Capitolo 5

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EMILY 

Io e Mark , dopo una lunga e bella "gita turistica" siamo ritornati a casa. Sono le 23:15 ed avevamo deciso di mangiare fuori per poi fare un'altra passeggiata tanto per digerire tutta quella quantità di cibo che abbiamo ingurgitato.

<<Siamo a casa!>> Urliamo in coro io e mio fratello.

Mia madre scende le scale di fretta insieme a mio padre. Ci guardiamo tutti e quattro per qualche secondo. La prima a parlare è la mamma.

<<Pensavamo che ritornaste più tardi>> Parla mia mia madre con voce ansimante. 

<<Ma ci avete detto voi di venire presto perché domani è il primo giorno di scuola>>

<<Beh, di solito tu e tuo fratello quando vi diciamo di ritirarvi ad un buon orario, non ci date mai ascolto, quindi pensavamo, beh si ecco, di fare qualcosa, come spiego...>>

<<Papà l'abbiamo capito tutti che voi due stavate fottendo, ed anche molto forte, visto com'è combinata la mamma>>

<<Mark, sono modi di parlare questi?>> Lo rimprovera nostra madre.

<<Oddio tesoro, non è che abbia tanto torto, lo stavamo facendo...>> 

<<Non puoi dire queste cose davanti ad Emily, posso capire Mark che ne cambia una ogni giorno se è il caso!>> 

<<Ehi, non è vero!>> 

<<Stai zitto, che facevi le corna alla tua ragazza>> Dice mia madre. <<La mia povera figlia ancora non sa niente di queste generi di cose, non dobbiamo scandalizzarla>> Finisce la mamma.

<<Infatti, basta parlare di questo. Emily stai tranquilla io e mamma ti capiamo>> Continua mio padre.

Mark mi guarda e fa un ghigno. I miei ancora sono convinti che io sia vergine. Mio fratello ride perché sa che ormai non sono più una santarellina. Mi ricordo quando gliel'ho detto, si era arrabbiato molto. Lui non vuole che tocchino la sua sorellina. Solo Christian poteva abbracciarmi, parlarmi o toccarmi. Toccarmi non in modo malizioso.

Dopo 5 minuti tutti quanti ci dileguiamo ognuno  nelle nostre stanze, prendo il computer portatile e mi butto nel letto. Lo accendo e chiamo Christian in videochat. Aspetto un paio di secondi e noto che non mi risponde. Lo richiamo per altre due volte e alla fine ci rinuncio. Subito dopo vedo la testa di Mark entrare dalla porta.

<<Vedi che sto entrando>> Dice lui ormai dentro.

<<Ma se sei già entrato>>

<<Zitta, fa lo stesso>>

Si butta anche lui nel mio letto e si appropria del mio cuscino.

<<Ehi, ma che fai? Ed io ora dove l'appoggio la testa?>>

<<Semplice, sul mio petto>>

Appoggio la testa sul suo corpo e restiamo in silenzio per un paio di minuti. A rompere quell'attimo sono le parole di Mark.

<<<Come ti senti per domani?>>

<<Tranquilla, tanto ci sarai tu con me>>

<<Anch'io sono abbastanza tranquillo, spero che facciamo molte amicizie>>

<<Si, spero che siano tutti simpatici, sai non ho un bel ricordo per le scuole di San Francisco>> Rispondo un po' triste.

<<Stai parlando di Shawn Davis?>> Dice lui aggrottando la fronte.

Io Ci SaròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora