"La follia di un secondo. "

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" La gente ti amerà,la gente ti odierà. E niente di tutto ciò avrà a che fare con te. "

                                                                         (Abraham -Hicks)


Stavo male,mi resi conto che il mio corpo era fuori uso,esattamente come la mia testa. Non andava per niente bene,credevo di aver accettato la mia condizione mentale,non avrei mai potuto sopportare anche scompensi fisici. E invece,eccomi qui,seduta in macchina a sperare di poter scappare da tutto,da tutti. Non volevo farmi visitare,non volevo ammettere di aver perso anche il controllo sul mio corpo.

- E' tutto ok,Amy. Tra poco arriveremo in ospedale e tutto si sistemerà,promesso. - mi disse Daimon,mentre guidava.

Era stato chiamato in tutta fretta da chi mi aveva trovata a terra,priva di sensi,pretendendo di portarmi in ospedale. Non ho potuto oppormi,non quando mi aveva praticamente caricata in macchina di peso.

-Non andrà tutto bene,Daimon. Sono malata,ormai. Sono un caso perso,in ogni senso. Smettila di fingere,per favore. - sbottai nervosa.

Odiavo arrabbiarmi con lui,odiavo farlo preoccupare così,ma sentivo di non avere più nulla da perdere e quindi lasciai libero sfogo alla mia frustrazione.

-Smettila tu di vedere ogni volta tutto nero,Amy. Cominci a darmi seriamente sui nervi. Hai una famiglia che ti ama,degli amici che si prodigano per te,un ragazzo che,se solo lo volessi ti amerebbe come meriti,un figlio amorevole. Che ti manca per stare bene? Tutta questa fottutissima situazione mentale sei tu che te la cerchi. Basta. - disse stringendo il manubrio.

Sentivo il sangue ribollire,l'adrenalina scorrermi nelle vene.

" 1,2,3,tra poco scoppio." pensai.

-Proprio tu mi parli così?- dissi guardandolo.

- Si,proprio io. Visto che,per miracolo,mi ascolti.- sbottò nervoso.

-Fammi scendere dalla macchina,adesso. - dissi gelida.

-Non se ne parla,smettila di fare la bambina. Resta calma,stiamo per arrivare in ospedale. Non sei assolutamente in condizioni di fare un passo da sola. - disse.

-Ho detto,fammi scendere. - dissi ringhiando.

-Emily,resta calma. - disse.

-O accosti e mi fai scendere o ci schianteremo,Daimon.- dissi gelida.

Accostò,sapeva che non stavo scherzando. Ormai ero impazzita,di nuovo.

-Emily,fammi sapere dove vai,almeno. - disse scendendo anche lui dalla macchina come me.

-Non ne ho alcuna intenzione,stammi lontano. Ah,non mi cercate,altrimenti succederà un casino.- dissi sorridendo.

Lui mi fissò,quegli occhi poche volte mi guardavano con disprezzo,poi si girò e risalì in macchina senza dire una parola.

Rimasta sola non sapevo assolutamente che fare,la testa era in tilt,volevo solo distrarmi.

Distrazione.

Casino.

Idea.

Quale modo migliore di provare una cosa proibita se non fare una follia?

Sapevo già cosa fare,stavolta avrei avuto delle risposte.

Arrivai sulla Terra,presi il corpo che usavo di solito quando mi stabilivo lì e mi diressi verso il mio obbiettivo.

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