Parole in penombra Parte 1

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Dicembre arrivò ad Hogwarts e con esso anche il grande albero in Sala Grande e i grandi banchetti con piatto principale il pollo e l'anatra arrosto. E mentre le lezioni erano agli sgoccioli per l'arrivo delle vacanze, le lezioni segrete dell'ES erano già terminate. Ginny aveva scoperto con suo grande stupore la forma del suo Patronus: un fantastico cavallo. Era la migliore negli incantesimi e nelle fatture. Harry non faceva altro che lodarla e dire agli altri di prendere esempio da lei. Brava a schiantare, ad affatturare, con i Patronus e tutto il resto, mentre agli altri ancora fuoriuscivano sbuffi argentei. Le ragazze la invidiavano e i ragazzi la guardavano ammirati. Michael si pavoneggiava delle sue doti e non solo. Come un galletto in un pollaio. Persino Hermione, competitiva com'era, si congratulava con lei e le chiedeva consigli. Ginny era spinta dalla voglia di essere indipendente, autosufficiente e di dimostrare quanto fosse cresciuta, e coraggiosa. Non c'era vanto nelle sue parole, quando aiutava gli altri. Lo faceva con affetto. Come faceva Harry d'altronde... già Harry.
Rispetto al comportamento normale e all'atteggiamento che Ginny aveva avuto negli ultimi anni, adesso verso Harry era tutto completamente diverso. Erano passate settimane dopo la conversazione avvenuta con Hermione.

La notte era comunque passata insonne. Ginny era andata a fare un lungo bagno caldo cercando di rilassarsi. La riccia aveva colpito in pieno. Il tasto "dignità" era quello giusto da toccare per accendere la lampadina. Se negli anni si era sentita immatura e stupida già da sola, senza pensare a quanto corrergli dietro era umiliante per la sua persona, ora che Hermione l'aveva detto palesemente, ne era certa! Aveva per troppo tempo messo la sua dignità sotto i piedi per un ragazzo! Questo non era tipicamente da Grifona. Il temperamento delle Grifondoro era coraggioso, fiero, superiore. Lei si era fatta piegare ormai da troppo tempo, da quel sentimento che non le faceva bene per niente. L'amore per Harry anziché essere pacificante, bello, passionale, era in realtà una tortura, la dilaniava e la intossicava. La avvelenava dentro rendendole difficile respirare quando lui le era vicino.

Dopo quelle estenuanti settimane di lezioni e di preparativi per la festa prima delle vacanze di Natale non aveva avuto più tempo per pensare a tutto quello. Come se delle parole avessero funzionato da gomma, quelle sensazioni di malessere alla vista di Cho ed Harry, erano scomparse. In compenso aveva cominciato a far esplodere i calderoni, con enorme divertimento del gruppo del terzo anno di Corvonero che faceva lezione con i Grifondoro. Ma con smisurato e profondo odio da parte del professor Piton che le toglieva punti e la metteva in punizione di continuo. Non ne poteva più di sentire l'odore delle pozioni viscide e mollicce. Non ne poteva più del vapore che emanavano i calderoni, le facevano diventare i capelli come il pelo di Grattastinchi, arruffato e secco, per l'umidità.

E a parte l'essere stata ripresa un milione di volte dal professore Rüf per essersi appisolata sul banco, durante Storia della Magia, Ginny poteva dire che era serena all'idea di andare in vacanza. L'ultimo fine settimana ad Hogsmead insieme a Lorie era andata a fare spese. Era stufa dei vestiti che puzzavano di vecchio ed ammuffito. Con colori smorti e antiquati. Per la festa di Natale aveva voglia di indossare un bell'abito lungo e sfavillante, nuovo di zecca. Erano state in un tutte le boutique e aveva fatto impazzire Lorie, che già alla seconda boutique aveva scelto. Era esigente Ginny, per la prima volta difatti aveva risparmiato qualche galeone per sé, e voleva spenderli nel migliore dei modi. Finalmente dopo ore di girovagare l'aveva trovato. Un lungo abito attillato color porpora. Scintillante per via dei piccoli cristalli sparsi qua e là, che lo impreziosivano. Sexy per via della scollatura a V sul seno. Elegante grazie alla lunghezza e all'impercettibile spacco che le mostrava un filo sottile di pelle della gamba. Aveva anche trovato un piccolo diadema con ulteriori cristalli porpora e un paio di scarpe alte e nere, ma semplici. Si sentiva elettrizzata, tanto che trotterellò fino al castello, felice come un bambino lasciato solo all'interno di Mielandia.

La ragazza dagli occhi ambra ~ DrinnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora