" Ovunque tu andrai, io sarò lì ad aspettarti. "

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Non potevo continuare così dovevo fare qualcosa, qualunque cosa, per vederlo almeno per l'ultima volta.

Mi vestì in fretta e prendendo l'anello che mio padre mi diede prima di andarmene mi diressi alle porte degli Inferi. Tremavo, non m'importava di nulla, volevo solo vederlo e sentire che era davvero finita così.

Arrivata, trovai la finestra della sua camera aperta e con un salto mi arrampicai.

Non c'era nessuno, ma sentivo l'acqua scorrere e decisi che l'avrei aspettato seduta sul letto.

Non sapevo cosa dire, nè se ci sarebbe stato bisogno di parole, volevo solo vederlo.

Appena uscì dal bagno con solo l'asciugamano addosso decisi che era meglio lasciarlo vestire.

- Vestiti, parleremo dopo. - dissi e mi girai.

- Non ti sei mai girata, dammi cinque minuti comunque. - mi disse e si richiuse in bagno.

Appena ritornò mi guardò.

- Che ci fai qui? già stanca degli angioletti? - mi disse fingendo una strafottenza che non gli apparteneva con me.

- Smettila. - dissi.

- Di fare cosa, principessa? - disse guardandomi.

- Daimon smettila di fingere che ti vada bene così, mi farai venire una crisi di pianto. - dissi a bassa voce.

- Se devi piangere, fallo. Fallo ma esci di qui. - disse lui girandosi.

-Non allontamarmi di nuovo, per favore. - lo presi dal braccio.

-Non ho altra scelta. Ormai è così.- disse lui ancora senza guardarmi.

Allora mi misi di fronte a lui e lo costrinsi ad abbassare gli occhi e guardarmi.

- Ti amo, hai sentito?!- alzando di qualche tono la voce.

Quello sguardo non lo dimenticherò mai, disperato e sollevato allo stesso tempo.

-Non dovevi dirmelo,Amy. - disse avvicinandosi ancora di più.

- Perchè? - rimasi immobile.

- Perchè adesso non ti lascerò più andare. - disse e sorrise.

- Forse non voglio che tu lo faccia,sai?- sorrisi e mi avvicinai a lui.

- Ti amo..- mi disse abbracciandomi.

- Sono qui, con te, con questa consapevolezza - .

- Ti aspetterò. - mi disse stringendo più forte.

- Affronteremo tutto insieme.. - gli dissi.

- Come sempre. - disse convinto.

-Come sempre..- ripetei.

-Puoi ridirmelo? - chiese titubante.

- Puoi dirmi di nuovo che mi ami? non ci credo. - disse tremante.

Gli presi il viso tra le mani e lo guardai dritto negli occhi.

- Ti amo da morire. - ripetei.

Mi baciò istintivamente e tutto accadde così velocemente che nemmeno me ne resi conto,ci cercavamo come disperati, come se fossimo stati lontani secoli.

Mi addormentai serenamente fra le sue braccia e non pensai minimamente che qualcuno potesse scoprirci.

- Sire, sono qui dentro. - sentì una voce fuori dalla porta.

- Lasciatemi solo,andate ora. - disse qualcuno che riconobbi come mio padre.

- Daimon,svegliati! - lo scossi.

- Mh,ciao piccola..- mi disse ma guardandomi e capendo la mia preoccupazione si alzò di scatto.

Ci sistemammo e mio padre entrò.

- Beh,cos'abbiamo qui? - disse gelido.

Daimon si mise davanti a me, con fare protettivo.

- Non fare l'eroe, ragazzo. E' mia figlia. - disse mio padre scrutandolo.

- Non la toccherai..- disse ringhiando.

- Me lo impedirai tu, moccioso? - ghignò mio padre.

Dovevo fare qualcosa, era stata tutta colpa mia.

- Papà..- mi avvicinai a lui.

- Amy? - disse spostando l'attenzione su di me.

- E' colpa mia, punisci me. - dissi.

- Non è vero! sono stato io a convincerti a farlo..- urlò Daimon.

- Smettila di coprirmi..- mi voltai e lo guardai implorante.

Mi avvicinai a lui e lo abbracciai.

- Ricordati che qualunque cosa accada io ti amerò sempre, grazie di avermi dato tutto quello che ho sempre voluto. Grazie di avermi amata così tanto. - gli sussurrai all'orecchio.

- Ti salverò, sarò ovunque tu sarai e andrò ovunque tu andrai. - mi disse.

Mi spostai sorridendo leggermente.

Mio padre si avvicinò a me e mi tirò uno schiaffo facendomi cadere a terra.

- Mi sembrava fossi stato abbastanza chiaro, ragazzina. Ti piace disubbidirmi quindi? pagherai per la tua mancanza di rispetto. -

- Non toccarla..- urlò Daimon scaraventando mio padre contro il muro.

- Che ragazzo incosciente, tipico della tua giovane età. Sai, Daimon? ti consideravo uno dei miei uomini migliori, eppure ti sei lasciato indebolire dall'amore. Non importa, avrai ciò che meriti. Bruto, Cassio, prendetelo e portatelo nelle segrete. Lì verrà trattato come merita. - ordinò ai suoi uomini.

Arrivarono e lo presero di forza.

- Papà, ti prego, ti prego, punisci me! - urlai come una pazza.

- Oh,piccola, certo che lo farò e il tuo amato Daimon assisterà impotente. - mi disse mio padre freddo.

L'ultima cosa che vidi prima di svenire fu Daimon che urlava il mio nome.

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