Lo scrittore di Creepypasta

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Ognuno di noi ha un lato piu' cattivo, piu' sadico, che è il perfetto contrario dell'altro lato. Il 90% della popolazione finge di non averne uno, ma non è cosi'. Basta guardare: ladri, assassini, corruzione, dolore... Sono tutti frutti del nostro "lato oscuro". Molta gente lo reprime in se stesso, cercando di sembrare felice, ma alcuni non ci riescono e soccombono sotto il suo peso. Personalita' distrutte dalla cattiveria e cancellate dal'odio. 

Un mio amico reprimeva odio e rabbia in se stesso fin dalle elementari. La sua timidezza è sempre stata una maledizione per lui. Non è mai riuscito a socializzare a pieno con qualcuno, l'unico ero io. Ha sempre represso l'odio verso le prese in giro, le botte e le risse. Una volta si è ribellato, ha lasciato andare tutto il suo odio e ha caricato un bulletto che lo stuzzicava. Ha provato, ma non ha un gran fisico. Naso e mano rotte, piu' tante lacrime. E tanto odio.

Ha iniziato a scrivere creepypasta. Le leggevamo insieme, ci divertivano e ci spaventavano allo stesso tempo. Ha iniziato circa da due mesi, ma adesso è cambiato. Sembra un'altra persona, quando è con gli altri. Quando mi parla è sempre lui, il nerd che guarda anime e va in fumetteria, come me. Solo che quando come al solito qualcuno lo inizia a infastidire, lui ha delle reazioni diverse. Prendiamo un esempio. Mercoledi' ero con lui in corridoio, diretto alle macchinette per una Coca. Senza stupirmene troppo, un bullo afferra per la maglietta il mio amico, e lui gli rivolge uno sguardo mai visto prima. Sembrava posseduto. Gli ha sferrato un pugno in faccia, poi un altro, un altro e un altro. Gli ha spaccato la faccia. Ero senza parole. Poi è tornato normale. Ha continuato cosi', quasi peggiorando. Finche' non ha iniziato a comportarsi cosi' anche con me. A volte aveva degli scatti d'ira, ma poi si calmava. Ieri, approfittando del momento di calma, l'ho convinto a leggere delle creepypasta con me. Ma lui rifiuto'. Inizio' a spaventarsi, a guardarmi terrorizzato. Si guardava intorno, si girava di continuo. Gli scatti d'ira erano finiti, ora era solo spaventato a morte. Non usciva piu' di casa, aveva paura di andare perfino in BAGNO da solo. Finche' un giorno, allo stremo delle sue forze, non fece un atto fatale. Suonai solo al campanello. La porta era aperta, e delle urla strazianti provenivano da dentro. Era lui. Era accovacciato, con le mani sulla testa. Urlava, e piangeva allo stesso tempo. Cercai di tranquillizzarlo, perche' essendo in un condominio poteva spaventare gli altri inquilini. Poi mi guardo' per un secondo. Aveva gli occhi cerchiati di nero, sembrava non dormire da un secolo. Poi chiuse gli occhi, si alzo', ed entro' in cucina. Chiudendo la porta dietro di se'. Corsi verso la porta, sentendo aprirsi la finestra. Appena aprii la porta era troppo tardi. Vidi solo una finestra spalancata.

Ancora adesso sono turbato da quell'ultimo sguardo che mi ha rivolto. Triste, spaventato allo stesso tempo. Mi ha lasciato una frase sulla mia mail, prima di andarsene. 

"Lo scrittore di creepypasta vivra' sempre nell'inquietudine".

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