Capitolo 15

369 60 2
                                    

SHAWN

<<Si ma... io quel fazzolettino te l'ho dato per asciugarti il sangue dal labbro>> 

<<Mi esce anche sangue dal naso, non cambia niente>> Le rispondo brusco. Sono molto arrabbiato, per colpa di questa qui, i miei amici c'è l'hanno con me. <<Ma poi, da dove l'hai preso sto fazzolettino? Non vedo nessuna borsa e non mi sembra che le tue tasche siano molto capienti!>> Esclamo. 

Ohps, qualcuno qui ha ricevuto uno scherzetto.

<<Stai tranquillo Davis, l'avevo chiesto a Sarah prima, e lei mi ha dato tutto il pacchetto>> Mi dice, facendomi tranquillizzare. <<Eh sappi che se sei riuscita a colpirmi, era perché mi hai preso alla sprovvista>> La faccio compredere io.

<<Si certo, inventane una migliore Davis, anche quando mi guardavi dal balcone come un maniaco, ed io ti ho colpito, hai detto la stessa cosa>> Mi beffeggia con un ghigno.

<<Ma sei seria? Pensi davvero che tu sia più forte di me? Contaci, mi fai solo ridere! Eh smettila di chiamarmi Davis!>> 

<<Perché, sennò che fai? Mi dai botte nel culetto? Ma smettila DAVIS, sei debole in confronto a me>> Marca il mio cognome per farmelo apposta. 

<<Scommettiamo?>> Non mi crede, bene non mi resta  che scommettere. Sono sicuro che non rifiuterà, è troppo orgogliosa per farlo ed è troppo convinta di se stessa. Anche se non l'ho detto, ho fatto due anni di judo e aikido. Questo non lo sa, quindi sarà più facile sorprenderla. 

Hai fatto due anni di arti marziali quando avevi 10 anni, cretino!  

Eh allora? Sono un po' arrugginito.

Si certo, per questo ti sei fatto colpire di nuovo, no? 

Zitto Jerry, nessuno ha chiesto la tua opinione.

Se nessuno ha chiesto la mia opinione, allora perché sto parlando con te?

Di sicuro non sono stato io a chiamarti!

Ah no? Se non sei stato tu chi è stato? Scotti? 

Jerry, ma che dici? Che c'entra Scot-! Ah, ora ho capito Jerry Scotti! Mi fai morire, che sei stupido.

Mio Dio, è venuta dal tuo cervello dovevi averla già capita!

<<Ma che ridi?>> Mi risveglia dal mio stato di trans, Emily.

<<Eh? Cosa? Io non stavo ridendo!>> Cerco un modo per giustificarmi e non farmi apparire un pazzo.

<<Si che stavi ridendo! Oddio, sei pazzo!>> Ecco lo sapevo. 

<<Quindi?>> Svio il discorso.

<<Quindi cosa?>> Risponde confusa lei.

<<Vuoi scommettere che ti batterò in una sfida di arti marziali?>> Dico in tono provocatorio.

<<Va bene, cosa vuoi mettere in palio alla sfida?>> Uuh, la signorina qui vuole un premio.

<<Se dovessi vincere io, mi farai la schiavetta per un mese>> 

<<Sisi, contaci. Tanto lo so che perderai. Siccome vinco io, sicuro come la morte, sarai tu a fare lo schiavo a me per un mese. Ci stai?>> Tende il braccio per avere un stretta di mano, segno che sigilleremo il nostro patto. <<Sei ancora in tempo per tirarti indietro>>

Le stringo la mano e la guardo negli occhi. <<Puoi scordartelo>> 

***

Oggi è domenica, abbiamo il pranzo con gli Brown e i Mccall. Ieri, io ed Emily, abbiamo deciso che ci sfideremo questo pomeriggio. I nostri amici non ci hanno aspettati, e quindi siamo ritornati a casa insieme urlandoci contro. Non possiamo stare in pace nemmeno tre secondi. Sono le 12:00 e all'una dobbiamo andare tutti dai Brown, pranzeremo lì. 

Io Ci SaròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora