Capitolo 6

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Jocelyn Pov.
Chiudo la porta del mio studio alle spalle.
Come ha fatto a trovarmi?! Com'è possibile che sia qui, in questa casa?
-Ciao Jo! Come stai?-Cameron risponde alla mia chiamata.
-Glielo avete detto voi! Come avete potuto farmi una cosa simile?! Cameron me lo avevi promesso!-faccio avanti e indietro per la stanza.
-Jo, calmati un secondo. Cosa avremmo dovuto dire a chi?-
-A...a S..Shawn che io sono a S..Sidney. Glielo avete detto voi.-balbetto agitata.
-Noi non glielo abbiamo detto Jo. Te lo posso giurare. Sai che mantengo sempre le promesse.-
-Allora come ha fatto a trovarmi? Come fa ad essere qui?-mi siedo sul davanzale della finestra e osservo quello che c'è fuori con occhi vuoti.
-Credo sia qualcosa di più grande del tuo volere Jo.-sospira.
-Shawn e Louis sono amici di vecchia data lo capisci?-chiudo gli occhi.
-Calmati.-
-Non posso!-stacco la chiamata.
Non è possibile che sia qui.
Ci siamo guardati, un fascio di ricordi ha attraversato i nostri occhi e d'istinto ci siamo toccati il tatuaggio.
I suoi occhi mi hanno penetrato fino nel midollo osseo, mi hanno spogliata completamente, mi hanno letto dentro.
Ha capito ogni cosa solo guardandomi, dopo tre anni è ancora lui quello che mi capisce al volo.
Poi ho percorso tutto il suo corpo con gli occhi e stavo per mordermi le labbra, lo ammetto.
È così bello ora. Ancora più bello di quanto non lo fosse tre anni fa. Quei due bellissimi occhi cioccolato mi sono mancati come l'aria. E quelle labbra che sogno ogni notte? Vorrei assaggiarle ancora una volta, sentire la loro dolcezza e il loro calore.
Ma che dico? Io sono felice con Louis, lui mi ha salvato e mi ama come nessuno ha mai fatto.
Shawn ti amava molto più intensamente. Bastava un suo sguardo per farti andare in tilt.
Mi ripete quella vocina che ho nella testa. Shawn mi faceva sentire bene, in un modo così..così unico che neppure posso descrivere.
Lui ha subito capito che non sono realmente felice solo guardandomi negli occhi. Ha visto che mi manca quella scintilla nello sguardo, quella scintilla che con lui era sempre presente.
Poi si ricorda i miei gusti musicali. È vero che odio la musica classica e che quando ho le cuffie nelle orecchie ascolto solo musica elettronica.
Mi conosce meglio di chiunque altro e questo potrebbe anche essere un bene.
-Basta.-scivolo ai piedi del muro prendendomi la testa tra le mani.
-Amore mio sei ancora lì dentro?-Louis bussa alla porta del mio studio e io dirigo il mio sguardo verso l'orologio appeso alla parete. Sono già le nove.
-Sì Louis.-mi alzo da terra e vado verso la porta, per aprirla.
-Vieni a dormire.-circonda la mia vita con le sue braccia.
-D'accordo.-
-Cos'hai?-chiude la porta alle sue spalle e mi attacca ad essa.
-Niente. Solo che domani arriverà quell'imprenditore e non so se i nostri progetti gli piaceranno.-invento una scusa credibile.
-Sono sicuro che adorerà le vostre idee.-sorride per poi baciarmi con passione sulle labbra. Rispondo a quel bacio ma non chiudo gli occhi. Non lo faccio più da tempo, più precisamente da tre anni.
Se li chiudo vedo quelle due pozze cioccolato e tutto ciò che ho costruito con lacrime e fatica crolla in un solo istante.
[...]
Apro gli occhi e sospiro. Non ho fatto altro che pensare a Shawn, che ora è più vicino che mai a me.
Mi succede spesso di stare nel letto con Louis ma di pensare a Shawn.
Mi alzo dal letto, entro in bagno, faccio una doccia, mi vesto con un pantalone di stoffa nero, una camicetta di seta capouccino e indosso un paio di tacchi . Mi trucco leggermente e lego i capelli in uno chignon.
-Buongiorno Jocelyn.-la voce di Shawn arriva alle mie orecchie mentre entro in cucina. È posizionato davanti ai fornelli, vestito con un pantalone della tuta e una maglietta grigia.
-Buongiorno Shawn.-guardo ogni suo movimento.
-Ti ho preparato la colazione. Ce l'hai sul tavolo.-
-Grazie. Non avresti dovuto scomodarti tanto.-dico sedendomi a tavola.
-Non c'è di che.-si gira e mi sorride. Quanto è bello il suo sorriso...
Sorrido anche io, cominciando a mangiare la colazione preparata dal ragazzo.
-Buongiorno.-dice Louis felice venendo accanto a me e baciandomi sulle labbra come fa ogni mattina che è a casa.
-Buongiorno.-sussurro.
-Giorno.-fa Shawn freddo, osservando il mio ragazzo.
-Hai preparato tu la colazione amore?-
-In verità l'ha preparata Shawn.-dico mantenendo lo sguardo sul piatto.
Finisco di mangiare velocemente, vado in bagno, mi lavo i denti, prendo la borsa e qualche dossier e mi dirigo verso la porta di casa.
-Buon lavoro.-Louis mi sorride.
-Grazie.-sorrido mentre Shawn continua a fissarmi. Il biondo mi bacia sulle labbra ma io non chiudo gli occhi come fa lui.
-Devo andare. È tardi.-mi stacco e vado verso il garage per salire sulla mia Audi.
Sono tanto sfigata? Solo a me poteva capitare una cosa simile: il mio ex, il ragazzo per cui il mio cuore batte ancora adesso, è amico del mio attuale fidanzato. Peggio di così si può?
Si può sempre peggiorare.
Ricompare la vocina nella testa che i questo caso è anche terribilmente rassicurante, potrei dire.
Entro nel mio ufficio senza salutare nessuno.
-Ti sei svegliata con la luna storta?-chiede Serena, la mia segretaria.
-Non ho la luna storta!-sbuffo.-Solo che ho avuto un inizio giornata poco piacevole.-
-Litigato con Louis?-si siede sorseggiando il suo caffè dal bicchiere di carta.
-No, nulla del genere. Solo che oggi arriva quel imprenditore e sai quanto ci tengo a questo contratto.-è una mezza verità. Nessuno qui sa di Shawn e del mio passato a Toronto. Nessuno sa che sono JFQueen e che ho un fratello maggiore. Nessuno sa niente qui a Sidney.
-Vedrai che non resisterà! Siamo o non siamo i migliori?!-
-Lo siamo.-sorrido.
-Comunque il tizio ha mandato una mail su cui c'era scritto che sarà qui tra quarantacinque minuti.-va verso la porta.
-Ok. Raduna tutti in sala riunioni. Voglio dire due cosette a tutti.-
-Certo boss!-
[...]
Mancano cinque minuti all'arrivo dell'imprenditore e io sono parecchio agitata.
-Come sto?-chiedo sistemandomi la camicetta.
-Sì, sei perfetta. Sembri uscita da una rivista.-dicono le ragazze.
-Ok.-mormoro sistemandomi il trucco.
Ritorno nel mio ufficio e comincio a respirare profondamente, fin quando non mi calmo.
-Jo! Jo! Jo!-la mia segretaria irrompe nell'ufficio tutta eccitata.-È qui ed è un figo della madonna!-
-È qui?!-mi alzo di scatto.-
-Sì ed è bellissimo! Lo sbatterei contro il muro cazzo!-
-Calma gli ormoni Serena!-
-Scusa, ma è veramente figo!-
-Vagli a dire che sono da lui tra due minuti perché parlavo al telefono ok?-
-Vado!-esce dal mio ufficio.
Prendo tutto ciò che mi serve e vado verso la sala riunioni.
Vediamo un po chi è il capo della SPRME .
-Buongiorno.-entro e vedo un uomo in giacca e cravatta girato di spalle.
-Buongiorno a lei.-si gira e a quel punto io rischio di crollare.
Ok, ritiro ciò che avevo detto sull'essere sfigati: si può essere più sfigati di quanto non lo fossi già stamattina.

Sunshine 3-Un Ultimo Tramonto{S.M.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora