Combattere per Hogwarts. Parte 2

896 39 2
                                    


Non si stupì quando alla stazione non c'erano ragazzini del primo anno. Non si stupì neanche quando i colori predominanti erano il verde e l'argento. Non si stupì nemmeno quando senza bisogno di fare attenzione o contare, capì che non sarebbero stati molti quell'anno ad Hogwarts. Probabilmente alcuni genitori avevano avuto la meglio sui figli, riuscendo a tenerli sotto la loro ala protettrice. O probabilmente molti studenti non avevano abbastanza fegato da tornare per via di Piton. Non le importava. A passo spedito, seguita dai suoi genitori e Lupin a seguito come scorta, si avviò verso una delle entrate dell'Espresso.

-Ti prego Ginny, so che è inutile dirtelo, ma non cacciarti nei guai, ti prego, ti prego...- ripeteva Molly in preda ad un attacco isterico e con gli occhi lacrimosi.
-Mamma stai tranquilla! Farò la brava! Mi terrò lontana dai guai!- rispose abbracciandola e lasciandosi baciare subito dopo. Poi Arthur, a sua volta, la baciò sulla fronte.
-So che invece farai proprio come i gemelli... farai un sacco di casini!- si sbilanciò rassegnato suo padre. Molly lo schiaffeggiò sul braccio. Il marito fece spallucce e poi aiutò Ginny a caricare il baule sul treno. Quando fu sopra il treno trascinò con difficoltà il baule. "Merlino ma ci ha messo tutto l'armadio, mamma!" si maledì per non averci pensato lei stessa. "Stupidi libri, più voluminosi del solito..." Aprì tutti gli scompartimenti dell'espresso senza successo quando si diresse verso i vagoni pubblici e finalmente lì trovò i suoi amici.

-LUNA! NEVILLE!- trillò correndo verso di loro come una furia. I suoi due amici si alzarono di scatto per andare ad abbracciarla. Stava soffocando ma non le importava, ne aveva proprio bisogno. Sentì la mano di Luna stringere la sua per poi accompagnarla a sedersi accanto a lei nel sedile. Mentre Neville farfugliò Wingardium Leviosa e ficcò il baule di Ginny tra quello suo e quello della Corvonero.
Parlarono di tutto... fecero progetti, piani... presero decisioni... si incoraggiarono vicendevolmente e si lasciarono andare a smancerie che nemmeno Ginny pensava di poter dedicare. Ma gli erano davvero mancati e si sentiva bene ora che poteva rivederli e parlare con loro tutti i giorni.

Quando erano quasi giunti al Castello il treno cominciò a rallentare fino ad arrestarsi del tutto. I tre ragazzi si scambiarono occhiate nervose, come il resto dei passeggeri del treno. Del resto l'ultima volta che era capitato a bordo erano saliti i Dissenatori per cercare Sirius Black. Ginny ebbe un'illuminazione...che stessero cercando Harry?
Poco dopo un gruppetto di visi poco rassicuranti fecero il loro ingresso nel vagone.
Mangiamorte.

-Mio padre lo verrà a sapere!- ruggì Cormac in loro direzione. Il più alto dei tre grugnì qualcosa mentre la sua combriccola iniziò a sghignazzare. Tra gli studenti si creò un silenzio nervoso. Quando i Mangiamorte si avvicinarono a Ginny, lei non si accorse che Neville era già balzato in piedi.

-Ehi perdenti! Non è qui!- ruggì con orgoglio e determinazione. Luna lo afferrò per il polso spaventata.
-A cuccia spilungone!- gracchiò il più grassoccio dei Mangiamorte. Gli mise una mano sulla spalla e con ferocia lo abbassò fino a farlo sedere realmente. Luna gli strinse il polso così forte da convincerlo a desistere e tapparsi la bocca. Così il gruppo di seguaci di Voldemort avanzò verso altri vagoni.

-QUI! FORZA DATEVI UNA MOSSA, QUIII!- una voce sgradevole e rude incitava gli studenti ad avvicinarsi e raggrupparsi attorno a lui, quando finalmente arrivarono al Castello.. Ginny sentì il sangue gelare. L'uomo in piedi, alto, magro e dall'aspetto ripugnante, era lo stesso che voleva cruciarla la notte che Silente era morto. Sentì l'impulso di andargli a dare un pugno in faccia o di schiantarlo. Neville dovette accorgersene perché le afferrò il polso impedendole di muoversi. Quando incrociò i suoi occhi castani capì che anche lui la aveva riconosciuto, del resto avevano combattuto quasi a fianco quella notte. Strinse i denti per reprimere la rabbia.
-E' Amycus Carrow... un Mangiamorte...- bisbigliò tranquilla Luna, come se gli stesse indicando un cucciolo di pony. Poco dopo dietro di lui sbucò una donna bassa, tarchiata e molto somigliante all'uomo. Doveva essere sua sorella. –E quella è Alecto Carrow...- aggiunse Luna. "Appunto!" pensò subito Ginny squadrando la nuova arrivata con gli occhi ridotti a due fessure impercettibili.

La ragazza dagli occhi ambra ~ DrinnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora