Capitolo 17

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EMILY

Non posso crederci, come cavolo ho fatto? 

Perché ti sbalordisci così tanto? Hai semplicemente dormito dalle 18:12 del pomeriggio fino alle 6:00 del mattino.

Non mi era mai capitato cavolo.

Sono sotto, a fare colazione. Mi sono preparata una tazza di latte con i cereali, perché, parliamoci chiaro! Chi cavolo si prepara i pancake di prima mattina appena svegli? Di certo non io, troppo pigra per farlo. 

Sisi, dai sbrigati a prepararti così oggi te la fai a piedi.

No, non ci penso nemmeno ad andare a piedi a scuola. Troppo faticoso.

Vuoi subirti il terzo grado di tua madre?

Che bello camminare!

Salgo in camera mia ed entro in bagno. Mi faccio una doccia e mi lavo i capelli. Mi lavo i denti e con l'accappatoio, esco ed apro la porta-finestra, è meglio che questa camera prendi un po' d'aria. Tanto Shawn dormirà a quest'ora no? Accendo la luce e prendo l'intimo di pizzo bianco. Scelgo i vestiti da indossare. 

<<Allora sei tu che mi provochi, bambolina>> 

Chi ha parlato? 

Non ci posso credere.... rimango paralizzata e gli do le spalle.

<<Hai un culo da far paura, mi piacerebbe tanto strizzarlo tra le mie mani>> Mantieni la calma Emily, è solo quello stupido di Shawn che si sta prendendo gioco di te. 

Ma non stava dormendo? La prossima volta tieni tutto chiuso! Senti a me.

Incomincio a camminare verso la sua direzione, esco fuori nel balcone e metto le braccia appoggiate alla ringhiera per poi sporgermi. Lo squadro dalla testa ai piedi. E' in mutande.

<<Il gatto ti ha mangiato la lingua bambolina?>> Ma insomma, basta con questi nomignoli. <<Ti piace quel che vedi?>> Gli sorrido, sfidandolo. Lui si mette nella mia stessa posizione. <<Non sai quanto, bambolina>> Conclude facendomi l'occhiolino. <<Sai, non capisco se tu abbia un tick nervoso all'occhio, non puoi capire quanto fastidio dia alle persone, il tuo modo di fare. Eh smettila di chiamarmi bambolina>> Alza un sopracciglio. <<Non ti conviene comportarti così, sei la mia schiava adesso, potrei farti fare cose che non ti faranno gioire per niente!>> Rido a questa esclamazione. <<Tu pensi davvero di farmi paura e che io stessi buona dicendo così? Si vede che non mi conosci per niente>>

Non capisco il suo atteggiamento, ad un tratto è diventato molto serio. 

Oohps! Forse l'abbiamo fatto arrabbiare sorella!

Ma se tu non hai fatto un cavolo!

Oh mio Dio, come ti permetti a rivolgerti così a me? Chiedi subito scusa!

Scusami...

Brava "bambolina".

Ehi, anche tu no!

<<Vieni qui>> 

Mi riporta alla realtà Shawn. <<Cosa?>> Mi guarda ancora più serio di prima, se si può. <<Ho detto di venire qui! Subito>> Ma come si permette? <<Scordatelo>> Dico, mentre mi giro per entrare nella stanza, ma lui mi blocca con le parole. <<Devi fare quello che ti dico io. IO sono il padrone, TU sei la schiava. Quindi, non farmelo ripetere tante volte. Vieni qui, Emily>> Marca le parole. Mi giro furiosa. <<Ma chi cazzo ti credi di essere? Non sei nessuno. Ok, ho perso la scommessa, ma non farò cadere la mia dignità sotto ai tuoi piedi, ci siamo capiti?>> Quasi urlo, rischiando di svegliare tutti. <<L'hai voluto tu!>> Dopo questo, fa un salto e me lo ritrovo davanti.

Io Ci SaròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora