La foresta proibita. Parte 1

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Era la seconda volta, in così poco tempo, che lo vedeva addormentato. Non c'era traccia del suo solito ghigno sprezzante, né del suo sorriso beffardo e smagliante. Non c'era traccia della rabbia e del disgusto che lo avevano distinto la sera precedente. Non c'era traccia né di "Malfoy" né del "Mangiamorte Malfoy". Era solo Draco. Sembrava un angelo addormentato. I suoi tratti ammaccati sul cuscino, con la guancia lievemente sollevata a rendergli morbido lo zigomo. La bocca leggermente dischiusa e i biondissimi capelli, di solito perfettamente tirati all'indietro, ora scompigliati sulla fronte. Il suo respiro era caldo e tranquillo. Voleva svegliarlo, magari con un bacio, ma restò per minuti distesa su un fianco, con il naso ad un centimetro da quello del ragazzo, a guardarlo. Pensò di destarlo con una carezza, ma tenne entrambe le mani tra la guancia ed il cuscino. I suoi occhi però potevano godere ancora di quel viso...

Draco...

Cos'era successo quella notte? Come era finita dall'ufficio di Piton a quella sudicia, ammuffita e scricchiolante, stanza dei sotterranei? Com'erano giunti da un "va via!" a quel... quel che era successo? Un attimo prima stavano urlando e le aveva fatto battere la testa al muro, e l'attimo dopo non riusciva a smettere di baciarlo. Era tutto così illogico. Si ritrovò a chiedersi quando mai tra loro qualcosa era stato logico, o aveva avuto un senso o perlomeno non era stato definito sbagliato. Ed era stato sbagliato? Aveva sbagliato a correre da lui? Aveva sbagliato a non avere paura del marchio? Era uno sbaglio il fatto che anche in quel momento voleva fare l'amore con lui... di nuovo?! Si perché neanche al suo peggior nemico avrebbe detto che quello era stato solo sesso.

Harry...

Avrebbe mentito se avesse detto, a chiunque, di non aver pensato ad Harry quella notte. Non aveva dormito granché, un po' per l'euforia di essere tra le braccia di Draco, un po' per paura di quello che poteva succedergli al risveglio e un po' per il ricordo incessante e "rumoroso" di Harry. Si perché Harry c'era sempre nella sua testa. Nel momento che aveva ripreso controllo del suo corpo e prima ancora della sua mente, il ragazzo era apparso come un flash, facendola ripiombare nella realtà. Lei era a letto con un uomo, e quell'uomo non era Harry. Si ripeteva che lui l'aveva lasciata, che non stavano più insieme, di conseguenza poteva trovarsi tra quelle lenzuola. Con Draco vicino. Ma quando era lì lì per autoconvincersi, il senso di colpa, strisciante e subdolo, si insinuava nelle sue viscere e le veniva da piangere. Era una punizione? Andare a letto con Draco era stata una punizione nei confronti di Harry, per averla lasciata ed essere partito senza di lei? No. Non poteva essere solo quello. La sua bocca, le sue mani, il suo corpo, il suo cuore e la sua anima bramavano la bocca, le mani, il corpo, il cuore e l'anima di Draco, dal momento stesso che Blaise le aveva detto che lui era ad Hogwarts.
Forse era meglio recuperare la sua divisa e sgattaiolare via si trovò a pensare. Non era pronta ad affrontare Draco con la mente lucida. La sera precedente era stato diverso, lì era il cuore a dettare leggere, che scalciava come un bimbo monello. Ma in quel momento che il silenzio, scandito dal respiro profondo del ragazzo, sembrava soffocarla, era tutto così difficile. Mentre rimuginava su quelle cose, recuperò il suo reggiseno, penzolante dalla spalliera del letto. E all'angolo del letto trovò le mutandine. Facendo il più silenziosamente possibile si infilò la biancheria e restò seduta, a gambe incrociate, sul materasso. Si morse il labbro. Doveva continuare? Doveva veramente scappare?
-Cosa pensavi di fare?- "BECCATA! SEI UNA STUPIDA!"
-Nulla... stavo morendo di freddo, qua sotto...- Ginny mascherò la sua agitazione e rispose con tono pacato. Rifletté che tra di loro non sarebbe mai stato normale o come una favola. Di solito ci si aspetta "buongiorno principessa", ma no. Tra loro non poteva essere così. Stavano già litigando? E poi che si aspettava? Era lei che stava scappando in punta di piedi, no? Lui si stiracchiò e Ginny fu sicura di aver messo a tacere i suoi dubbi. La raggiunse, mettendosi seduto accanto a lei. Ginny non sapeva quando ma anche lui era già rivestito del suo intimo, cioè della sue mutande nere. Come lei aveva fatto con lui, Draco la osservò un po' assonnacchiato e poi le sorrise. Ginny si sciolse. Ma dove pensava di andare?! Il suo solo sorriso era un buon motivo per rimanere.
-Non sarà il mio miglior alloggio, ma è pur sempre un posto sicuro... da occhi indiscreti...- rispose con voce impastata e dandosi un'occhiata intorno con un po' di sdegno. Eccolo Draco Malfoy. Ginny fece lo stesso e notò muffa agli angoli delle mura, e si spiegò finalmente il tanfo che aveva sentito per tutta la mattina.
-Draco...- sussurrò Ginny per cominciare a parlare di quello che era capitato, ma lui fece un grugnito e si distese nuovamente. Restò a fissare il soffitto in silenzio, con quei suoi occhi d'argento freddi e incomprensibili. Se lui riusciva a capirla sempre, anticipando così le sue mosse, lei proprio in certi attimi era completamente spaesata. Non riusciva a capire cosa potesse passargli per la testa.
-Hai fame?- le domandò ad un tratto. Ginny si accigliò e poi bisbigliò un si confuso. –IGNES!- urlò sgarbato, tanto che Ginny sobbalzò per lo spavento e lui sghignazzò di questo. La rossa gli diede un buffetto sulla spalla e mise il broncio e nello stesso istante comparve la piccola elfa spaventata. Appena si accorse della presenza di Ginny però sembrò calmarsi un attimo.
-B..buongiorno p...padron M...Malfoy! E a lei s...signorina...-
-Ciao Ignes!- la salutò Ginny cordiale. La piccola creatura arrossì e fece un piccolo inchino. Draco brontolò qualcosa di incomprensibile in risposta a quella stramba scenetta e ordinò alla piccola di portare la colazione. Il tempo che mancò Ignes fu brevissimo tanto che a malapena i due ragazzi riuscirono a vestirsi.
-ECCOMI!- trillò felice, e poggiò il vassoio colmo di pagnotte al cioccolato e due tazze di latte, su uno dei due comodini.
-Ignes mi raccomando... non dire a nessuno dove e con chi si trova padron Malfoy! Intesi?- la minacciò, puntandole contro il dito. Ginny sbuffò rassegnata e poi, con un plop, l'elfa sparì. Rimasti ancora soli, scese di nuovo il silenzio e l'imbarazzo, scandito dal masticare e dal sorseggiare. Ginny si sentiva guardata di sottecchi ma non disse una parola.

La ragazza dagli occhi ambra ~ DrinnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora