La morte di un soldato

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- Questa è la storia di un soldato qualunque, una persona che dopo la guerra non ha fatto altro che sentirsi un verme.

19 OTTOBRE 1956 

ORE: 23.45 

Non riesco piu' a mangiare, ne' a dormire.

La testa ed il petto mi fanno un male cane.

Il senso di colpa mi sta uccidendo, gli orrori della guerra mi tormentano.

Tutti quei bastardi che ho trucidato, tutti i prigionieri che ho fucilato mi tormentano nei miei sogni... e anche qui. Sono assieme a me nella mia stanza, non fanno altro che guardarmi e giudicarmi.

Basta... basta... BASTA!

VOI COSA AVRESTE FATTO AL POSTO MIO?!

COSA?!

Niente di diverso. Avreste fatto come me.

SPARA AL FRONTE! SPARAGLI E UCCIDILI, MI DICEVANO!

E cosi' io facevo... VOI AVRESTE FATTO LO STESSO!

IL VOSTRO SGUARDO SCRUTA LA MIA ANIMA E MI ACCUSA!

MA VOI AVRESTE FATTO LO STESSO!

Luridi bastardi...

Dove l'ho messa... AH! Eccoti! 

La mia fedele pistola, la mia adorata Luger. Non mi hai deluso in guerra, e non lo farai ora.

Un bel colpo in bocca e tutto finalmente finir... eh?!

Sta arrivando qualcuno. Meglio mettere tutto via.

Maledizione, ero cosi' vicino!

20 OTTOBRE

ORE: 11.34

Oggi finalmente moriro', ma come?

Potrei tagliarmi le vene, o ritentare con la pistola... ma questo condominio è pieno di gente ficcanaso.

E questa corda... dove potrei... ma CERTO! So dove devo andare ora!

- Il soldato usci' di casa si diresse verso la campagna, li' trovo' un vecchio capannone, appartenuto in passato ad una famiglia che conosceva.

Entro' nel vecchio capannone e con la corda si fece un cappio, ringrazio' poi il Signore per avergli concesso finalmente l'opportunita' di porre fine alla sua misera vita. 

Ma nello stesso momento in cui fini' di pregare, il contadino proprietario del capannone entro' e, vedendo l'uomo appeso, corse in suo aiuto. Il soldato, scalciando e urlando, disse: NO! BASTARDO! LASCIA CHE MI IMPICCHI! LASCIAMI MORIRE!

Entrambi caddero a terra sani e salvi.

In un impeto di rabbia il soldato assali' il contadino, e inizio' a dargli diverse pugnalate nello stomaco usando il coltello che aveva in tasca.

VECCHIO BASTARDO!

PERCHe' NON MI HAI LASCIATO APPESO?!

PERCHe'?!

PERCHe'?!

... perche'...

Rispondimi, vecchio.

Perche'...?

Oh no, no... Dio, ti prego... 

Un altro...

NOOO!!!

21 OTTOBRE

ORE: 16 33

- Ci fu un conflitto a fuoco nel quartiere del soldato.

Egli sentendo gli spari si butto' a braccia aperte sulla linea di fuoco, sperando che un proiettile gli trapassasse la testa. 

Ma proprio quando una pallottola stava per ucciderlo, il suo migliore amico lo spinse via sacrificando la sua vita per lui.

Il soldato ormai in preda a una rabbia ed una disperazione senza fine, torno' alla sua dimora, prese il fucile e si sparo' due colpi in bocca.

Ma non mori' in quel modo.

Solo ora posso vedere quanto gli resta da vivere. Dovra' restare ancora due anni paralizzato su quel letto d'ospedale, senza potersi muovere... finche' la morte non verra' a prenderlo.

Ah, amico mio, mi dispiace. Non avrei dovuto salvarti da quella scarica di proiettili che ha colpito me.

Se solo avessi saputo... mi dispiace.

E ora io sono qui assieme a tutti quelli che hai ucciso. Sono qui ad osservarti, e aspettero' pazientemente il giorno in cui ti unirai a noi.

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