avevo vinto un concorso e mi avevano mandato in una delle scuole migliori. Lì conobbi Louis Jones che ovviamente era il più popolare e intelligente della scuola. Poi sono arrivato io e gli ho preso il posto così si è preso gioco di me. 
-Non voglio essere di disturbo.-
-Non lo sei!-cammina verso un'auto -Vieni.-mi indica con un cenno del capo una BMW M4.

Sunshine 3-Un Ultimo Tramonto{S.M.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora