Attraverso il fantasma

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La fine di Gennaio coincise ovviamente con il ritorno ad Hogwarts. Gli addobbi natalizi erano scomparsi e l'aria calda e festosa era stata rimpiazzata dall'isteria per l'ultimo semestre prima degli esami. Sebbene avesse già ottenuto ottimi risultati nelle varie verifiche, oramai era un rituale studiare in Biblioteca con Lorie e Neville, dopo le lezioni. Quel pomeriggio, una settimana circa dopo il ritorno ad Hogwarts, Dean entrò da solo e con aria triste, dirigendosi verso il tavolo dove le due ragazze ascoltavano Neville spiegare un argomento astruso di Erbologia.

-Ginny... ti disturbo? Possiamo parlare, per favore?- la rossa si scambiò un'occhiata con i due amici e poi sospirò e si alzò dalla sedia, per seguire Dean fuori dalla Biblioteca. –E' una tecnica quella di non farti trovare mai da sola? Così non possiamo affrontare la questione?- chiese giunti in corridoio.
-Quanto sei fantasioso... stavo solo studiando!- rispose acida, senza neanche guardarlo. Lo sentì sospirare e poi lo vide, con la coda dell'occhio, guardarla con occhi teneri.
-E' vero: abbiamo idee divergenti ma perché litigare per una st...per una festa?! Prometto di interessarmi di più a quello che ti piace e... di non prendere più in giro i posti o la gente che decidi di frequentare...- Ginny prestava più ascolto e decise di degnarlo di uno sguardo. Alzò le sopracciglia poco convinta e lui la imitò, come spesso aveva fatto, improvvisando gli occhi da cucciolo, buttando all'in fuori il labbro inferiore.
-Ahahaha, non ti viene bene... non puoi superare il maestro!- si sciolse di fronte quel tenero spettacolo. Nonostante tutto lei era stata bene in quei mesi con lui. Aveva senso lasciarsi per un litigio?!
-Allora tutto passato? Sono di nuovo il tuo ragazzo?- domandò prontamente, approfittando del cambio d'umore. Ginny si portò indice e pollice al mento, e lo strofinò fingendosi pensierosa. Lo fece stare un po' sulle spine.  Infine sorrise ed annuì. Dean la prese in braccio, sollevandolo da terra, e la abbracciò fino a stritolarla. Messa giù iniziò a baciarla sulla fronte, sulle guance e poi prepotentemente sulla labbra, cercando la sua lingua. Ginny schiuse le labbra e accolse il bacio, che divenne umido ed intimo.
-Mi sei mancata...- le sussurrò sfiorandola con i denti. Lei sorrise e lo baciò più e più volte sulle labbra gonfie ed umide.
-Anche tu!- gli soffiò sulle labbra, e restarono abbracciati, recuperando il tempo perso a darsi battaglia. Si, si disse, erano giusto tentare...
Ma la sera, quando la rossa si ritrovò nel letto a fissare il soffitto, mentre le altre compagne di stanza dormivano sogni tranquilli, si ritrovò a pensare che non era tanto convinta che Dean fosse stato sincero. Nei mesi che erano stati insieme e nei quali lo aveva imparato a conoscere, lo aveva scoperto orgoglioso, cocciuto ed invidioso. In cuor suo, sperava di sbagliarsi, e che le cose sarebbero cominciate ad aggiustarsi, ma sentiva quella situazione scricchiolare, pericolosamente. La mattina quando si svegliò molto presto, scese a fare colazione da sola, approfittando dell'orario. La Sala Grande era vuota, ad eccezione di due ragazze Tassorosso dell'ultimo anno. Prese posto e si godette il silenzio della grande stanza, su cui aleggiava un profumino di torta al cioccolato piperito, sormontata dal cielo nuvoloso su cui
galleggiavano le solite piccole candele. Le decorazioni natalizie erano sparite e tutto era tornato alla normalità.

-Signorina Weasley... eccola qua!- la voce preoccupata della McGranitt, alle sue spalle, la fece sobbalzare. –Purtroppo le porto sempre cattive notizie... si tratta di suo fratello, si trova in infermeria!- concluse la professoressa guardandola con occhi dolci. Ginny si alzò di scatto e scusandosi per la fretta, corse verso l'Infermeria. Quando fu dentro, accanto al letto di Ron, che sembrava profondamente assopito, vi trovò Harry.

-Che è successo?- tuonò Ginny con voce grave. Harry si alzò e corse ad abbracciarla. –Harry?- chiese di nuovo quasi sul punto di piangere.
-Ha mangiato dei cioccocalderoni ripieni di filtro d'amore... sono andato da Lumacorno per fargli somministrare l'antidoto... ma quando è ritornato in sé abbiamo brindato con una bottiglia di Idromele...avvelenata!- spiegò Harry tenendola stretta a sé. Ginny si portò una mano al cuore.
-E ora come sta?- la voce di Ginny era incrinata dalla preoccupazione.
-Madama Chips dice che grazie al Bezoar che gli ho ficcato in bocca... presto si riprenderà!- rispose Harry lasciando la presa, permettendole di avvicinarsi al fratello dormiente.
-L'hai salvato tu quindi?- chiese mentre gli carezzava una ciocca rossa scomposta. Harry annuì timidamente.
-Fortuna: avevo letto qualche giorno prima qualcosa al riguardo...- balbettò risedendosi sulla sedia vicino al letto di Ron.
-L'hai salvato Harry! Sei un angelo!- e Ginny gli si fiondò addosso. Lui l'accolse a braccia aperte, stringendola a se. Lei lo baciò sulla guancia vivacemente per poi sorridergli e sedersi accanto a lui.
-Se per farlo mi sono meritato un bacio da te, allora si sono un angelo!- rispose allegramente. Ma l'attenzione si spostò sulla porta dalla quale entrarono Molly ed Arthur Weasley. Poco dopo anche i gemelli arrivarono ad Hogwarts per far visita al fratello ed Hermione abbassò l'ascia di guerra per piagnucolare al capezzale del rosso. Anche se Ron continuava a dormire, cosa che Madama Chips riteneva fosse normale per permettere all'antidoto di fare effetto, i suoi amici continuarono a fargli visita preoccupati.
Nel frattempo Harry dovette chiedere a Cormac, riserva portiere dei Grifondoro, di sostituire Ron, nella partita contro i Tassorosso che si sarebbe tenuta una settimana dopo. Inutile dire quanto si pavoneggiò con tutti, specialmente con Hermione. Ma quest'ultima passava il suo tempo in infermeria a fare compagnia a Ron, quando Lavanda non la seguiva e non la controllava. Studiava lì e mangiava lì, ritrovando così la complicità persa con Ron, nei mesi antecedenti.
Nonostante avessero chiarito, Ginny e Dean invece sentivano che dopo quella discussione, tra loro era sorto una specie di muro. Sia da un lato che dall'altro, veniva pesata cara ogni parola ed ogni singolo gesto, e tra loro continuava a salire la tensione. Era chiaro che Ginny era stata ferita nei sentimenti e anche Dean nell'orgoglio. Perché, per quanto lo negasse, era vero che si sentiva inferiore alla ragazza, sia per quanto riguardava i risultati scolastici sia per le prestazioni sportive, per le quali Harry tesseva continuamente le lodi della rossa, e sia per la fama che Ginny riscuoteva nei professori, ed in particolar modo verso Lumacorno. E per quanto Ginny si sforzasse di dimenticare come l'avesse presa per una ragazza frivola a cui piaceva partecipare a feste senza senso, non riusciva a dimenticare quel litigio, e come invece Harry fosse stato tanto premuroso quando, alla festa, si erano incontrati. Perciò non passavano più molto tempo insieme, e quando lo facevano era sempre in compagnia di altri compagni di casa, così da non dover confrontarsi con la realtà ovvero che non c'era più la complicità di qualche mese fa. Si ritrovò a chiedersi se in Dean, al momento, cercasse solo affetto, attenzioni. E per questo motivo ancora non era pronta a lasciarselo definitivamente alle spalle.

La ragazza dagli occhi ambra ~ DrinnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora