SHAWN
Sono le undici di sera, ed ho deciso di ritornare a casa. Devo dire che Lexi è proprio una bomba a letto.
Aah, quindi Troietta4 un nome c'è l'ha...
Rido da solo per quello che ha detto Jerry. Sono un caso perso. Pensavo di divertirmi tutta la notte. Ma pensandoci, domani ho scuola e non volevo svegliarmi tutto assonnato.
Entro in casa e vedo mamma e papà.
<<Dove sei stato?>> Ecco lo sapevo, ora incominciano con l'interrogatorio. <<Mamma lasciami in pace. Non incominciare>> Sbuffa e guarda mio padre in cerca di aiuto. <<Shawn, non ti rivolgere così a tua madre!>> Incrocia le braccia al petto. <<Bravo il mio maritino>> Si avvicina a papà per poi dargli un casto bacio sulle labbra. <<Siete disgustosi davvero>> Non mi stanno nemmeno ascoltando! Non posso crederci che mio padre gli abbia infilato la lingua in bocca davanti a me! <<Ehi, almeno andate nella vostra stanza!>> Esclamo alzando la voce per farmi sentire. Ma niente, mio padre prende mia madre per i fianchi e la solleva da terra portandola nel divano. Oh mio Dio! Non voglio più sedermi su quel sofà!
Chissà quante volte l'avranno fatto lì, e tu e tua sorella vi siete sdraiati come se non fosse successo mai niente. Che schifo.
Non voglio sapere più niente. Salgo su per le scale e vado in camera. Mi spoglio e rimango in mutande.
Chissà cosa starà facendo Emily in questo momento...
Starà dormendo?
Ma dai su! Chi è che dorme alle undici e mezza? Vai fuori nel balcone e sbircia qualcosa.
Va bene, ma solo perché TU vuoi vedere.
Si certo, io...
Esco nel balcone e vedo le luci spente. Non mi dire che sta dormendo. Vabbè andiamo a controllare. Scavalco il balcone e busso alla porta-finestra della camera di Emily.
E se stesse dormendo?
Che me ne frega. Si sveglia.
Una ragazza con i capelli tutti scompigliati, e una maglietta che gli copre a malapena il culo, apre la luce della camera. Si stropiccia l'occhio destro e quando mi vede, assume una faccia seccata. <<Ma sei serio?>> Cammina velocemente verso la porta-finestra e la apre, per poi prendermi per un braccio e farmi entrare dentro. <<Ma cosa ti passa per quell'anticamera del cervello?>> La guardo da capo a piedi e sorrido malizioso. <<Sei davvero sexy così>> Mi colpisce sul braccio con un pugno. <<Ma allora davvero le vuoi prendere eh?>> Cerca di darmi un altro pugno ma io le blocco le braccia. <<Stai tranquilla fiorellino>> Si stacca violentemente da me. <<Cosa vuoi a quest'ora?>> Dice con estrema stanchezza. <<Niente, non sapevo che fare>> Mi guarda con un sopracciglio alzato. <<Perciò hai pensato fosse giusto rompere le palle alle persone che dormono>>
Ha ragione. Ma come ti è saltato in mente?
La colpa è tutta tua che mi hai detto di uscire nel balcone.
Hai fatto tutto tu, testa di brioscia!
Faccio finta di non aver sentito le parole di Emily e vado verso il suo letto per poi stendermi. <<E adesso cosa stai facendo?>> Mi osserva interrogativa. <<Su, dai. Mettiti accanto a me. Non so cosa fare, quindi parliamo>> Si avvicina. <<Ma non potevi rompere a qualcun'altro?>> Incrocia le braccia al petto. <<Mia madre e mio padre stavano per scopare nel divano e mia sorella si starà guardando The Vampire Diaries, per la precisione la tredicesima puntata dell'ottava stagione, quindi l'unica alternativa eri tu>> Rilassa le braccia e si sdraia accanto a me. <<E cosa vuoi da me?>> Aggiusto il cuscino e mi giro verso la sua direzione. <<Te l'ho detto non sapevo cosa fare e sono venuto da te. Perciò ora parliamo. Devi farlo, sei la mia schiavetta>> Le sorrido e le faccio l'occhiolino. <<Va bene, dimmi tutto. Cosa hai fatto dopo che sono andata a casa?>> Si mette di lato verso la mia figura e mi fissa aspettando una risposta. <<Beh, dopo che te ne sei andata, sono rimasto nel letto, ho messaggiato con Aaron e poi mi è arrivato un messaggio da Troietta4>> Aggrotta la fronte. <<Troietta4?>>
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Io Ci Sarò
RomanceEmily Brown, 18 anni, ritorna a San Francisco con la sua famiglia dopo ben 10 anni. La ragazza non sarà dispiaciuta della sua partenza, solo triste di aver lasciato lì il suo migliore amico Christian. Lei non ama essere al centro dell'attenzione. È...