SHAWN
《Ci siamo capiti?》Non ho ascoltato una sola parola di quello che ha detto Araida. È passata un'altra settimana e per colpa sua devo fingermi un'altra persona. Una persona che non sono io, caratterialmente s'intende. Evito i miei amici come la peste, posso scambiarci qualche parola, ed almeno con loro posso essere quello che sono. Devo stare agli ordini del volk. Il lupo, il capo branco. Devo portare rispetto ad Araida se non voglio finirci secco. Non capisco che rapporto abbia con il volk, nessuno l'ha mai visto in viso, se non lei. Si presenta sempre con una maschera nera a coprirgli tutto il volto.《Shawn! Mi hai ascoltata?》La mia "ragazza" incrocia le braccia al petto e mi guarda con un'espressione infuriata. Non la sopporto proprio!《Certo! Puoi stare tranquilla, ti ho sentita non c'è bisogno di arrabbiarsi così tanto, tesoro》Le sorrido e metto una sua ciocca di capelli dietro l'orecchio. Posso fare l'attore, sceneggiata più finta di questa non esiste. Lei ammorbidisce il viso, addolcendolo ed appoggia la sua testa nel mio petto.《Hai ragione, scusami》Mi lascia un bacio nel collo e chiude gli occhi. Sospiro. Non so se riuscirò mai ad andare avanti con questa farsa.
***
《Sei stato da lei?》Domanda Sarah, dopo essere entrato dalla porta di casa.《Si》Rispondo con voce atona. Mi guarda con compassione e viene ad accarezzarmi un braccio.《Shawn, non devi stare obbligatoriamente con lei. Lo sai vero?》La guardo con uno sguardo duro.《Si invece. Devo per forza, non dopo quello che ho fatto》I sensi di colpa mi attanagliano lo stomaco da due anni quando ancora ci penso.《Shawn...》Mi scosto bruscamente da lei ed abbassando la testa vado verso la mia camera.《Shawn!》Sarah, mi viene dietro cercando di fermarmi.《Shawn, non è colpa tua!》A quella esclamazione mi blocco.
Non è colpa tua.
Come può dire una cosa del genere? Mi giro verso la sua direzione ed urlo come un pazzo.《Smettila! Non puoi discolpare quello che ho fatto, è davvero inaccettabile!》Ancora una volta lei assume un sguardo compassionevole. Odio quando fa così, non voglio la pietà di nessuno. Tanto meno quella di mia sorella.《Eri un sedicenne immaturo, Shawn! Non sapevi quello che facevi! Smettila di colpevolizzarti!》Apro la porta della mia camera e sussurrando le dico.《Tu non capisci》Chiudo la porta e sdraiandomi nel letto, mi perdo nei miei pensieri per poi addormentarmi.
Sento qualcuno mettermi una coperta, ed accarezzarmi il volto. Apro lentamente gli occhi e vedo il viso dolce di mia madre.《Mamma》Dico con voce roca.《Scusami, ti ho svegliato》Lei mi sorride e continua a passare la sua mano tra i miei capelli.《Hai saltato la cena, hai fame?》Alzo il busto e mi metto a sedere.《No grazie, va bene così》Mi stiracchio la schiena e faccio un ampio sbadiglio.《Tesoro è più di una settimana che non mangi come si deve, hai gli allenamenti di basket e quindi devi assumere molte calorie ed avere un sacco di energie, non puoi fare il digiuno》Mi dice preoccupata. Quanto la amo.《Mamma stai tranquilla, in questo periodo non sto tanto bene di stomaco perciò vorrei mantenermi leggero》Fa un sospiro di sollievo e mi guarda.《Tutto a posto?》Strabuzzo gli occhi.《In che senso?》Chiedo con la voce un po' preoccupata, non voglio che i miei si accorgano di qualcosa.《Sto solo cercando di avere una conversazione con mio figlio, non posso?》Mi tranquillizzo immediatamente.《Si scusami. Comunque, tutto bene anche se un po' sono stanco dagli allenamenti》Annuisce.《Hai ragione, allora vado a letto anch'io, così ti lascio dormire in santa pace》Mi abbraccia e si alza dal letto.《Buonanotte》Mi augura.《Buonanotte》Ricambio io. Mentre sta per uscire dalla stanza la chiamo.《Mamma!》Lei si volta ed aspetta. Ma vedendo che non parlo, mi incita.《Dimmi》Le sorrido e le dico.《Ti voglio bene》I suoi occhi si illuminano e mi guardano con amore.《Anch'io tesoro, anch'io》Dopodiché esce chiudendo la porta.
Vedo l'orario sul telefono e noto che sono le dieci e mezza di sera. Vago un po' sui social per passare il tempo. Navigo su Facebook ed Instagram per un'oretta, poi mi alzo dal letto e vado verso il mio balconcino per prendere un po' d'aria. Esco e vedo il cielo pieno di stelle, così decido di aprire la mia sedia-sdraio ed osservare lo spettacolo che ho in alto. Penso e ripenso a quello che è accaduto e a quello che potrebbe succedere. Pensavo di essermi liberato, invece no. Ma è giusto così, devo pagare per quello che ho fatto. Faccio un sospiro profondo e mi passo le mani sul viso.
《E tu che ci fai qui fuori?》Alzo lo sguardo e noto Emily guardarmi con la fronte corrucciata.《Potrei farti la stessa domanda》Rispondo con tono stanco.《Sono uscita per guardare le stelle》Ammette alzando la testa e guardando quelle meraviglie nel cielo. Mi alzo e cammino fino alla ringhiera per poi appoggiargi gli avambracci.《Guarda la luna, è stupenda》I suoi occhi esprimono stupore.《Si, stupenda》Dico, continuando a guardarla.
Ma chi? Lei o la luna?
No, non ci posso credere...
Oh si, credici amico.
Ero convinto di essermi liberato di te!
Credici, puoi!
Sbuffo sonoramente, e ad Emily non passa inosservato.《Mi puoi dire cos'hai?》Domanda lei, seria in volto. Aggrotto le sopracciglia.《Niente perché?》Non capisco a cosa si riferisca.《È dal giorno che ho buttato la spazzatura che non ci parliamo più, mi hai evitata. E non credere che mi sia bevuta la storiella della fidanzata troppo gelosa》Merda. Emily non è stupida. Questa ragazza ha cento cervelli. Non le si può mentire. Opto per essere sincero.《Non posso dirtelo Em...》La vedo irrigidirsi al mio richiamo. Forse, non è stato opportuno, ma poi la vedo rilassarsi.《Perché?》Sussurra. Vederla, con quei capelli scompigliati, il nasino rosso per il freddo ed il pigiama, fa perdere un battito al mio cuore e non ne capisco il motivo. Questa sera la trovo... bellissima.《Perché non voglio crearti alcun problema》Ammetto.《Va bene, ma ancora io aspetto delle scuse》Dice assumendo un'aria di sfida.《Quali scuse?》Chiedo non capendo.《Mi hai umiliata davanti ad Araida》Batte un piede per terra. Sembra proprio una bambina.《Ma già te le ho fatte le mie scuse》Stringe gli occhi e mi punta un dito contro.《Non mi sono bastate》A quel punto scoppio a ridere. La vedo mettere il broncio e penso che così sia ancora più adorabile.
《Non c'è niente da ridere》So che si sta comportando in questo modo solo per mettermi di buon umore. E la voglio ringraziare per questo. Così decido di scavalcare la ringhiera ed arrivare di fronte a lei.《Che cav- Perché sei passato da questa parte?》Le sorrido.《Grazie》La vedo spalancare gli occhi.《Per cosa dovresti ringraziarmi?》Gira il volto e fa finta di non capire. L'abbraccio d'istinto e metto il mio viso nell'incavo del suo collo. 《Grazie e... scusami》Continuo. Quel giorno ho detto parole troppo taglienti. Emily può apparire una ragazza forte e dura, ma in realtà lei è una persona troppo fragile ed in questo periodo sento sempre il bisogno di proteggerla.《No, non ti scuso, non me ne faccio niente delle tue scuse!》Esclama ricambiando l'abbraccio. Rido un'altra volta e mi stacco.《Come posso farmi perdonare?》Lei sorride maligna.《Devi pulirmi la stanza tutti i giorni per un mese》Spalanco la bocca.《Cosa? Ma sei impazzita?》Dico incredulo.《No, per niente》Socchiudo gli occhi.《Facciamo una settimana!》Le porgo la mano.《Eh va bene, facciamo per una settimana》Stringe la mia mano.《Però, posso farlo solo di sera...》Lei mi guarda stranita.《Perché?》Domanda, naturalmente.《Il pomeriggio lo passo con Araida e quindi... si, beh... ecco》《Shawn, stai tranquillo. Non mi devi nessuna spiegazione》Mi sorride. E la ringrazio di nuovo, mentalmente. E dopo due settimane, piene di pensieri distruttivi per il mio cervello e stress accumulato per il "finto me". Sorrido di cuore. È stata una fortuna riavere nella mia vita Emily Brown. Se tutto andava male con il ritorno di Araida, credo che ora andrà bene avere Emily nella mia vita.
Cosa sta succedendo al nostro cuore, Shawn?
Non lo so, Jerry. Non lo so.
STAI LEGGENDO
Io Ci Sarò
RomanceEmily Brown, 18 anni, ritorna a San Francisco con la sua famiglia dopo ben 10 anni. La ragazza non sarà dispiaciuta della sua partenza, solo triste di aver lasciato lì il suo migliore amico Christian. Lei non ama essere al centro dell'attenzione. È...