La spia e la serpe

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Aveva le gote arrossate, il fiato corto e le gambe doloranti per la fuga. Forse mai nella sua vita aveva corso così veloce. Quando Dobby era entrato nella Stanza delle Necessità, per avvisarli che la Umbridge li aveva scoperti, l'urlo di Harry le era entrato nelle orecchie come una lama tagliente. E poi solo corridoi, scale ed infine un bagno dove si era nascosta insieme a Luna. Se fossero riusciti a sparpagliarsi in tempo, non essendo ancora l'orario del coprifuoco, l'avrebbero tutti fatta franca.

-Ginny? Secondo te possiamo uscire? Ho tanto sonno...- le bisbigliò la bionda con sguardo frastornato.
-Shhh Luna per favore... non è il momento di pensare a dormire... ci cacciamo in guai grossi se scoprono dell'ES!-
-Ma Ginny... siamo qui da un'eternità! Oramai saranno tutti andati nelle loro Sale Comuni!- rispose con voce da bambina e supplichevole. Ginny roteò gli occhi al cielo. Poi le fece cenno di star in silenzio, portandosi un dito alla bocca. Luna annuì arresa. La rossa aveva udito delle voci. Si allontanò dal lavabo, su cui erano poggiate entrambe, e accostò l'orecchio alla porta del bagno per sentire meglio.

-Ahahaha dovevi vederlo Blaise!! Spiaccicato con la faccia a terra!! La Umbridge se lo è portato da Silente... quel vecchio decrepito stavolta non lo tirerà fuori dai guai!- e altre risate.
-Malfoy...- sibilò a denti stretti Ginny, mentre il sangue le ribolliva per la rabbia. "Dannazione a lui... lo sapevo! Non c'era da fidarsi..." pensò maledicendosi di aver creduto che in lui ci fosse un pizzico di gentilezza. Si morse la lingua per non uscire fuori dal bagno e urlargli contro quanto lo detestava. Luna la guardava come se non sapesse cosa stava accadendo attorno a lei, con la sua solita aria sognante.

-Bell'idea uno sgambetto Draco! Se lo espellono e ci leviamo di torno San Potter, diamo una festa!!- e ancora risate. Non erano soli. Ginny riuscì a distinguere le risate stridule di Pansy e Millicent. La rossa strinse forte i pugni tanto da conficcarsi le unghie nei palmi delle mani. Avevano preso Harry... per lui era finita. E se l'avessero costretto a confessare, anche per il resto dell'ES sarebbero stati guai.
-Ci vediamo allora nei Sotterranei Draco!- squittì Pansy. E si udirono tanti passi allontanarsi. Ginny si assottigliò alla porta e la spinse un soffio per poter vedere se il corridoio era libero. Nulla.
Si voltò poi verso Luna e le fece cenno di seguirla. Luna sorrise illuminandosi e saltellò seguendola. Quando furono al bivio che le avrebbe portate nelle rispettive torri, si raccomandò, alla Corvonero, di fare attenzione. Ginny era preoccupata per Harry. Tutto solo a difendersi, come al solito, nell'ufficio di Silente. Come li avevano scoperti dannazione? Mentre saliva l'ultima rampa di scale che la portava alla Sala dei Grifondoro vide l'unico ragazzo che sarebbe stato meglio non incontrare.

-TUUU!- gli urlò, avanzando verso di lui ad ampie falcate, livida di rabbia. Draco si voltò di scatto e lasciò andare Stewart Ackerley, dato che lo aveva preso per il colletto. Il ragazzo si dileguò più veloce della luce e li lasciò soli ancora una volta. L'uno di fronte all'altra ancora una volta. Occhi negli occhi ancora una volta.
-Weasley! Che ci fai in giro? Sei una di loro, non è così?- l'accusò con un ghigno sdegnato. Ma a lei non importava nulla che venisse scoperta. Tanto ormai la frittata era fatta. L'elenco con i membri dell'ES era ancora nella Stanza delle Necessità, tanto valeva prendersela con lui.
-Perché Malfoy? Perché?-
-Calmati! Di che parli?- chiese accigliandosi, mentre lei gli urlava ad un soffio dal viso.
-Hai lasciato che prendessero Harry!! Ti da così tanto fastidio che lui ci insegni come difenderci da quelli come te?- gli sputò velenosa. Draco divenne livido di rabbia come lei. La prese per le braccia e la schiantò al muro violentemente. Ginny gemette dal dolore e girò il capo, per non dover sentire il suo respiro sul viso, tanto erano vicini.
-Sporca pezzente e traditrice del tuo sangue!!!- le sussurrò a denti stretti, -non devi più parlarmi così, hai capito?- concluse costringendola a voltarsi con uno scatto della mano. Ginny sentiva dolore al mento tanto glielo stava stringendo. E ancora mugugnò. Poteva specchiarsi nella grigia tempesta, che si era scatenata negli occhi di Draco. Per la prima volta, accanto a lui, aveva paura. Ma con tutto il coraggio che c'era nel suo petto, gli sputò in faccia, facendolo annaspare all'indietro, e fu libera dalla presa. Draco, con la manica della sua divisa, si asciugò il viso dall'affronto della rossa. La guardò furente, le narici che si aprivano ritmicamente per la rabbia, e si mordicchiava il labbro superiore per la tensione. Lo aveva umiliato ed ora doveva pagare. Ginny però, sforzandosi di non fuggire dalla paura, lo fissava impietrita, stringendo nella tasca del pantalone, la bacchetta.
Ginny prese un respiro profondo e gli si avvicinò nuovamente, -Pensavo che in te ci potesse essere, nel profondo, una brava persona, un mago gentile... mi sbagliavo! Sei come tuo padre! Hai il cuore nero... non batte neanche...- sciorinò trattenendo le lacrime che però le inumidirono gli occhi. Draco scosse la testa e iniziò a sghignazzare malignamente.
-Weasley quanto puoi essere sciocca?! Cosa credevi? Che perché non ho votato per la tua espulsione... o perché ti ho aiutato nell'aula di Pozioni, eravamo diventati amici?! Sei proprio una bambinetta stupida...- rispose velenoso. Ginny respirava a fatica, ogni sua parola, fu come una pugnalata dritta al cuore. E si chiedeva come mai aveva così tanto sperato in lui, nella sua sincera e spassionata "amicizia"... trattenere le lacrime era divenuto impossibile, ed una piccola, amara, lacrima le solcò la guancia. Draco assunse un cipiglio perplesso misto a rabbia.
-Sei un mostro- bisbigliò mentre un'altra lacrima tradiva la sua aria coraggiosa e forte, -non credevo mica che tu fossi cambiato... hai ragione sono stata sciocca a pensare che potessi essere umano...- concluse, asciugandosi le lacrime con la manica del maglione grigio. Draco le fu di nuovo addosso. Con il suo corpo la schiacciò al muro e un altro verso di dolore uscì dalle labbra della rossa, mentre il seno le si schiacciava contro il suo petto ansante dalla collera. –Lasciami...Malfoy...- aggiunse tra i singhiozzi.
-Te lo avevo detto: la serpe agisce in modo subdolo... e tu sei talmente ingenua da abboccare alla trappola!! Ti ho mangiata Weasley... in un sol boccone!- sussurrò nel suo orecchio con tono provocante. Ginny oramai era un rubinetto aperto. Draco però non si intenerì, ma ghignava beffardo. Quando ormai la ragazza non parlava più da un po', la lasciò andare di nuovo, restandole comunque vicino.
-Ti odio...- gli disse, asciugandosi il viso dalle lacrime. Draco deglutì e divenne serio. La squadrò dalla testa ai piedi. La vide sistemarsi i vestiti, che afferrandola, le aveva stropicciato. E infine tornarono a guardarsi. Gli occhi della ragazza erano rossi, ancora umidi e brillavano di una strana luce malinconica. Ma Draco non si scompose minimamente e risistemandosi il mantello si schiarì la gola.
-Non sei la prima a farlo... non m'importa! Sei una di loro... stanotte non ti coprirò le spalle! Se lo Sfregiato sarà buttato fuori, anche tu e la tua combriccola di traditori, lo sarete.- Le disse freddo e accigliato. Ginny si leccò le labbra, rese amare dalle lacrime, e, imperterrita, gli si avvicinò ancora una volta. Lo fissò dritto nel ghiaccio dei suoi occhi e poi parlò.
-Ti credi furbo! Sei solo un arrogante viziato! Quando però avrai bisogno di un amico, per te non ci sarà nessuno! Sarai solo!- disse in tono mostruosamente pacato per le parole ostili che stava usando. Ma il suo stato d'animo era dettato dalla delusione e dall'amarezza. Draco non rispose. Calò il silenzio e infine Ginny si voltò per andar via.

La ragazza dagli occhi ambra ~ DrinnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora