Parte 31 Gianna 2015

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"Mamma"

"Gianna"

Due parole che fluttuano nell'aria per interminabili secondi. Entrambe sentiamo la necessità di assorbire a pieno il suono delle nostre voci. Il peso di tanti anni di silenzio ci impedisce di trovare le parole giuste per proseguire.

Da dove cominciare? Varrebbe la pena rivangare il passato, lanciare accuse, chiedere spiegazioni? Sappiamo tacitamente che prendere una tale direzione significherebbe solo ingigantire ulteriormente quel cratere che ci divide. È da oggi che bisogna partire. Qualsiasi ragione abbia spinto mia madre a chiamarmi dopo quindici anni, deve essere una ragione seria. Il pensiero corre subito a mio padre. Come sta? È ancora vivo? È per questo che mi chiama? Per dirmi che lui... O forse è lei che non sta bene e prima di lasciare questo mondo, ha sentito l'urgenza impellente di dire addio a sua figlia...

Le congetture della mia mente mi fanno girare la testa e cado sul divano con il cordless in mano, sospirando pesantemente. Sospiro che mal interpretato, deve essere stato scambiato per un segno di impazienza, spingendo mia madre a continuare:

"Mi dispiace disturbare. Pensavo che fosse giusto farti sapere che tua figlia è stata qui oggi"

"Che cosa hai detto mamma? Erika è stata a casa vostra? Ma lei...come sapeva dove trovarvi? Non... È ancora lì?"

Poi in un slancio inaspettato, prima che io possa dire altro, mia madre apre il rubinetto delle sue emozioni e mi parla con un trasporto che non le riconosco:

"Ti assomiglia molto, sai? Sono contenta che sia venuta... Fosse stato per noi stupidi zucconi, avremmo lasciato che la morte ci portasse via da questo mondo senza aver mai conosciuto nostra nipote. Quando si diventa vecchi, si capisce quanto si è stupidi, sai Gianna? Si capisce che troppo spesso ci si priva da soli delle gioie della vita, per pura ottusità. Dove sono finite ora le malelingue? Lo sai dove? Al cimitero! E noi non ci siamo goduti nostra nipote per paura di gente che ora nemmeno respira più! Mi dispiace tanto figlia mia"

Mi sento confusa. La mia mente è annebbiata. Sono ancora così frastornata dalla notizia di aver ritrovato mia figlia, o per lo meno di avere idea di dove sia stata fino ad ora, che mi costa fatica riuscire ad assimilare tutto il resto. Immaginarmi Erika nella mia casa di infanzia, che parla coi suoi nonni... Un sogno che ha tormentato tanti miei risvegli e che non avrei mai creduto realizzabile. E ora mia madre che a modo suo mi chiede scusa e si dice pentita per averci allontanato. Vorrei dare alle parole di mia madre il peso che meritano e farle capire quanto mi rendano felice, ma purtroppo le parole che ho tanto atteso, arrivano nel momento meno indicato, nel momento in cui l'unica cosa che prevale è l'istinto materno che parla al posto mio per dire solo:

"Lei dov'è ora?"

"Immagino sia in viaggio. È andata via un paio d'ore fa. Ha detto che doveva raggiungere i suoi compagni di scuola... Com'è strana la vita, in gita con la scuola proprio a Foligno, nel paese dei suoi nonni. E lei ha pensato bene di venirci a cercare..."

La interrompo bruscamente senza permetterle di dire altro:

"In gita con la scuola? È questo che ti ha detto? Mamma, Erika non era affatto in gita con la scuola! Erika è scappata di casa ed è scomparsa da almeno trentasei ore! Ho passato la giornata alle sue ricerche... Anche la polizia la sta cercando!"

Pronuncio ogni parola con rabbia come se fosse anche colpa sua se Erika è fuggita, perché se lei fosse stata una buona nonna dall'inizio dei tempi, mia figlia non si sarebbe sentita giustificata a scappare di casa per andare a cercarla.

Con lo stesso impeto le domando:

"Non hai idea di dove sia andata ora?"

Mia madre tace per qualche istante, probabilmente in bilico tra la delusione per la mia presunta mancanza di apprezzamento verso il suo tentativo di riconciliazione e lo shock per quanto ha appena appreso.

"Io non ne avevo idea. Mi dispiace"

La sua remissività mi fa immediatamente pentire della mia irruenza e il mio tono si fa sommesso:

"Non potevi saperlo mamma. Non ti dispiacere. Anzi grazie per avere chiamato. Almeno ora sappiamo dov'è stata oggi"

"Lei ha parlato con tuo nonno... Credo che le abbia chiesto informazioni su suo padre"

Sento la solita conosciuta angoscia tornare a impadronirsi di me. Ogni volta che sento pronunciare le parole <suo padre>, il mio cuore salta un battito, lasciandomi senza respiro.

Come ha fatto l'uomo che amavo a trasformarsi nella mia ansia più grande?

"Cosa le ha detto?"

"Deve averle parlato della volta che lo ha incontrato"

Queste parole del tutto imprevedibili, sono peggio di un bicchiere d'acqua ghiacciata gettata in pieno viso in una giornata d'inverno.

Mio padre ha incontrato Piero? Quando? Come? Perché?

"Mamma, io non ho mai saputo che papà avesse incontrato Piero. Quando è successo? Perché lo ha incontrato? E perché non me ne avete mai parlato?"

"Non importa ora, Gianna. Ora conta solo ritrovare tua figlia. Non può essere andata lontana in due ore. Chiamerò la polizia locale perché la cerchino anche qui"

Nonostante io fatichi ancora a digerire la notizia dell'incontro tra mio padre e Piero, non posso non commuovermi nel sentire per la prima volta dopo tanti anni mia madre schierarsi al mio fianco. Desiderare fare fronte unito per raggiungere un obiettivo comune: ritrovare Erika.

Metto da parte le mie domande per questa sera, così come quel miscuglio di turbamenti riesumati da questa conversazione e riprendo la ricerca. Questa volta non più sola, ma con ben due persone vicino a me, due persone che credevo perse per sempre e che ora invece ho ritrovato, prima Stefano e ora anche mia madre.


Nota autrice:

Mi scuso davvero infinitamente con tutti miei lettori e lettrici per avervi fatto attendere più di due mesi per questo aggiornamento e vi ringrazio di cuore per non esservi persi d'animo e per avere continuato ad avere fiducia in me. Non potevo tradire questa vostra costanza e il vostro affetto, ecco perché ho fatto del mio meglio per fare tornare a vivere questa storia e spero di riuscire a continuare ad appassionarvi con le espressioni della mia fantasia e del mio cuore.

Questa parte è dedicata a voi:

LauraTempest Liviasnow @BenedettwCoppolaro @ery-87 @bluerosye @danyche MauraGrignolo CarlaVolturi @Chrysalis72 LunAmaranto88 @MikyyyGrey50sdg mariannaanzaldi @Iodaqui @_Alexandream_ Light_Blue_ @Cecca76 @cappuccettorosso97 @sergio1900 LorenaCicirello @raffit96 lazzarottimonica AsiaFire GiuliaSoncin @G-Dreamer @coccinella70 e anche chi non compare in questo elenco, ma che sa di essere nel mio cuore per tutto il sostegno che mi dà!



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