-Piano, piano... adagiatelo qui, è l'unico letto rimasto!- Madama Chips, con le lacrime agli occhi, consigliava dolcemente Neville e Seamus come adagiare un ragazzo sul letto dell'infermeria.
-Madama Chips sarà necessario portarlo al San Mungo?- chiese spaventato Seamus. La maginfermiera sospirò e scosse il capo.
-No lo so cari... fatemi vedere quale razza di maledizione gli hanno lanciato!- rispose estraendo la bacchetta. Ginny e Luna sull'uscio della porta osservavano con aria afflitta, la medimaga cantilenare delle formule, ondeggiando la bacchetta sul corpo privo di sensi del Tassorosso. Alan Stinson era un mezzosangue della casa dei Tassi, al settimo anno. Al colloquio con i Carrow la situazione era degenerata. I ragazzi non sapevano cosa fosse accaduto lì dentro ma le urla agghiaccianti udite dai compagni, in turno fuori dall'uffico di Amycus, avevano dato l'allarme. Una sua compagna di casa era corsa ad avvisare Neville ed erano giunti in aiuto. Per questo Neville e Seamus avevano anche beccato una punizione con Alecto e la sua piuma magica.
-Chiamatemi la Sprite...il ragazzo della sua casa deve essere trasferito al San Mungo ma i genitori essendo babbani, non devono essere chiamati, altrimenti...- ma la frase le morì in bocca. I ragazzi annuirono e Luna e Ginny corsero dalla professoressa di Erbologia. I due compagni invece restarono a protezione del ragazzo. Non ci avrebbero messo la mano sul fuoco, ma erano certi che Amycus e Alecto sarebbero stati capaci di trascinarlo fuori dal letto e ucciderlo definitivamente. Correndo a perdifiato, mentre l'aria gelida del Castello gli sferzava il viso ed il respiro si faceva corto, giunsero al primo piano e bussarono all'ufficio della Porfessoressa Sprite.-Avanti...- gracchiò quella. Ginny entrò come una furia e spiegò ogni cosa concitatamente. La Sprite le ringraziò e con le lacrime agli occhi uscì dall'ufficio.
-Ginny non c'è più tempo: i nostri compagni sono in pericolo!-
-Lo so Luna...domani organizzeremo ogni cosa!- Ginny tirò il galeone fuori dal mokessino, che Harry le aveva regalato e che teneva sempre dentro la tasca del Mantello della divisa. Lì incise orari per ogni gruppo, ed inviò il tutto al galeone di Lupin. Sperò che non ci fossero intoppi. Lupin non inviò contromessaggio, segno che le condizioni della ragazza erano state accettate dai membri dell'Ordine. La mente vagò a Lorie e al colloquio che inevitabilmente avrebbe dovuto sotenere quella sera. L'aveva lasciata spaventata nel suo dormitorio e le aveva promesso che sarebbero andate insieme. Che l'avrebbe accompagnata sino alla porta dell'ufficio e l'avrebbe attesa fuori. Luna augurò in bocca al lupo alla rossa, che si diresse marciando come verso il patibolo, al secondo piano. Un nuovo gruppetto di studenti mezzosangue e nati babbani, era radunato in corriodoio. Ginny distinse la chioma bionda di Lorie, e ne incorciò gli occhioni blu spaventati. Quando le fu vicino le strinse le mani.-Andrà tutto bene, Lorie... devi solo dire la verità: devi dire dove abiti, i tuoi genitori non si trovano più li! Non possono farti niente: se tu sei qui puoi anche ignorare dove siano finiti!- ripassarono insieme la versione che la bionda Grifondoro doveva fornire ai Carrow. Lorie annuì e con gli occhi lucidi, attese il suo turno, mano nella mano con Ginny. Quando tutti ebbero affrontato il colloquio, restò Lorie solamente a doverlo sostenere. Due Corvonero avevano rimediato un occhio nero il primo ed uno schiantesimo il secondo, per non aver voluto consegnare immediatamente la bacchetta. Una Tassorosso era uscita senza la sua bacchetta ma incolume.
-Ginny... ho paura...- Lorie tentò di svignarsela ma la rossa le strinse più forte le mani.
-Non devi scappare, altrimenti penseranno che hai qualcosa da nascondere...io sono qui! Tu urla ed io entro!- la rassicurò ancora una volta. Lorie annuì e, preso un profondo respirò, bussò ed entrò. Ginny si poggiò al muro e si lasciò scivolare giù a terra. Sospirò e chiuse gli occhi, sperando che non ci fosse stato bisogno di intervenire. Il tempo sembrò non passare mai. Non vedeva l'ora di veder uscire il viso dolce e gli occhi azzurri della sua migliore amica. Ad un tratto la porta si riaprì e Ginny fece un balzo trovandosi all'inpiedi. Prima studiò il viso della Grifondoro, gonfio ed arrossato ma perfettamente integro, così come l'aveva lasciato. Poi incrociò gli occhi sadici e neri come la pece di Alecto. Fu un attimo e poi la strega chiuse la porta con un tonfo.
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La ragazza dagli occhi ambra ~ Drinny
FanfictionHarry è davvero il principe azzurro di Ginny? E' davvero il cavaliere senza macchia ne paura? Oppure è solo un sogno di bambina che si infrangerà alle prime avversità? Draco è solo un Mangiamorte senza scrupoli o sotto la nera armatura si nasconde u...