Something Beautiful ||Conclusa

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Hanna's Pov

"Cazzo" è questa l'unica esclamazione che mi esce dalle labbra quando quella frusta viene sbattuta per la centesima volta, da quando mi sono svegliata, contro il mio corpo.
Dopo che quelle arpie ci hanno portati allo scoperto, ci hanno drogati e divisi, ci hanno rinchiusi in uno scantinato. Non so se gli altri sono tutti insieme, ma so per certo che in questa camera ci siamo solo io e Alex.
Lui è ancora un po' intontito dalle droghe, ma appena si è reso conto di quello che mi stavano facendo, ha iniziato a scalpitare e a urlare loro di fermarsi; così l'hanno imbavagliato, e adesso assiste inerme, con le lacrime agli occhi, alle frustate che infliggono sul mio addome.
Ma io non ci faccio caso, sento il dolore solo in parte. Sono ancora sconvolta per quello che ho visto; mio padre, l'uomo che mi aveva abbandonato per dire addio alla magia, è ora qui davanti a me che assiste a quello che mi stanno facendo senza muovere un dito. L'uomo che credevo di aver tradito e perso per sempre solo per inseguire il mio sogno di usare la magia, è qui davanti a me che vede le foto che ritraggono le conseguenze delle sue azioni su quella città.
L'uomo intanto continua a frustarmi; vogliono risposte, vogliono sapere perché siamo in missione, perché io mi sono unita a loro, qual è il nostro obiettivo; ma io non dico niente, non ho intenzione di arrendermi e darla vinta a quell'uomo che mi ha preso in giro per tutta la mia vita.
"Signore, mi scusi. Ci sono delle novità. Alcuni ci hanno detto qualcosa" un uomo piccolino, ricurvo su se stesso, entra nella camera, interrompendo la tortura. Ho notato che qui tutti si rivolgono a mio padre con rispetto, dev'essere il capo. Mi sento ancora più tradita.
"Perfetto. Allora non c'è bisogno di continuare. Slegateli e chiudete per bene la porta prima di uscire".

Fanno come da lui comandato, e circa tre minuti dopo ci lasciano da soli.
"Hanna, come..." inizia lui
"Non dirmi che stai veramente per chiedermi come sto vero???" chiedo ridendo e andando in giro per la camera, cercando la mia maglia
"È lì" mi indica un punto in ombra della stanza
"Cosa?" chiedo non capendo a cosa si riferisca. Perciò si dirige in quel angolo e piegandosi a terra, raccoglie qualcosa da terra, che solo quando me la tende la riconosco: è la mia maglia, anche se non sono più sicura si possa definire così, sgualcita e sporca com'è.
"Grazie" la infilo. Ma quando la mia testa fuoriesce dal colletto, Alex è a pochi centrimetri  di distanza da me.
"Cosa c'è?" chiedo stupida dalla vicinanza.
Lui però non mi guarda in faccia, ma la pancia. Con gli occhi mi chiede il permesso di alzare la maglia, io annuisco solamente. Scosta l'indumento e inizia ad accarezzare tutti segni ormai violacei lasciati da quello strumento di tortura. Le sue dita gelide sulla pancia mi fanno rabbrividire, ma lui non sembra accorgersene. Mentre lui fissa rapito quei segni, io mi prendo del tempo per vederlo più da vicino. Fin da subito l'ho trovato un ragazzo attraente: alto, fisico scolpito, il classico ragazzo per cui ci si prende una cotta. Avevo pensato di provarci con lui, tant'è che avevo chiesto anche conferma a Kat che lei non fosse interessata a lui. Ma dopo quello che è successo con la sirena, non ho avuto molto tempo per rifletterci; durante quei giorni di monotonia volevo parlargli, ma non ho mai trovato il momento ideale.
Da vicino noto diverse cicatrici sul suo viso, noto le sue sopracciglia leggermente arcuate, la sua espressione corrucciata e la scia di bagnato lasciata dalle lacrime piante mentre mi picchiavano.
"Ti rimarranno le cicatrici" mi fa notare.
Abbasso lo sguardo sul mio ventre "Si, molto probabilmente. Almeno mio padre non si dovrà più preoccupare, nessun ragazzo mi vorrà più" rido ironicamente, volgendo il mio sguardo contro la porta, sperando che non noti il riferimento a mio padre; lui sa che mi ha mollato
"Non dire questo" mi prende il mento con le dita, facendomi girare il volto verso di lui "Sei bella anche così"
"Si, come no. Perché è normale averle no?" chiedo con le lacrime agli occhi. Ma non lacrime di tristezza, ma di rabbia. Ho sempre odiato piangere di rabbia, ma mi capitava sempre. Per esempio quando mia nonna mi sgridava, io volevo urlarle contro,mandarla al quel paese...; ma mi veniva sempre da piangere, e io non lo volevo. Sembravo triste, ma in realtà ero solo arrabbiata con lei e con il mondo intero.
"Se qualsiasi ragazzo ti direbbe di no, solo per questo: è uno stupido. Non sa cosa si perde. Una ragazza sa essere perfetta con tutte le sue imperfezioni. Soprattutto tu."
"Si, come no"
"Non sto scherzando, sei fantastica, nessun ragazzo con un po' di intelligenza ti lascerebbe andare" mi dice guardandomi diritto negli occhi. Un'altra cosa che ho sempre odiato. Odio quando le persone ti guardano diritto negli occhi perché tu non ti puoi sottrarre al loro sguardo, non puoi nascondere loro niente, non puoi proteggere te stessa dal mondo intero.
"Ah si?" dico indifferente, mantenendo la mia facciata da stronza
"Si, hai la prova davanti ai tuoi occhi" si indica
"Cosa? Che intendi dire?" non capisco dove voglia andare a parare
"Che sono uno stupido. Ormai sono settimane che viaggiano insieme, che affrontiamo mostri. Quando eri svenuta insieme a Thomas, io non sapevo cosa fare. Volevo teletrasportarmi in una favola, dove un bacio ti avrebbe svegliata. Avrei voluto baciarti sempre, stringerti a me, coccolarti, e non potevo farlo o perché non eri cosciente o perché non avevo il coraggio" ridacchia nervosamente "Adesso posso?"
"Sai cosa odio" (si, odio tante cose) fa una faccia perplessa "quelle persone che chiedono a una ragazza se possono baciarla. Il momento potrebbe passare, potrebbero interromperli; dovrebbero farlo e basta" dico sorridendo.
Mi bacia. Si,mi bacia. Le sue labbra morbide entrano in contatto con le mie, le sue mani si posano sui miei fianchi e le mie vanno ai lati del suo viso...
"Hanna non presenti a tuo padre il tuo nuovo ragazzo?"

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E quest'altra coppia? Come vi sembra?
#Halex  (Hanna + Alex)???

Ciaooooooo 😘😘😘