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Thomas's Pov
...Quella mattina andai a prenderla sotto casa per portarla in una locale...
"Quante volte ti ho detto che non devi chiamarmi, Thomas?" dissi irritato
"Tante THOMAS" rispose calcando sull'ultima parola
"Ah, vabbè" mi arresi "Meglio non perdere tempo. Sali in macchina che già è tardi"
Parlammo un po' di come avevamo trascorso la giornata, del suo primo test e dell'imminente trasferimento nei dormitori dell'Accademia, finché non arrivammo al locale. Quest'ultimo era in mezzo ad un bosco e da fuori si avvertiva già l'odore di alcool e il rimbombare delle casse.
All'ingresso viddi i miei amici, ma non fui l'unico a notarlo "Ehi! Tommy ci sono i tuoi amici"
"Cosa???" chiesi sorpreso
"Si, perché sei tanto colpito, ci sono i tuoi amici" li indicò con fare ovvio
"Non sono sorpreso per quello. Mi hai chiamato TOMMY. Su, dobbiamo festeggiare" la presi  a mo di sposa e, dopo essere entrato nel locale, la feci  sedere sul bancone. In realtà questo fu solo un pretesto, infatti era da un po' che avevo voglia di stringerla tra le mie braccia...
La serata passò molto velocemente e dopo poco qualcuno chiamò la polizia quindi siamo stati costretti ad andarcene, ma nel complesso non è stata male.
La riaccompagnai  a casa e dopo averla salutata, non so spinto da cosa, ma presi coraggio e la baciai. Un bacio piccolo e dolce di pochi secondi, prima che la mia audacia scomparve e ritornai alla macchina senza darle il tempo di dire nulla...

...Il giorno dopo ero ancora più agitato. Non sapevo come comportarmi e avevo paura di aver rovinato la nostra amicizia, in quanto sicuro che lei non ricambiasse. Le chiesi di parlare e me ne uscii con un "Ti volevo dire che ho sbagliato. Non volevo farlo. E soprattutto non voglio rovinare la nostra amicizia. Io ci tengo a te e non voglio perderti per una sciocchezza" le parole più false che io abbia mai detto.
Ma lei non si fece scrupoli e prontamente rispose "Si, non ti preoccupare. Non hai in alcun modo rovinato la nostra amicizia"...

Stemmo per non so quante ore chiusi in quello scantinato. Mi stavano torturando, volevano sapere tutto sulla nostra missione; ma io mi preoccupavo solo di Kat, non dovevano farle del male. Ma a quanto pare si accorsero dello sguardo impaurito che le indirizzai e capirono i miei timori "Ma se non rispondi quando ti torturo, forse dovrei torturare qualcun altro" si girò verso Kat, la privò della maglietta e le avvicinò il coltello alla pancia "Non ti agitare bellezza, non ti farò del male. O meglio, non te lo farò se il tuo amico risponderà"
Il suo sguardo è pieno di paura ma forte, vuole che io mi stia zitto, ma sono sicuro che lei non reggerà per molto. Dopo un centinaio di colpi svenne e io preso dal panico gli raccontai tutto. Slegò entrambi e se ne andò chiudendo la porta alle sue spalle.
Mi avvicinai tremante al suo corpo, le appoggia la testa sulle mie gambe e incominciai a piangere sperando si svegliasse, in caso contrario non mi sarei mai perdonato. Dopo un paio di minuti, fortunatamente, le mie preghiere vennero ascoltate e Kat aprì gli occhi.
Quando finalmente riuscì a muoversi iniziò a toccarmi l'addome seguendo il segno dei tagli provati da quel uomo finché non si accorse di aver le mani congelate e si alzò di scatto, però la fermai per un braccio e la tirai giù, accostando la mia schiena al suo corpo. Nella mia mente si susseguirono le immagini di tutti i momenti insieme e tentennando le confessai tutto "Ho sbagliato a dire che dovevi dimenticarti il nostro bacio, che per me non contava nulla. Avevo solo paura: avevo paura che tu non ricambiassi, che avremo rovinato la nostra amicizia, ma soprattutto avevo paura dei miei sentimenti, di quello che provavo.
"Ma adesso non ce la faccio più, non voglio trattenere più il fiato ogni volta che tu rischi la vita, non voglio più gioire in silenzio quando ti riesce un incantesimo, non voglio più vederti piangere senza poterti consolare, non voglio più vederti ridere senza poter ridere con te...
"Ma soprattutto ho una voglia matta di baciarti e non voglio più trattenermi"
Si girò verso di me è guardandomi negli occhi mi disse "Non farlo" due stupidissime parole, a cui non avevo mai dato importanza, ma che in quel momento rappresentavano tutto per me.
Così l'accontentai...

Mi sveglio di soprassalto appena avverto grosse gocce d'acqua bagnarmi il viso e i vestiti. Mi alzo e inizio a correre verso le ragazze "Ehi! Venirmi a dire che stava venendo a piovere?" chiesi
"Stavi sotto un albero" disse ovvia la rossa
"Come se l'albero ti proteggesse dalla pioggia". Meno male che avevamo montato le tende per la notte o sennò adesso saremmo già pieni d'acqua
"Scusa, hai ragione. È che sono in pensiero per mio fratello e James. Ha iniziato a piovere da poco, ma non sembra voglia smettere" dice strofinandosi le mani congelate sui vestiti per riacquistare calore
"Se volete li vado a cercare" propongo già in ginocchio, abbassando la zip della tenda
"Tu non vai da nessuna parte" mi tira giù per la maglia la bionda "Già non si sa dove sono finiti quei due e se tu non dovessi trovarli, non solo dovremo andare a cercare loro, ma anche te. Quindi adesso ti siedi e aspetti con noi che spiova" mi ammonisce
"Si, signor Capitano" le dico portandomi due mani sulla fronte
"Non usare Spongebob contro di me" dice offesa dandomi uno schiaffo sul braccio.
Trascorriamo il resto del tempo a scherzare tra di noi, il tempo passa velocemente senza che noi ce ne accorgiamo; ma come passa il tempo insieme, passa anche il tempo senza James e Alex. Appena le ragazze si addormentano stanche, esco fuori per vedere se avvisto qualcosa in lontananza, ma non trovo niente.
Rientro nella tenda e ben presto la stanchezza prende anche di me.

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#Thorine

Ciaoooooooo 😘😘😘

Something Beautiful ||Conclusa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora