Appollaiata ai piedi del letto di un Hermione ancora incapace di alzarsi, dopo la fattura subita, ascoltava le chiacchiere dei suoi amici.
Quando era svenuta nella Sala dei Cervelli, al Ministero della Magia, aveva creduto di morire. Il getto rosso le aveva spezzato il respiro, e per quello che ricordava, non era più riuscita a veder nulla ne sentire alcunché. L'immagine di suo fratello quasi soffocato, aveva accompagnato i suoi incubi prima del risveglio. Quando aveva aperto gli occhi una soffice luce bianca l'aveva costretta, dopo il tetro buio del Ministero, a richiuderli indolenziti. Quando si fu abituata alla luce del sole che filtrava dolcemente dalle tendine delle finestre dell'Infermeria, il primo pensiero fu quello di muovere la caviglia.Magicamente era tornata a posto, e non faceva più male. Sorrise flebilmente, ancora debole per la lotta con i Mangiamorte, ma sicuramente viva. Quando poi si rizzò sul letto si accorse che non era sola. Tanti altri letti erano occupati dai suoi coraggiosi amici e da suo fratello che trangugiava Cioccorane. Era vivo! Non era stato ucciso dai tentacoli, lo guardò sorridendo e capì che ce l'avevano fatta!-Ma Ron!? come fai a dire che la Cooman non serve a niente? Abbiamo appena saputo dell'esistenza di milioni di profezie...- lo aggredì verbalmente la riccia. Ginny intravide l'espressione di Harry, sembrava avesse avuto un tuffo al cuore. Si corrucciò curiosa ma lui distolse lo sguardo, essendosi accorto che la rossa lo stava osservando.
-Io vado a trovare Hagrid!- disse Harry d'un tratto, nervoso. Così a passo svelto li lasciò parlare ancora delle notizie sulla Gazzetta del Profeta, sulla verità riguardo al ritorno di Lord Voldemort.
Ginny però si alzò da letto, mise le converse rosse ai scompostamente lasciate sul pavimento, e corse verso il ragazzo.-HARRY, HARRY!- il moro si girò pallido in viso e Ginny notò che aveva gli occhi lucidi. –Harry...- sussurrò sfiorandogli una guancia, ormai di fronte a lui. Il moro si poggiò alla rampa delle scale, come se non avesse più forze.
-Il mondo mi sta crollando addosso Ginny... è tutto sbagliato... ogni cosa!- sciorinò frustrato il ragazzo poggiando la sua mano su quella della rossa, ancora sulla sua guancia a infondere calore e affetto.
-Oh Harry... Sirius era un grande uomo, un ottimo mago e... e sarà vendicato!! Te lo prometto...- cercò di apparire sicura e determinata. Harry in quel momento, capì Ginny, aveva bisogno di forza, di qualcuno che gli infondesse coraggio. Insomma un bastone su cui sorreggersi e se doveva essere lei, nonostante tutto, non le importava. Anzi voleva essere lei...
-Grazie... ma... non si tratta solo di questo!!- disse distogliendo lo sguardo. Harry era impacciato, sembrava volerle dire qualcosa, aggiungere la parte più dolorosa di quel discorso ma non riuscì a finire la frase.
-GINNY!- alle loro spalle Dean saliva le scale che portavano all'entrata dell'Infermeria. I due ragazzi si voltarono, Harry ancora con gli occhi umidi e Ginny un po' scossa dalla vista di quegli occhi smeraldo così spaesati. Harry per lei era sempre stato una roccia, la forza a cui tutti facevano capo per poter andare avanti e sperare di vincere quella guerra. Vederlo così spaventato, lo faceva apparire, agli occhi di Ginny, un bambino a cui avevano appena sottratto il miglior giocattolo.
-Dean!!- lo salutò Ginny procedendo incontro a lui felice. Con una voglia contemporanea di sentire cosa aveva da dire Harry. Si voltò verso di lui ma il moro osservava Dean.
-Come stai piccola? Sono venuto ieri ma dormivi... Madama Chips mi ha buttato fuori... ma quelle rose rosse sul tuo comodino sono le mie!- disse a trentadue denti il riccio. Ginny sorrise dolcemente e lo abbracciò.
-Molto meglio... stavo giusto ringraziando Harry per averci portato fuori sani e salvi...- Dean si voltò a guardarlo, ma dai suoi occhi non trapelava ne gratitudine ne ammirazione.
-No Dean... Ginny si è difesa da sola... ma loro erano troppi! Se non fosse intervenuto l'Ordine della Fenice...- Dean però sembrava che neanche lo ascoltasse. Guardava alternativamente la rossa e lui.
-Non importa...- disse ad un tratto, -siete salvi! È questo l'importante!- disse senza troppa enfasi, fissando gli occhi verdi del suo compagno di Casa nonché di dormitorio. Harry annuì debolmente e si voltò per continuare a scendere le scale verso la casetta di Hagrid. Ginny invece si voltò verso Dean indignata.
-Perché gli parli così? Ha appena subito una perdita... e tu...-
-Ginny ti prego... è già troppo che non sapevo dove ti fossi cacciata ne se eri ancora viva... non accennavi a svegliarti, non mi va di sentire anche che chi ti ha portato con se è pure il tu eroe...- sciorinò nervoso, mantenendo lo sguardo fisso sul punto in cui poco prima era fermo Harry. Ginny lo guardò confusa. Se da un lato era arrabbiata con lui per essersi comportato male con Harry, nonostante non fosse realmente colpa sua se lei si trovava al Ministero quella notte, dall'altro lato si era intenerita.
-Dean non lo sto paragonando a te! Tu non c'eri e...-
-Appunto... lo hai seguito e nonostante abbia messo a rischio la tua vita... lo adori, lo guardi ammirata!- disse incrociando le sue ambre dolci e materne. Ginny gli prese il viso tra le mani pacatamente e lo abbassò verso di se per poi baciargli lentamente, assaporando il tocco leggero delle labbra, la bocca carnosa.
-Sei tu il mio ragazzo! Io ho insistito per seguire, non lui, ma i miei amici! Per tentare di salvare un amico... Sirius! Se tu fossi stato lì con me, mi avresti protetta, lo so... mi spiace che ti ho fatto stare in pensiero... ma Dean... sono fiera di me stessa e del coraggio che ho trovato per affrontare i Mangiamorte! Non c'è alcun bisogno di sentirti non all'altezza di Harry...- Dean l'ascoltò mentre ad ogni parola, la rossa, gli soffiava sulle labbra delicatamente. Si sciolse a quelle parole.
-Ti amo... e non voglio perderti... potrei impazzire se ti accadesse qualcosa... stare vicino a lui ti rende costantemente preda di... quelli... ricordi cosa è successo a Cedric? Se fosse successo a te io...- ma Ginny gli tappò la bocca poggiando delicatamente due dita sulle sue labbra. Dean chiuse gli occhi arreso ed inspirò il suo profumo di gelsomino. Poi la baciò schiudendo le labbra e si assaporarono delicatamente. Poi più intimamente mostrando tutto il desiderio l'uno dell'altro, dopo quei giorni lontani e bui. Ginny gli gettò le braccia al collo e lui le accarezzò la schiena e poi affondò la mano tra le sue ciocche di fuoco. Fin quando non si staccarono lentamente, e poggiati l'uno sulla fronte dell'altra, restarono a guardarsi negli occhi amabilmente. Poi Dean sospirò e si staccò per guardarla da capo a piedi.
-Stasera voglio un appuntamento come si deve!! Ora che sei la mia ragazza a tutti gli effetti!-
-Certo!! E poi domani parte l'Espresso per casa... come resisterai per tutte le vacanze senza di me?- chiese maliziosa, battendo le ciglia ritmicamente. Entrambi scoppiarono a ridere.
-Il mio gufo starà sempre in volo! Ti scriverò tutti i giorni... e poi tre mesi passano in fretta! No?- ma cercava di autoconvincersi, pensando già a quanto sarebbe stato difficile. A quanto le sarebbe mancata in realtà.
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La ragazza dagli occhi ambra ~ Drinny
FanfictionHarry è davvero il principe azzurro di Ginny? E' davvero il cavaliere senza macchia ne paura? Oppure è solo un sogno di bambina che si infrangerà alle prime avversità? Draco è solo un Mangiamorte senza scrupoli o sotto la nera armatura si nasconde u...