Capitolo 9

4.6K 225 12
                                    

Shawn Pov.
Dovrei essere nell'ufficio di Jocelyn già da dieci minuti ma la sua segretaria mi sta trattenendo.
-Sa signor Mendes, lei è una persona veramente simpatica.-dice la ragazza sorridendo.
-Serena.-la fermo mentre continua a parlare.-Dovrei essere nell'ufficio della signora Evans già da dieci minuti e lei me lo sta impedendo.-
-M..mi scusi.-balbetta.
-Buongiorno Serena. Buongiorno signor Mendes.-Jo mette una moneta nella macchinetta e schiaccia il pulsante.-Sa di essere in ritardo?-mi guarda distrattamente aspettando il suo caffè.
-Mi scusi capo, è colpa mia. Non era mia intenzione.-dice la ragazza intimorita.
-Sai cosa me ne faccio io delle tue scuse? Nulla. Il tempo vola e gli affari rimangono fermi se tu cominci a parlare con il mio socio. Se vuoi puoi invitarlo ad uscire, ma non fermare il lavoro. Ok Serena?-
-Chiaro.-sussurra andandosene.
Jocelyn porta il bicchiere di plastica alle labbra e io le osservo intensamente.
Ora come ora vorrei solo abbracciarla e baciarla.
-Si sente bene signor Mendes?-chiede la bionda.
-Sì, sto bene.-mi risveglio dai miei pensieri.
-Allora possiamo andare nel mio ufficio a continuare il discorso che ieri avevamo interrotto?-
-La seguo.-le sorrido e lei ricambia.
Mi conduce nel suo ufficio e mi fa accomodare su una sedia. Noto che è un ufficio spoglio e privo di personalità. Ci sono solo un paio di diplomi e una foto di lei alla fine del college con qualche sua compagna.
-Ieri ci eravamo fermati alle ripercussioni socio-economiche e all'impatto ambientale.-comincia.
Per me può parlare ore intere, non me ne frega nulla perché so già che quello che fa lei è perfetto e poi ho letto quei fogli per giorni interi. Posso dire di saperli a memoria.
-Mi stai ascoltando?-chiede.
-No, ti sto guardando e non voglio altro.-
-Shawn, stiamo lavorando e poi ti ricordo che...-
-Che stai con quel frocio. Lo so.-
-Louis non è un frocio.-
-È un frocio. Punto e a capo.-
-Ti stai comportando da bambino dell'asilo.-sbuffa.
-E tu allora?-dico con tono pungente.
-Io cosa?-incrocia le braccia sotto al seno.
-Con la tua segretaria Serena. Sei gelosa eh?-sorrido.
-No, per niente.-dice evitando i miei occhi.
La osservo ma non la riconosco. Cioè, come aspetto fisico è sempre lei ma solo molto più donna e sexy. Ma gli occhi, quelli sono totalmente diversi. Non hanno quella luce stupenda, sono morti, Jocelyn è morta dentro.
-Piccola.-mi alzo.
-Shawn io non sono..-
-Sei la mia piccola Jo io lo so. Louis mi ha detto che non ti fai chiamare piccola e noi sappiamo perché.-la faccio alzare dalla sedia.-Perché tu sei ancora mia come io sono ancora tuo.-i nostri occhi si fondono e io nei suoi vedo l'infinito.
-Perché continui a mentirti Shu?-
-Lo sai che posso farti tornare da me in un modo terribilmente semplice? Ma non lo faccio perché voglio che tu ti innamori di nuovo di me.-le accarezzo la guancia e lei si paralizza.
-Io amo Louis.-sussurra pianissimo.
-Puoi ripetermelo per ore, io non mi arrendo.-
-Cosa vuoi da me?-il suo è un frebile lamento.
-Voglio te e la tua felicità. Voglio offrirti il mondo intero. Voglio farti diventare una vera regina.-
-Ma io sto bene così.-
-I tuoi occhi Jo. I tuoi occhi sono spenti e io non sopporto di vederli così. Io voglio riportare la luce nei tuoi stupendi occhi azzurri. Lasciamelo fare.-
-Sei tu che mi hai fatta diventare così.-mi accusa.
-Però ti ho fatta vivere, non puoi negarlo.-sono molto vicino a lei.
-Poi mi hai uccisa.-
-Ci siamo uccisi a vicenda se proprio vuoi.-le ricordo.
-Allora rinuncia a questo "sogno".-mima le virgolette con le dita.-Ormai è troppo tardi.-
-Non è mai tardi se ci credi per davvero.-appoggio la mia fronte alla sua e mi lascio attraversare dai brividi.
-Torniamo a lavorare.-mormora.
La guardo negli occhi e decido di mettere le mie mani sui suoi fianchi.-Shawn.-dice dura ma io non la ascolto.
Se la sua mente si oppone allora dovrò spegnerla.
-Posso mostrarti il paradiso lo sai.-dico piano.
-Mostralo a Serena.-dice acida.
Quanto cazzo è gelosa?! Mi fa impazzire!
-Sai che dicendo così ti fai desiderare ancora di più?-mi allontano da lei e mi sento vuoto.
-Non me ne frega.-va a sedersi e apre un raccoglitore.
Devo riconquistarla ma non posso farlo con quel coglione tra i piedi!
-Scusami un secondo. Mi stanno chiamando.-dico.
-Certo. Ti lascio l'ufficio libero.-si alza ed esce.
Compongo un numero e aspetto che risponda.
-Buongiorno signor Mendes. Possiamo esservi utili in qualche modo?-domanda il ragazzo dall'altra parte del telefono.
-Sì. Avrei un favore da chiedervi e sarete ripagati a dovere.-
-La ascolto.-
Perfetto.

Continua...

Sunshine 3-Un Ultimo Tramonto{S.M.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora