Capitolo 1

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EMILY

Dopo parecchie ore di macchina, finalmente arriviamo a San Francisco. La casa è sempre quella, quando ero piccola abitavo in questa piccola villa, ma dopo che papà è diventato capo dell'azienda Brown siamo dovuti partire per New York. Ora che nonno è morto, è diventato il presidente e quindi siamo dovuti ritornare qui. 

<<Ragazzi prendete le vostre valigie e sistemate le vostre cose nelle vostre camere di sempre>> Dice mia madre.

<<Mamma siamo stanchi, possiamo farlo anche dopo!>> Esclama Mark.

<<Mark non fare lo scansafatiche>> Lo rimprovera mio padre.

<<Ma papà, è da ore che siamo in questa macchina, ho il culo tutto piatto e sono anche stanco!>>

<<Stanco di che? Di restare fermo per molto tempo>> Lo prendo in giro io.

<<Zitta piccola Emily>> Scherza lui.

Dopo le stupide noie di Mark sul non voler far niente, vado nella mia stanza è incomincio a sistemare le mie cose. Dopo 2 ore a perder tempo a mettere apposto, vado a farmi un bel bagno.

In ogni stanza abbiamo un bagno, la mia stanza è abbastanza grande con un letto ad una piazza e mezza, con una libreria gigantesca dove ho messo tutti i miei libri e con una scrivania con sopra il computer e una lampada. Le pareti della stanza sono lilla ed un tappetino ai piedi del letto anche esso lilla. Il bagno invece, ha le pareti tutte bianche ed abbastanza grande la quale contiene sia una box-doccia sia una vasca.

Dopo essermi fatta un bel bagno di ben 30 minuti, esco dalla vasca e mi vesto incominciando dall'intimo per finire da una maglietta a maniche corte e un pantaloncino, anche se siamo a settembre fa ancora molto caldo. Scendo e vado in cucina dove vedo mia madre intenta a cucinare, ma con difficoltà perchè è circondata dagli scatoloni che ancora dobbiamo sistemare.

<<Mamma, vuoi una mano?>> Chiedo.

<<Oh no tesoro, grazie, puoi andare nel salone e stare con Mark se vuoi>> Risponde sorridendo. Devo dire che ho una madre impeccabile, è davvero molto bella. Bionda, occhi azzurri e un corpo da favola, ovviamente io da lei non ho preso niente. Mio padre invece, è il contrario, nel senso che anche lui è un uomo bellissimo, è castano con gli occhi anche essi castani. Io e mio fratello abbiamo ereditato tutto da lui.

<<Ehi cioccolatino, fatti da parte>> Dico buttandomi nel divano.

<<Stai zitta piccola Emily, sai che mi danno fastidio questi nomignoli del cavolo>> Ribatte seccato.

<<Ma come, quando era la tua ragazza a dirli non ti dava fastidio>> Dico mettendogli un piede in faccia.

<<Che schifo, leva questo coso puzzolente dalla mia faccia idiota! E comunque ex-ragazza, non stiamo più insieme, e mi davano fastidio anche quando stavo con lei>> 

<<I tuoi piedi sono schifosi e puzzolenti CIOCCOLATINO>> Ringhio evidenziando l'ultima parola.

<<L'hai voluto tu allora!>> Mio fratello si alza e incomincia a rincorrermi per tutta la casa, fin quando mi prende ed incomincia a farmi il solletico!

<<Bas-- basta ti pre-- ti pregoooo>> Urlo in preda alle risate.

<<A tavola ragazzi>> Urla a sua volta mio padre dalla cucina.

<<Per questa volta ti sei salvata piccola Emily>> Dice mio fratello smettendo di farmi il solletico ed andare verso la cucina. 

Dopo aver cenato salgo in camera. Le luci della casa di fronte sono spente. Quando sto per aprire le ante del balcone un ricordo mi riaffiora la mente, guardando quella villa.

FLASHBACK

Ero appena uscita dalla classe, e lui, il bambino che più odiavo al mondo si para davanti a me. Era con il suo gruppetto di amici ed avevano incominciato a prendermi in giro per il mio apparecchio e le mie treccine. Ero tornata a casa piangendo, visto che la scuola delle elementari è affianco casa mia. Quando stavo per aprire la porta, mio fratello mi anticipa e vedendomi in lacrime mi abbracciò e mi consolò...

FINE FLASHBACK

Perchè mi è venuto in mente questo ricordo? Ah vero, perchè era il figlio dei padroni della casa di fronte. Spero proprio che non vivano più qui.  Lo odio tutt'ora anche se è da 10 anni che non lo vedo. 

Dopo aver spento le luci accendo la lampada che ho sulla scrivania e mi metto con il telefono, dopo 20 minuti guardo l'ora e vedo che sono mezzanotte e mezza e quindi è così che decido di andare a dormire. 

Io Ci SaròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora