Premessa:
Sono diversi anni che conosco Antonio, giovane poliziotto del Casertano, ma non avevo mai sospettato che avesse ambizioni letterarie e artistiche. Sta di fatto che qualche giorno fa mi ha avvicinato, visibilmente sconvolto, mi ha consegnato un foglietto di carta e mi ha detto:
"Pubblica questa storia in un sito di Creepy Pasta, per favore. Copia fedelmente tutto quello che ho scritto."
Quando gli ho chiesto perche' non lo facesse personalmente, mi ha risposto, esitante, che non ne era in grado. Beh, non potevo negargli un favore. Oltretutto la storia è veramente divertente, e se non fosse decisamente incredibile, io stesso ne sarei impressionato. Comunque, ecco la storia. Divertitevi.
Vi è mai capitato di pensare a come la tecnologia abbia cambiato le cose, e come le abbia rese, sotto un certo punto di vista, misteriose?
Forse non sono molto chiaro; per aiutarvi a capire cosa intendo, vi faro' un esempio.
Una volta per misurare la febbre si usava il termometro a mercurio: un piccolo tubo di vetro, contenente mercurio, il quale riscaldandosi si espandeva e segnava un certo valore sulla colonnina. Facile, chiaro, lampante.
Oggi invece si usa il termometro elettronico. Lo metti sotto l'ascella, premi un pulsante e lui ti dice la temperatura del tuo corpo.
Quale è la differenza? La differenza è che, mentre vi so dire in che modo funziona il termometro a mercurio, il termometro elettronico è un oggetto misterioso. Cosa succede? Cos'e' che misura la temperatura, in che modo questa temperatura diviene un valore numerico, e come accade che questo valore numerico viene trasmesso ad un minuscolo schermo a cristalli liquidi che te lo rivela?
Quello che succede con il termometro elettronico succede con tantissimi altri oggetti di uso quotidiano.
Computers, mp3, cellulari, tablets, lavatrici, frigoriferi, gps... tutte queste cose hanno un che di misterioso. Tutti sappiamo usarli, ma pochi sanno come funzionano.
Perche' faccio tutte queste riflessioni? Queste sono le stesse riflessioni che faceva la mia amica Elisa, una esperta di computer nevrotica e oppressa da manie di persecuzione. Sebbene la considerassi un po' matta, le volevo molto bene.
Elisa mori' poche settimane fa. Dal momento che ero un suo amico, chiesi al mio comando di essere assegnato all'indagine che la riguardava. Apparentemente si era suicidata, saltando da una finestra; il suo carattere, alquanto stravagante e dunque potenzialmente soggetto a disturbi di personalita', faceva propendere anche me per quella ipotesi. Eppure la conoscevo, e sapevo un suo piccolo segreto: ella amava tenere in casa videocamere di sorveglianza attive 24 ore su 24, per sapere tutto quello che accadeva in casa, filmare fenomeni misteriosi, magari scoprire qualcosa di grosso che la rendesse famosa. Trovai, non senza qualche difficolta', queste videocamere, che erano nascoste, e presi a visionare gli ultimi filmati.
Elisa parlava direttamente alla telecamera in questi filmati: evidentemente li usava anche come una sorta di "registro personale", di "diario di bordo". Ripeteva ancora una volta quei discorsi che aveva gia' fatto a me,e che io ho gia' riassunto, e continuava:
-Oggi è un grande giorno: dopo mesi di lavoro, credo che finalmente potro' dare una bella lezione a tutti gli smanettoni convinti di sapere tutto di computer che si riempiono la bocca di dati inutile per zittire le mie argomentazioni. Cerchiamo di parlare concretamente: dai miei studi risulta che il differenziale tra area del componente interno 314 di questo pc che ho appena acquistato e l'effettiva memoria hard disk sia non trascurabile. In poche parole, anche qui, come negli aggeggi che avevo gia' a casa, sembra essere nascosto qualcosa. Questa penna usb,-, disse, traendo un oggettino visibilmente artigianale dalla sua tasca, - che mi sono appena assemblata, è stata configurata con una stringa di codice che dovrebbe permettermi l'accesso a file segreti finora completamente sconosciuti a chiunque di noi. Poi passero' alla visualizzazione di questi file e scopriro' di cosa si tratta.-