Capitolo 15

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Parcheggio la macchina in garage ed entro in casa dove trovo Shawn ad aspettarmi.
-Hey.-sorride.
-Ciao.-ricambio il sorriso mentre il mio telefono comincia a squillare.-Pronto Louis.-
-Ciao amore. Come stai?-
-Bene. Sto bene. Tu invece?-Shawn non mi guarda neanche.
-Mi manchi.-dice.
-Quando torni?-chiedo.
-Tra quattro giorni.-sospira.
-Vedrai che non ti renderai neppure conto di quando sono passati.-
-Hai ragione. Ti amo.-
-Anche io. Notte.-
-Notte amore mio.-stacca.
-Notte amore mio.-Shawn lo scimmiotta.
-Chi è geloso?!-rido.
-Io? Geloso?-ride.-Da morire.-dice serio. Il cuore si ferma per un istante e poi batte ancor più veloce.
-Il mio gelosone!-lo tiro per le guance.
-Simpatica!-mi molla una leggera pacca sul sedere.
-Mendes! Le mani!-lo ammonisco.
-Sennò che fai? Chiami tuo padre?-mi prende in giro.
-Ho qualcosa di più perfido in mente caro il mio Shawn.-dico a bassa voce.
-Quasi quasi ti do un'altra pacca su quel bel sedere e vediamo che mi fai.-dice malizioso.
-Avevi detto che mi avresti conquista.-gli ricordo.
-Infatti stasera si cena fuori.-
-E quando pensavi di dirmelo?-
-Le cose si erano fatte interessanti e piccanti, perciò pensavo di annullare tutto.-
-Devo vestirmi elegante o vanno bene un paio di jeans?-chiedo.
-Elegante.-
-D'accordo.-salgo in camera mia e indosso un vestito semplice, blu che mi arriva al ginocchio. Abbino un paio di tacchi dello stesso colore, sciolgo i capelli e spruzzo del profumo.
-Jocelyn sei pronta?!-chiede Shawn bussando alla porta.
-Eccomi.-esco dalla stanza e mi mostro a lui.
-Wow.-sussurra.-Sei bellissima.-sorride.
-G..grazie.-sussurro imbarazzata mentre il ragazzo mi prende per mano. Scendiamo le scale, usciamo di casa e saliamo sulla sia Mustang.
-Bella la macchina?-sorride.
-Sì molto bella.-ammetto.
-Te la immagini sulle strade di Toronto? In una corsa clandestina?-mi guarda di sottocchi.
-Sì, me la immagino.-
Restiamo in silenzio, un silenzio rilassante e tranquillo finché Shawn non parcheggia davanti ad un ristorante, il più chic di tutta Sidney.
Scendiamo, entriamo nel ristorante e ci sediamo al tavolo che Shawn ha prenotato.
Questo risveglia alla mia mente quello che successe tre anni fa: la cena al ristorante e la nostra prima volta.
-Hey cosa c'è?-domanda mettendo la sua mano sulla mia.
-Un dejavue.-sorrido.
-La nostra prima volta...-mi accarezza la mano.-Mi hai fatto esplodere il cuore.-
Un cameriere arriva con i menù che noi cominciamo a consultare. Quando il cameriere torna noi cominciamo a dirgli cosa vogliamo.
-Perciò riviviamo quella sera?-dice malizioso.
-Shawn!-lo rimprovero.
-Scusa, scusa.-ride.
-Sei sempre lo stesso stupido di sempre nonostante tu abbia ventiquattro anni.-alzo gli occhi al cielo.
-Sì, sono sempre lo stesso.-dice fiero di sé. Lo guardo e sorrido mentre rivivo alcuni dei nostri momenti insieme. Mi risveglio da quello stato di trance quando il cameriere ci porta le nostre ordinazioni e, dopo averci augurato buon appetito, se ne va.
Mangiamo tranquilli, scambiando qualche parola o sorriso ogni tanto e godendoci la serata.
-Grazie per la cena.-sorrido mentre camminiamo sul lungomare di Sidney.
-Non c'è di che.-avvolge le mie spalle con uno scialle morbido.
Osservo il mare pacato e la luna che brilla nel cielo di fine Novembre.
-Per Natale che programmi hai?-domanda.
-Andare a casa. Non ci vado da anni.-sospiro.
-Non sei più stata a Toronto da tre anni?-domanda sorpreso.
-Da quando me ne sono andata, a Toronto ci sono andata solo una sola volta per insistenza di mio padre, sennò non mi sarei mossa da qui.-
-E Parigi? L'hai vista?-
-Tu...-sussurro guardandolo negli occhi.
-Se mi ricordo il tuo sogno di andare a Parigi? Me lo ricordo piccola.-mi accarezza una guancia.-Allora ci sei stata?-
-No. Sono rimasta costantemente qui a Sidney.-
-E quel frocio di Jones non ti ha mai proposto di andare a Parigi?-
-Ti piace proprio chiamarlo frocio.-rido.
-Jones è un frocio. Fine.-sorride.
-Allora tu cosa saresti?-
-Io sono un re che aspetta la sua regina. Sono un re che sogna di riabbracciare la propria regina.-avvicina i polsi con i tatuaggi.-Sono un re che vuole vedere la propria regnia felice, donarle tutto ciò che ha.-appoggia la sua fronte sulla mia.-E tu cosa sei?-
-Sono una regina senza re. Sono una regina senza impero. Sono una regina fatta schiava dal dolore e dal passato.-sussurro chiudendo gli occhi.
-Io posso liberarti. Ho la chiave della tua cella, e lo sai. -mi bacia l'angolo della bocca riempiendomi di brividi. Le sue mani si avvicinano ai fianchi e si poggiano timorose su essi, aspettando qualche mio segno.
Io resto ferma e assaporo il suo tocco.
-Jocelyn.-
-Dimmi Shawn.-
-Niente.-mormora abbracciandomi.
-So che volevi dirmi qualcosa.-una mia mano va tra i suoi folti capelli castani e li accarezza.
Non posso smettere di amarti.
È questo quello che il mio cuore mi ripete ogni volta che lo penso o gli sto accanto. Io Shawn lo amo ancora, non ho mai smesso di amarlo.
-Shu.-sussurro.
-Piccola non te ne andare.-mi stringe.
-Quando Louis mi bacia io non chiudo mai gli occhi.-
-Non parlare di quel frocio ora. Ti prego.-
-I primi tempi, quando mi portava a letto io dicevo il tuo nome.-
-Ora non importa.-mi stringe più forte.
-Poi ho imparato a trattenermi anche se io vedevo solo te.-
-Basta piccola.-
-Io sognavo te. Io volevo te.-
-Ora puoi avermi.-dice sul mio collo.
-A quale prezzo?-
-Non lo so. Lo scopriremo più tardi al massimo.-
"Ricorda di seguire il cuore e non la testa. Segui il cuore come facevi sempre qui a Toronto." mi ha detto mio padre.
-Lasciati amare.-sussurra.
-So che me ne pentirò però amami.-bisbiglio e le sue labbra sono sulle mie.

Sunshine 3-Un Ultimo Tramonto{S.M.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora