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Dopo la pausa pranzo ci sono state altre due ore di lezione, ma non sono state granché. I professori si sono solo presentati. E devo dire la verità un po' mi è dispiaciuto, speravo che ci insegnassero qualcosa, anche una stupido trucchetto. Spero che domani faremo qualcosa.
"Mamma, papà, sono tornata" urlo dall'ingresso
"Piccola, come è andata a scuola??"
"Bene, papà. Come un normalissimo giorno di scuola, solo che per la stanza volavano molti oggetti" rispondo ridendo
"Benissimo, io e tua madre volevamo parlarti di una cosa"
"Certo ditemi"
"Allora stavamo pensando che magari, ti faceva piacere rimanere 24 ore su 24 all'accademia, sai potresti dormire lì, pensavamo ti potesse piacere. Ovviamente la scelta è tua non ti obblighiamo a fare niente"
"Non lo so, papà. Ci devo riflettere". Da un lato mi piacerebbe stare sempre all'accademia, potrei proporlo anche a Lily, per non rimanere proprio da sola. Però non vedrei più la mia figlia, Alice ...
Non lo so. Spero di avere le idee più chiare domani mattina.

Drinnnn Drinnnn
Cavolo!! Mi sono addormentata!! Cos'è questo rumore?? Ah, si, è il mio telefono; devo assolutamente cambiare suoneria  questa è assordante.
"Pronto?? Chi è??"
"Kat, sono io". Lily???
"Lily sei tu??? Come hai avuto il mio numero??"
"Me l'ha dato James ... sai noi stavamo ..."
"Ehi! Fermi tutti che significa te l'ha dato James???"
"Se mi fai finire di parlare. Dopo che te ne sei andata,  James si è fermato e mi ha dato il suo numero ..."
"Interessante..."
"... in ogni caso visto che io e mio fratello questa sera usciamo, abbiamo pensato di invitarlo,e così ho chiesto anche il tuo numero ed eccoci qui"
"Abbiamo pensato o hai pensato??"
"Ok. Io ho pensato di invitarlo,  contenta."
"Sì, comunque mi sembra carino uscire insieme"
"Ok. Allora ti passiamo a prendere alle 20:00"
"Ok. A dopo". Allora,  vengono alle 20:00 e sono le 18:30. Giusto in tempo. Dopo una doccia veloce, mi metto un paio di skinny jeans neri strappati, una maglia bianca  e le converse dello stesso colore (foto sopra).
Pochi minuti dopo bussano al citofono. Sfortunatamente, però, non arrivo un tempo, ed è mia mamma ad aprire la porta.
"Salve, voi siete??"
"Mamma, non ti ho avvisata, sono dei miei amici, li ho conosciuti all'accademia, e stasera abbiamo pensato di uscire insieme"
"Ah, ok, divertitevi e mi raccomando..."
"... si, lo so. 'Non fate sciocchezze', mamma lo dici sempre".
Dopo essermi chiusa la porta alle spalle mi scuso per il comportamento di mia madre
"Non ti preoccupare, è normale, anche la mia lo fa"
"Vorresti dirmi che la madre del più popolare della scuola, è una mamma come le altre??" lo prendo in giro
"Ti ricordo che non sono il più popolare, lo ero solo nella nostra scuola" , ci è rimasto proprio male.
"Ehi, non abbarteti, scommetto che ritornerei presto ad esserlo"
"Anche se non so se voglio ridiventarlo". Non penso lo volesse dire veramente, è stato più un sussurro; quindi ho fatto finta di non sentite e mi sono rivolta ad Alex
"Allora, dove ci porterai di bello?"
"Vi porterò per la prima volta in un bar di maghi".

"Non sapevo esistessero dei bar per maghi"
"Non sapevi neanche che esistevano i maghi",  mi prende in giro Alex
"Haha, divertente" dico ironica
"Dai non te la prendere,  scherzavo. Per farmi perdonare ti farò vedere una cosa"
"E perché dovrei perdonarti?"
"Aspetta e vedrai". E così dicendo mi prende per il polso e mi porta lungo un corridoio con moltissime camere.
"Perfetto,  le vedi queste porte?"
Ma mi ha preso per scema o cosa.
"Non penso che serva che io ti risponda"
"Tutte queste porte sono passaggi segreti, entrando in alcune potresti finire nel passato, varcandone altre andresti nel futuro,  oppure ti ritroveresti in un altro continente. Nessuno sa con precisione dove ciascuna di loro porta, ma io so dove porta quella" e così dicendo mi indica una porta che sembra essere la più vecchia di tutte, ha la parte superiore tutta ricoperte di graffi, e in alcune zone si può notare anche del sangue ormai secco.
"E dimmi un po', dove conduce questa porta misteriosa" chiedo cercando di utilizzare un tono lugubre.
"Adesso vedrai" e così mi riprende per il polso e abbassando la maniglia della porta mi incita ad entrare, ma prima di farlo gli dico " se è tutto una scherzo me la pagherai cara"; e così insieme attraversiamo la porta.

"Allora ti piace?"
Se mi piace,  è fantastico, è la cosa più bella che io abbia mai visto. Ma non voglio darlo a vedere.
"Mmh... si niente di che. Normale"
"Dai, si vede che ti stai trattenendo a stendo. Dimmi la verità"
Avrei continuato la mia farsa, ma il suo sguardo era magnetico, impossibile non dargli quello che voleva.
"Ok, hai vinto ... penso sia fantastico. Non ho parole". Ed era la verità. Non c'erano parole per descrivere tutte quelle farfalle che volavano per la stanza, ma non erano farfalle normali, erano come spiriti. A quanto diceva Alex erano le anime di tutte le farfalle morte. Ognuna di loro aveva un colore particolare, arricchito da diverse sfumature. La "stanza" in realtà non era una camera, bensì un paesaggio, un grande prato di cui non si vedeva la fine. Ogni tanto comparivano nuove anime, questo stava a significare che altre farfalle erano morte. La parte sensibile di me era dispiaciuta, non volevo che morissero. Ma c'era una mia piccola parte che egoisticamente sperava che comparissero altre anime. Perché la loro visione era meravigliosa.
"Beh, sono proprio contento che ti sia piaciuto. Sai non ho mai avuto il coraggio di portarci nessuno qui", mi confessa imbarazzato
"Come mai?"
"Non lo so, era un po' il mio posto speciale"
"E perché ci hai portato proprio me?"
"Era l'ora di farlo vedere a qualcuno è tu mi sembravi la persona giusta"
"Sono proprio contenta, allora"
"Sono perdonato, allora??"
"Non lo so, ci devo riflettere... Ma che domande, ovvio che sei perdonato!!!".
Ci siamo guardati per un po' negli occhi, finché Alex decide di interrompere il silenzio "Penso sia ora di andare"
"Sì,  hai ragione. Ma scusa come ce ne andiamo, non c'è nessuna porta"
"Mai sentito parlare di teletrasporto?"

Something Beautiful ||Conclusa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora