Sectumsempra

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Era oramai il crepuscolo. Il sole lasciava brillare le onde leggere del Lago Nero, da cui ogni tanto una coda di Sirena faceva capolino, agitandone le acque e disegnando dei dolci cerchi sulla sua superficie. L'atmosfera rossastra e calma, al di là della vetrata del dormitorio, avvolgeva quella sera di fine Marzo ad Hogwarts. Ginny se ne stava rannicchiata sul davanzale in pietra della finestra, con le gambe al petto, a reggere il libro di Divinazione, di cui non aveva letto neanche una riga.

-Gin?- Lorie, rimasta anche lei quel pomeriggio in camera, la destò, sciogliendo il suo groviglio di pensieri. –Come stai?-
-Uhm? Bene...- farfugliò, poggiando lo sguardo su una riga a caso della pagina.
-So che non sei così superficiale da stare male per la rottura con Dean di ieri... mi nascondi qualcosa... e spero non si tratti di Malfoy...- a quel cognome un brivido le salì dal collo, facendola tremare come una foglia d'autunno.
-Lorie, ti prego...- soffiò flebilmente Ginny, come se l'amica avesse appena passato il dito su una ferita aperta, lasciandola sanguinare nuovamente, dopo molto tempo. –Non voglio parlarne...-
-Ho visto come sei cambiata negli ultimi mesi... lo so che è una maschera quella che indossi! Quando siamo in gruppo sei la piccola Ginny sorridente del primo anno... quando però ti osservo da sola, sei la Ginny di adesso... spaesata, triste! Una notte ti ho sentita piangere...- la prese in contro piede. Era vero, ma aveva cercato di non farsi sentire soffocando il pianto con il cuscino.
Ginny agitò la testa come se stesse scacciando una mosca. –E' una lunga storia...- farfugliò, richiudendo, agitata, il tomo.
-E io ho tanto tempo per ascoltarla...-
-Lorie! Non mi va di parlarne ho detto...- rispose cercando di non offenderla o di essere sgarbata. L'ultima cosa che le mancava era litigare con la sua migliore amica.
-Ok allora ascolta me: chi è capace di spegnerti il sorriso, anziché accenderlo, non può essere la giusta persona da amare... chi ti fa del male ingiustamente e non si preoccupa di chiarire le cose non è colui che merita le tue attenzioni! Ginny ti sta distruggendo... lui si sta annullando con le sue mani... è uno spettro in giro per il castello... sei abbastanza intelligente da immaginare il perché!- Ginny annuì. –Allora perché ti ostini a fargli da croce rossina? Perché ti fai del male fino a questo punto?-
-Perché... perché quando mi guardava negli occhi vedevo che lui aveva bisogno di me e sentivo che anch'io ne avevo... ma oramai è tutto finito! Non abbiamo più parlato da mesi... ti giuro che è un capitolo chiuso!- spiegò senza però accennare a girarsi per guardare Lorie negli occhi.
-Me lo giuri davvero? O mi vuoi prendere in giro come fai con tutti gli altri?-
-No... te lo giuro!- e strinse i pugni come se si stesse sforzando di tenere il fiato, come se stesse affogando.
-Lo spero Gin!! Sei così bella e simpatica... lui così tetro e falso...-
-Ho capito Lorie, ho capito... non andrò più in cerca di guai... è stato abbastanza umiliante già una volta!- farfugliò distrattamente. Lorie annuì poco convinta e poi si riappoggiò allo schienale del letto, finendo di rileggere la sua pergamena per Piton. Mentre Ginny scrutò ancora per un'ultima volta il paesaggio, osservando uno stormo di uccelli solcare il cielo ormai blu.

Katie Bell era tornata al Castello oramai da una settimana e aveva ripreso ad allenarsi con loro. Né Dean né Cormac quindi facevano più parte della squadra ufficiale e le loro prestazioni erano migliorate di gran lunga.
Dopo gli allenamenti, passava sempre più tempo con Harry. La invitava a bere qualcosa quando coincidevano con le gite ad Hogsmead e spesso la invitava ad unirsi al trio a pranzo, a cena e in Sala Comune.
Così la Finale contro i Corvonero, di metà Aprile, si avvicinò pericolosamente. Ma avevano tutte le carte in regola per vincere fino a che non accadde l'irreparabile.

-HARRY OH MERLINO!!! Che diavolo hai sulla divisa? È sangue quello???- urlò Ginny per i corridoi, quando un Harry trafelato, con un libro umidiccio tra le mani, le si presentò davanti, pallido in volto.
-Ginny devo andare... non posso...- balbettò ansante.
-Harry calma! È sangue tuo questo? Sei ferito?- lo tastò e lo esaminò attentamente. Harry scosse il capo. –Di chi è questo sangue?- chiese con gli occhi sgranati e la voce tremante dallo spavento. Ma Harry si liberò dalla presa della ragazza e sfrecciò verso il terzo piano, salendo a tre a tre i gradini. –HARRY?!- urlò un'ultima volta, ma lui era sparito di già. Le tremavano le mani... si era sporcata del sangue di qualcuno, quando lo aveva controllato. Si poggiò con la schiena al muro, confusa. Cos'era successo? Contro chi aveva duellato per ridursi così. Decise di cercare Hermione e la trovò intenta a leggere in Biblioteca.
-Ginny! Che faccia... che succede? Ma...ma...le tue mani...-
-Non è sangue mio... non so di chi è... qualcuno che ha attaccato Harry, qui al Castello! Correva, forse scappava... non so cosa sia successo!- spiegò confusamente Ginny, ancora con le mani tremanti. Hermione spalancò gli occhi preoccupata. Chiuse il libro, posandolo malamente su uno degli scaffali e poi corsero entrambi verso l'Infermeria. Credendo, stupidamente, che lui fosse lì. Trovarono l'Infermeria vuota ed una Madama Chips indaffarata a mettere da parte, con un tocco di bacchetta, qualche intruglio e benda.

La ragazza dagli occhi ambra ~ DrinnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora