MARK
Sento la sveglia suonare e mi alzo. Mi sono coricato tardi, questa notte. Sarah mi ha intrattenuto per più di un'ora al telefono, e ad essere sincero, non mi è dispiaciuto. Quella ragazza è troppo pura, con quella sua timidezza e bellezza, ti conquista in un secondo.
Entro in bagno e mi fisso. Cosa? Sto sorridendo? Sul serio? Quella ragazza mi farà impazzire ed è solo due settimane che sono ritornato a San Francisco. Scendo sotto in cucina e vedo mia madre preparare il caffè per mio padre. Mi siedo e mangio due cornetti alla crema. Guardo l'orologio e vedo che sono le 7:10.
<<Buongiorno anche a te, tesoro>> Dice mia mamma fissandomi. <<E' da 10 minuti che stai facendo colazione, e non mi hai rivolto minimamente la parola...>> Continua dispiaciuta. <<Scusami, ma ho troppo sonno per tenere un buon discorso>> Dico, mentre do l'ultimo morso al mio buonissimo cornetto. <<Va bene, ho capito. Tieni, prendi questa tazza di caffè e bevila, così almeno ti riprendi u po'. Devi smetterla di rimanere sveglio fino alla notte tardi per giocare al cellulare, fa male agli occhi tesoro>> Si certo, giocare... ero nel bel mezzo di una conversazione con una ragazzina che mi fa impazzire... devo darmi una calmata. Saranno gli ormoni che prendono il sopravvento, è un mese che non scopo più ed è già tanto. <<Si, mamma. Hai ragione>> Lei mi sorride e mi da un casto bacio sulla testa. <<Vai a svegliare tua sorella?>> Guardo di nuovo l'orologio.. le 7:15. Strano di solito è lei quella che sveglia me. <<Certo, il tempo che mi vesto e chiamo quella pigrona>>
Salgo le scale ed entro nel mio bagno per lavarmi. Esco dal bagno e mi vesto con un semplice jeans, una maglietta bordeaux con le maniche corte, una felpa anche questa bordeaux e le mie converse bianche. Mi guardo allo specchio e sistemo per bene i miei capelli, finché non suonano al campanello.
<<Mark, vai tu ad aprire>> Urla mia madre da sotto. Sbuffo e corro verso la porta per poi aprirla. <<Ehm, ciao>> Sarah mi saluta timidamente, volgendo lo sguardo verso il basso. <<Ciao, cosa ci fai qui?>> le domando. <<Mio fratello non c'è a casa, quindi molto probabilmente sarà andato da Aaron ieri sera>> gioca con i pollici, si vede da un miglio che è nervosa. <<Vuoi un passaggio?>> Alza il viso e mi fissa negli occhi, sorridente. <<Si graz- cioè volevo dire, se non disturbo mi faresti un favore, sempre se tu vuoi! Non sei obbligato a darmi un passaggio. Se non hai posto in macchina posso capire. Va bene, grazie lo stesso, prenderò il bus>> Si gira e cammina velocemente per tornare a casa. Rido. <<Ehi Sarah, aspetta>> Si volta verso di me. <<Smettila di parlare troppo ed entra in casa, c'è posto per te in macchina, puoi venire con noi, tranquilla>> Sorride. <<Davvero?>> Le sorrido anch'io. <<Certo, dai su entra andiamo a chiamare quella pazza di mia sorella, spero per lei che si sia svegliata ed ora sia pronta>>
***
<<Emily!>> Busso alla porta di mia sorella senza ricevere risposta. <<Forse sta ancora dormendo>> Dice Sarah dietro di me. <<La uccido se dovesse ancora dormire>>
<<Posso entrar-->> Non finisco nemmeno la frase che entro. Ma cosa diamine succede? Shawn alza la mano a disagio, in segno di saluto. <<Eh tu che ci fai qui?!>> Urlo come un pazzo. <<Ehm, ecco io...>> lo guardo furioso. <<Tu cosa? Perché cazzo sei nella stanza mia sorella?>> Grido ancora più forte. Emily, esce dal bagno e ci guarda. <<Mark>> mi giro verso di lei infuriato. <<Spiegami, ORA!>> So per certo che la mia faccia sia tutta rossa, ma sono troppo arrabbiato. Volto lo sguardo, di nuovo, verso Shawn. <<Ora capisco perché Sarah non ti trovava!>> Mi guarda confuso. <<Cosa c'entra mia sorella?>>
Sentiamo tossire dalla porta. <<Scusate, ma.. è tardi e noi dobbiamo andare a scuola, Shawn muoviti e vai a cambiarti>> Corre verso suo fratello e lo prende per mano, lo fa alzare e vanno verso la porta. <<Grazie mille per il passaggio, ma visto che quest'idiota è qui, andrò con lui, scusateci il disturbo>>
<<Ehi aspetta, non posso uscire fuori, sono in mutande>> Si lamenta Shawn. <<Non me ne frega niente, peggio per te>> Sento che scendono le scale. <<Buongiorno Signora Brown, Signor Brown...>>
EMILY
<<Allora?>> Mark inarca un sopracciglio. <<Beh, ecco... Mi arrendo, ha dormito qui>> Spalanca gli occhi. <<Che cosa?>> Stringo le labbra. <<Dio Emily, ok che sei abbastanza grande, ma io mi preoccupo per te! Dio, spero abbiate preso le precauzioni>> Sbatte un pugno nella scrivania. <<Ma cosa cavolo ti è venuto in mente?! Non abbiamo fatto niente!>> Aggrotta la fronte. <<Eh allora dimmi perché diamine era qui, Shawn sta a casa delle ragazze solo per fotterle!>> Dopo questa esclamazione, ci rimango un po' male... ma non per il fatto che Shawn si scopi chiunque abbia un buco, ma per il semplice fatto che lui pensi che sia come le altre. <<Emy, scusami... io non volevo dire..>> Viene verso la mia direzione e mi abbraccia. <<Scusami>> Lo abbraccio anch'io. <<Va bene, ma ci sono rimasta male, io non sono una puttana, Mark>> Mi stringe più forte. <<Hai ragione, ma ero preso dalla rabbia. Ora mi spieghi cosa ci faceva qui?>> Gli prendo la mano e lo faccio accomodare nel mio letto, e così gli spiego il motivo della presenza di Shawn, dopo aver finito il mio discorso si stende meglio nel materasso e sembra calmarsi.
***
Dio, avere chimica alla prima ora è davvero straziante. Sto per addormentarmi, quando mi vibra il telefono, segno che mi è arrivato un messaggio. E' da parte di Shawn.
CONVERSAZIONE
SCHIFODELLASOCIETA': Tutto apposto per questa mattina?
Forse dovrei cambiare il nome a Shawn, "Schifo Della Società" mi sembra eccessivo.
Te ne sei accorta solo ora?
Eccola che ritorna.
Sono stata sempre presente, tesoro.
IO: Si, tutto apposto. Gli ho spiegato la situazione ed ha capito.
SCHIFODELLASOCIETA': Meglio così, almeno posso venire quando voglio.
IO: Come scusa?
SCHIFODELLASOCIETA': Chiedi alla prof di andare in bagno.
Non considera nemmeno quello che gli dico. Idiota.
IO: Non voglio.
SCHIFODELLASOCIETA': Aspettami davanti alla porta.
Mi arriva un altro suo messaggio.
SCHIFODELLASOCIETA': E' un ordine, se non vuoi essere punita! ;)
FINE CONVERSAZIONE
Sbuffo ed alzo la mano.
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Io Ci Sarò
RomanceEmily Brown, 18 anni, ritorna a San Francisco con la sua famiglia dopo ben 10 anni. La ragazza non sarà dispiaciuta della sua partenza, solo triste di aver lasciato lì il suo migliore amico Christian. Lei non ama essere al centro dell'attenzione. È...