Quando tutto cambia

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Caro T.                                                                                              
Dopo il nostro incontro ad Hogsmead ho pensato molto a te. In questi mesi ad Hogwarts sono stato un reietto, mi sono circondato di affetti falsi ed opportunistici, di incontri fatti di lussuria e  lascivia senza amore ne amicizia. Mi sono creato una bolla dove vivere, lontano da tutti, perché loro non possono capire realmente. Ma tu puoi... tu più di tutti...
Credevo di aver annullato la mia esistenza, di essere nel peggior posto possibile a fare, alle spalle di tutti, la peggior cosa del mondo...
In realtà, dopo il nostro incontro, dopo quello che mi hai detto, non l'ho pensato più per un pò fino ad oggi...
La scorsa notte ho ripensato a quello che mi hai raccontato, a come M. ti abbia gettato in pasto a quel branco di Troll ordinandoti di convincerli ad allearsi con il Signore Oscuro... e mi sono chiesto come mai, se è stato mio padre a rompere quella sfera, il destino più pericoloso sia toccato a te...
Poi però ho capito: con te c'è sempre stato qualcuno, nelle tue missioni...un altro Mangiamorte che poteva prendere il tuo posto vedendoti in difficoltà, che poteva urlati contro quando perdevi il senno.
Io qui non ho avuto nessuno... o almeno non ho avuto nessuno che potesse aiutarmi... anche solo incoraggiarmi! Ho vissuto, respirato e tramato nell'ombra! Perché Lui voleva così... Lui pensa che io non sono in grado e che morirò provandoci. Punendo mio padre nel peggior modo possibile: lasciandogli perdere un figlio! E se mai io dovessi farcela mi avrà dato la pena peggiore di tutte: diventare un assassino e vivere con il senso di colpa... con la sensazione di avere le mani macchiate di sangue per tutta la vita... per l'eternità!
Già i miei sogni mi angosciano: il cadavere dell'uomo che dovrò uccidere mi viene a trovare nei miei incubi e ti confesso che avrei voluto mollare tutto ad un certo punto, ma non l'ho fatto per loro... per mia madre e mio padre!
Forse non avrò la comprensione di nessuno, ma sebbene siano la mia condanna i miei genitori, sono anche la mia luce! Loro sono tutto quello che ho al mondo. Tutto ciò che sono, nel bene o nel male, lo sono grazie a loro! Se io riesco loro sopravvivono, se io fallisco loro periscono!
Ma ora non devo più preoccuparmene perché ci sono riuscito... si T. ci sono riuscito! Domani entreranno qui e domani notte stesso quest'agonia sarà terminata! Spero di incontrarti quando tornerò al Manor!
A presto, D.

-Sei collegato a lui?-
-Si Gin... credo di averlo sempre saputo... per quanto mi sforzassi di essere la sua nemesi...io sono in parte proprio come lui...-
-Quindi... quando facevi lezioni con Piton, quando Herm parlava di sogni strani che facevi... era questo? No?- Harry annuì pensieroso. Ginny si accucciò di più tra le sue braccia, poggiando la guancia sul suo petto e sentendone il battito apparentemente calmo. Inspirò il suo profumo di colonia fresco e poggiò la mano destra sul suo collo, carezzandone la nuca per rassicurarlo. –Non devi vergognarti... non hai scelto tu di essere come lui... è stato lui ad imporlo alla tua vita... sei così buono!- soffiò Ginny sul suo collo. Sentì Harry rabbrividire a quel contatto intimo e caldo. La abbracciò con ardore, poggiando il mento sul suo capo sentendolo sospirare.
-Lo so... ma... essere condannato a questa vita comporta delle conseguenze!- rispose con voce rotta.
-Conseguenze?- chiese la rossa preoccupata, ma non allontanandosi dal suo corpo, per sentirne ancora il calore.
-Già... io devo seguire Silente quando me lo chiederà! Devo aiutarlo a distruggere queste cose...-
-Quali cose?-
-Non so bene di che si tratti... pezzi di Lui... della sua magia imprigionati in...cose... Nemmeno Silente sa di cosa si tratta!- cercò di spiegare Harry tenendosi sul vago. Fu così che Ginny si ricompose, mettendosi seduta potendolo guardare negli occhi.
-Harry? Non ti fidi di me da sentirti libero di parlare liberamente?- domandò Ginny un pizzico risentita.
-No... non è questo, mi fido di te!-
-Allora perché sento che mi stai nascondendo qualcosa?- incalzò la rossa, incrociando le braccia al petto.
-Beh Gin... più sai e più sei esposta ai pericoli... ricordi cosa è successo a Sirius, Ginny? Ricordi come ci ha attirati in quella trappola perché sapeva quanto mi era caro... non so che farei se ti succedes...-
-NO! Harry non dirlo nemmeno! Non mi accadrà niente! Ci sei tu con me! C'è l'Ordine che ti sostiene...-
-Non è così semplice Ginny! Non lo è per niente... e poi Silente è stato chiaro: nessuno deve sapere di questa missione, di questa ricerca...-
-Ricerca?-
-Si... adesso lo sai anche tu... lo sanno Ron ed Hermione! E già sono abbastanza preoccupato! Non devi dirlo a Molly ed Arthur, intesi?- rispose Harry fuorviando l'argomento.
-Oh... si certo... sarebbero troppo in pensiero!- rispose. –Io credo in te Harry, so che ce la farai!- aggiunse sorridendogli. Harry ricambiò e tese le braccia per avvinghiare il corpo della ragazza e lasciarlo ricadere nuovamente su di se. Inspirò l'aroma di gelsomino della lunga chioma vermiglia cercando di pensare solo a quel momento di pace, nei giardini di Hogwarts.
-Promettimi che farai quello che ti dirò! Che non farai di testa tua... e non ti metterai nei guai...- spezzò Harry il silenzio scandito fino a quel momento dal canto delle cicale e dal cinguettio degli uccelli. –Promettimi che non metterai al rischio la tua vita e che sopravvivrai Ginny, ti prego...-
-Harry...io...-
-Promettimelo!!-
-Ti prometto che combatterò questa guerra come sarà giusto che sarà! Ti prometto che baderò a me stessa!-
-So che è chiederti troppo ma quando tutto sarà finito... quando Lui non ci sarà più ho bisogno di te! Ho bisogno che tua sia viva!-
-Harry non devi avere paura! Io per te ci sarò sempre!-
-Non te ne sei accorta... ma la gente che mi sta vicino tende a morire... e potrei impazzire se accadesse a te!-
-Non allontanarmi Harry... non lo sopporterei... non adesso! Non puoi dirmi che solo quando la guerra finirà potrai starmi vicino!- sciorinò spaventata Ginny. Harry la guardò per un istante che parve infinito. Ginny sapeva che stava per dirle qualcosa che l'avrebbe ferita ma non uscì nulla dalla bocca del ragazzo. La abbracciò nuovamente e con tenerezza.
-Promettimi allora che saprai capirmi e sostenermi, fino alla fine!- Ginny sorrise a quelle parole, alzò il capo e si lasciarono andare ad un bacio lento e dolce.
-Questo te lo posso promettere! Lo farò...!- disse dolcemente. Harry le prese il viso tra le mani e la carezzò per poi darle un altro bacio. Schiusero le labbra e le loro lingue iniziarono a dirsi quello che avevano omesso. Quanto avevano paura che tutto potesse svanire, quanto avrebbero voluto essere due comuni ed insulsi maghi qualsiasi.
Quando tornarono al castello era quasi il tramonto. Oramai le lezioni erano finite. Anche gli esami e solo in estate Ginny avrebbe saputo il risultato delle verifiche per poi decidere quale materie avrebbe continuato a seguire al suo sesto anno. Per i corridoi regnava uno strano silenzio. Pochi studenti erano rimasti dentro il Castello. Molti di loro erano affaccendati ad ultimare i loro bauli per la partenza, che sarebbe stata due giorni dopo. Altri invece si godevano le serate estive nei giardini oppure passavano le ultime ore insieme agli amici ed ai compagni di casa, prima che le vacanze estive li separassero per tre lunghi mesi.

La ragazza dagli occhi ambra ~ DrinnyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora